sabato 29 novembre 2008

Ariecco Bin Laden


Continua purtroppo a salire il numero dei morti degli assalti terroristici di Mumbai. Ormai siamo quasi arrivati a quota 200 e qualcosa mi dice che nel momento in cui leggerete questo mio post tale soglia sarà stata ampiamente superata. Senza alcuna pretesa di infallibilità vorrei esprimere alcune opinioni al riguardo. La prima è che i gruppi di terroristi in attività sul nostro pianeta sono probabilmente troppi per contarli. I più pericolosi ed organizzati sono tutti etero diretti e finanziati sotto banco dagli Stati stranieri. Eppure, dall’11 settembre in poi, ogniqualvolta scoppia anche un solo petardo per la festa di Capodanno la matrice viene subito individuata in Al Qaeda. Anche il nostro ministro degli esteri Frattini, intervistato dai tg nazionali non aveva dubbi: è stata Al Qaeda. E pazienza se uno dei terroristi “islamici” c’aveva il braccialetto indù, pazienza se in quelle zone (pensiamo ad esempio ad i vari attentati a Bombay…) questi gruppi militarmente organizzati agiscono ormai da decenni senza alcun collegamento con i fanatici di Bin Laden. C’è stato un attacco terroristico, dunque la colpa è automaticamente di Al Qaeda, nota monopolista del terrorismo planetario. Dicono che la tecnica (simultaneità degli assalti e molteplicità degli obiettivi) sia la stessa adottata dai terroristi di Osama. Ma si dice pure che la regia degli attentati di Mumbai sia dei servizi segreti pakistani. Ora,vi prego di non giungere troppo presto a conclusioni affrettate, però è risaputo che sia gli agenti di Al Qaeda che quelli dei servizi segreti pakistani siano stati addestrati dall’americanissima Cia, così com’è noto che né gli uni né gli altri agiscano senza l’input di questa. Un’altra cosa: avrete sentito che in questi giorni si è parlato di un possibile attentato di Al Qaeda alla metropolitana di New York. Curioso, nevvero? Per anni, finché andavano avanti i fallimentari conflitti in Afghanistan ed Iraq il terrorismo islamico era finito in secondo piano, se non addirittura dietro le quinte, riesumato come minaccia globale solamente in casi particolari (un capolavoro di Rowe, immagino, l’uscita pubblica di Bin Laden a due giorni dalle elezioni americane del 2004). Adesso ritorna in auge, proprio a poche settimane dall’insediamento del nuovo presidente degli Usa. Sempre e solo terrorismo islamico, ovviamente. Come se esistesse solo quello! O forse è il terrorismo che di tutti fa più comodo, specie se si tratta di preparare nuove invasioni. Chessò, in Iran…

venerdì 28 novembre 2008

Al Qaeda


Negli Stati Uniti cambia il presidente e puntualmente si ritorna a parlare di Al Qaeda, ripartono gli attentati, ecc.. Perché la cosa non mi suona affatto strana? Ne riparliamo con calma domani.

giovedì 27 novembre 2008

R.I.P.Scuola


Doveva crollare un tetto proprio durante l'ora di lezione, doveva morire un povero ragazzo perché ci accorgessimo di qualcosa che da sempre abbiamo davanti agli occhi: la scuola pubblica in Italia è allo sbando, le strutture sono fatiscenti, gli strumenti a disposizione del corpo docenti sono limitatissimi, della cultura non interessa un cazzo a nessuno. Tanto la televisione c'insegna che per arrivare nella vita studiare non serve, basta spogliarsi a Buona Domenica o tirare calci ad un pallone. L'altro giorno, a Lecce, hanno dovuto sospendere i provini per il Grande Fratello a causa della grande ressa che si era venuta a creare. Guardiamo i politici che ogni giorno ci parlano dal piccolo schermo e ci specchiamo in loro. Perché loro sono noi, con la loro ignoranza, la loro supponenza che talvolta - anzi spesso - diventa presunzione, arroganza. Persone che non leggono, non s'informano, non sanno in che mondo vivono, si esprimono per slogan, rivolgendosi alla pancia degli italiani, non al cervello. Tanto quest'ultimo è da tempo fuori servizio, altrimenti non si spiegherebbe perché accettiamo e sopportiamo ormai di tutto da chi ci governa e da chi - dietro le quinte - manovra la politica, l'economia, la finanza, ingozzandosi di denaro e potere mentre noi gli voltiamo le spalle. L'ulteriore taglio di finanziamenti deciso dal ministro Tremonti non farà che aggravare la situazione della scuola. Un'istituzione che per molti genitori serve solo come luogo dove scaricare i propri figli mentre papà e mammà sono al lavoro.

martedì 25 novembre 2008

Il falò delle banalità



di Eugenio Benetazzo – 23/11/2008

Le emittenti nazionali fanno ormai a gara ad organizzare nei loro palinsesti la tal puntata di turno incentrata sulla crisi finanziaria del 2008, invitando uno stuolo di politici e pseudo giornalisti finanziari improvvisati economisti che fino a qualche mese fa se ne uscivano con sparate del tipo "tanto l'economia europea è sana e la crisi dei mutui più di tanto non cagionerà danno al nostro sistema bancario". Opinionsiti degni di un titolo di laurea honoris causa rilasciato dall'Università per Barbieri di Paperopoli. Adesso sono diventati tutti catastrofisti e terroristi finanziari, alla faccia del falso ottimismo e garantismo che si sciorinava nei dibattiti pubblici sino a qualche semestre fa. Una fenomenale opera di banalizzazione e volgare semplificazione di quanto sta accadendo che non consente di spiegare in modo esaustivo a livello socioeconomico e macroeconomico l'attuale scenario di mercato.

Mi piace in particolar modo come vengono dipinti e rappresentati i mutui subprime (che tra l'altro esistono da decenni) ovvero come mutui erogati agli homeless che girano con le buste ed i carrelli della spesa rubati a qualche jet market. Niente di più fuorviante: quando in realtà rappresentano mutui erogati a soggetti che hanno un credit score (punteggio di merito creditizio) inferiore a 670 punti (su una scala valori che va da 500 a 850), in seguito a tardivi o mancati pagamenti su prestiti precedentemente concessi o impegni di pagamento verso utenze di servizi primari (bollette della luce, gas e telefono). Dai subprime si devono distinguere i mutui "nodocs" ovvero "no documents" quelli concessi a soggetti privi di un lavoro a tempo indeterminato e senza mezzi patrimoniali propri, mutui che erano sin dall'inizio destinati ad essere titolarizzati (faccio notare che questa tipologia di mutui ipotecari li hanno erogati anche in Italia ai cosi detti precari, i nuovi morti di fame in giacca e cravatta).

Sappiate comunque che oltre il 25 % della popolazione americana rientra nella categoria di affidamento subprime, mentre il restante 75 % si divide nelle altre due fasce: i soggetti prime e midprime. Tuttavia l'apoteosi di questo falò di banalità propinatoci dai media nazionali l'abbiamo con le spiegazioni sull'origine della crisi (secondo loro passeggera) riconducibili ad una semplice argomentazione: le banche americane che hanno prima concesso mutui a tutti e successivamente hanno cartolarizzato all'inverosimile. Niente di più fuorviante ! L'attuale scenario che stiamo vivendo non rappresenta infatti una crisi generale del sistema finanziario quanto piuttosto una fase terminale che scaturisce dalla convergenza delle conseguenze economiche e sociali causate dal WTO. L'Organizzazione Mondiale del Commercio (World Trade Organization), nata dalle ceneri del GATT (un sistema multilaterale di accordi internazionali per favorire il commercio mondiale voluti dagli USA nel 1947 per controllare e dominare l'economia di tutto il pianeta) ha uno scopo principe ovvero promuovere la globalizzazione di tutti i mercati, tanto finanziari quanto alimentari. Un mercato globalizzato presuppone l'abbattimento di tutte le barriere commerciali (dazi e restrizioni doganali) unito all'abolizione dei sussidi all'agricoltura assieme alla libera circolazione dei capitali.

Proprio il WTO ha reso conveniente e possibile le tanto famigerate delocalizzazioni produttive che hanno rappresentato sia per gli USA quanto per l'Unione Europea un autentica emorragia di posti di lavoro e capitali a favore di paesi come la Cina e l'India che adesso vengono considerate le due fabbriche del pianeta. Le grandi corporations industriali, sfruttando le economie di scala attraverso i ridicoli costi di manodopera di questi paesi, hanno potuto in questo modo aumentare a dismisura i loro profitti a parità di output produttivo, il quale poteva venire assorbito solo dai mercati occidentali statunitensi ed europei. A fronte di questo diabolico arricchimento di pochi si è contrapposto un drammatico depauperamento in Occidente a causa della polverizzazione dei posti di lavoro ed a causa della concorrenza spietata di prodotti e beni di consumo importati che spazzano via per convenienza economica sul prezzo quelli autoctoni.

La trasformazione del tessuto sociale ed imprenditoriale tanto negli USA quanto in Europa, che adesso devono convivere con il mostro che hanno creato ovvero un esercito di impiegati ed operai senza alcuna prospettiva lavorativa ed una occupazione a singhiozzo, ha lentamente impoverito il paese creando nuove sacche di povertà e disagio sociale a ritmo costante. Solo con il ricorso al debito questi zombie globalizzati hanno potuto continuare a consumare come prima, fino a quando non si è raggiunta la saturazione finanziaria. Nessuno ha fatto ancora notare come in questi ultimi anni tutto è stato venduto a rate, dalle abitazioni alle vacanze alle isole tropicali, causa estinzione della capacità di risparmio, soprattutto nelle giovani generazioni. Il peggioramento dello scenario planetario porterà ad un consistente ridimensionamento dei fatturati delle imprese a cui faranno seguito un crollo del gettito fiscale ed un aumento vertiginoso della disoccupazione.

Le borse in questi termini ci possono aiutare a leggere il futuro: si comportano letteralmente come un termometro che misura la temperatura dello stato febbrile, i loro continui crolli rappresentano un sensibile ridimensionamento delle proiezioni degli utili attesi in futuro e quindi della capacità di fare profitto per le aziende nei prossimi anni. Dalla contrazione del credito bancario concesso alle imprese passando per il crollo del mercato dei consumi, le aspettative future sono tutt'altro che confortanti. Per comprendere la gravità di quanto stiamo vivendo vi voglio ricordare che durante la Grande Depressione degli anni Trenta oltre il 60 % della popolazione mondiale era impiegata nel settore primario (agricoltura) e le donne non avevano una presenza consistente nel mondo del lavoro visto che la società era organizzata attorno al modello della famiglia patriarcale. Oggi l'1 % del pianeta mantiene il restante 99 % sul piano alimentare, mentre la società è caratterizzata da una spiccata presenza della donna nel mondo lavorativo a cui si deve affiancare il modello di famiglia mononucleare che ha sostituito quella patriarcale. Se in futuro dovessimo descrivere all'interno di un libro quest'epoca infelice e la sua futura evoluzione, adesso ci troveremmo a leggere la prefazione.

lunedì 24 novembre 2008

La ricetta del Berlusca


A proposito della crisi economica, il Berlusca ha così dichiarato: "Siamo nelle mani dei consumatori". Il messaggio è il solito: spendete, spendete, spendete. Ma se i soldi non ci sono, i disoccupati aumentano, gli indebitati che non riescono a pagare le rate del mutuo anche e le vecchiette devono campare con 500 euro di pensione, caro Silvio, che cazzo spendono?

sabato 22 novembre 2008

Che donna!


Vi ricordate di Sarah Palin? La mangiatrice di alci che sognava di fare la vicepresidente di McCain? L'hanno intervistata in tv e mentre lei parlava alle sue spalle (stava in una fattoria) sgozzavano dei poveri tacchini. Che classe! Che donna! Altro che Hillary Clinton...

venerdì 21 novembre 2008

Arriva lo Scec!


Scec a Radio Gamma 5
Marcello Pamio – 20 novembre 2008

Mentre il nostro grande statista Silvio Berlusconi giocava a “bu bu settete” con il cancelliere tedesco Angela Merkel, elevando per quanto possibile l’immagine stessa dell’Italia nel mondo, nella piccola sede di Radio Gamma 5 (FM 94:00 MHz) in provincia di Padova, si svolgeva una serata (con la partecipazione di oltre 200 persone) di presentazione della prima moneta locale in Veneto: lo Scec.
Una serata probabilmente storica che verrà ricordata non solo dalle numerose persone rimaste fuori al freddo e gelo a causa del pienone, ma anche da quelle persone che ne hanno compreso la rilevanza.

Lo S.c.e.c. (acronimo di Solidarietà che cammina) non è proprio una moneta complementare (o locale) ma uno Sconto o abbuono assolutamente legale e permesso dalla legge!

Ecco in sintesi come funziona.
Una persona che si iscrive come privato all’associazione “Arcipelago Veneto” (oppure ad un Arcipelago della propria regione) riceverà gratuitamente 100 Scec al mese, senza alcun costo d’iscrizione.
Un’attività commerciale che vuole aderire all’iniziativa come accettatore di questi abbuoni, deve iscriversi all’associazione e stabilire la percentuale di sconto in Scec (da un minimo del 5% in sù).

Il rapporto di scambio è 1:1, cioè 1 Scec corrisponde a 1 euro.
Quindi 100 Scec al mese sono comparabili, come potere di acquisto, a 100 euro al mese.

Facciamo un esempio concreto e realistico.
La pizzeria X accetta gli Scec e pratica uno sconto del 20%.
Significa che se andiamo a mangiare la pizza e il conto finale è di 100 euro, noi pagheremo 80 euro e 20 Scec. Ben 20 euro in meno rispetto a coloro che pagheranno tutto in euro!
Il calcolo e il ragionamento sono semplicissimi.
A questo punto il gestore della pizzeria, non c’ha rimesso nulla perché potrà utilizzare i 20 Scec che ha ricevuto in qualsiasi altra attività commerciale connessa col circuito, anche con gli stessi fornitori.
Il fornitore potrà a sua volta andare a tagliarsi i capelli da Y, acquistare prodotti alimentari da Z. ecc.
Avanti così in tutto il circuito di aderenti (vedere elenco accettatori nelle Pagina Auree)

Ad oggi le attività commerciali in Veneto che hanno fatto richiesta di accettazione degli Scec sono diverse centinaia: negozi, aziende, librerie (noi), liberi professionisti, distributori, medici, veterinari, dentisti, pizzerie, consulenti informatici, commercialisti, ecc.
In pratica sempre più persone stanno comprendendo l’importanza di una moneta locale o della “Solidarietà che cammina” (Scec), come strumenti che possono aiutarci moltissimo in un momento difficile e critico come l’attuale.

Far rimanere una parte della ricchezza nella propria regione (stiamo parlando di milioni di euro solo in Veneto) o nella propria città è fondamentale per sopravvivere e aiutare le persone e/o le attività in estrema difficoltà. Ecco la vera Solidarietà.
In questo modo si passerà da una economica improntata sul dio-denaro, sul guadagno senza alcun valore etico e morale, a una economia con al centro l’Uomo, una economica dal volto umano che darà spazio alle piccole realtà locali in barba alle grandi multinazionali, che con i loro colossi stanno fagocitando e distruggendo il pianeta intero.

A questo punto cosa vogliamo veramente fare?
Possiamo metterci il naso rosso di plastica, come insegna il comico di Arcore, e andare in banca a elemosinare spiccioli (creati dal nulla e tassati da usurai) e continuare ad essere schiavi del Sistema per tutta la vita, oppure possiamo decidere di fare noi “cucù” o “marameo” all’Usurocrazia bancaria, accettando consapevolmente una moneta o pezzo di carta che non crea debito, ma favorisce la Solidarietà collettiva!

Esiste il libero arbitrio, per cui siamo noi a decidere e a creare il nostro futuro…

Ringrazio Lucio, Luca, Giovanni, Andreina e tutti gli altri volontari di Arcipelago Veneto per la bellissima e utile serata.
La conferenza della durata di 2 ore e ½ è stata registrata in formato Mp3 ed è disponibile, per informazioni contattate info@disinformazione.it
Marcello Pamio

Per maggiori informazioni sullo Scec, leggere lo Statuto dell’associazione o altri documenti utili visitate il sito ufficiale di Arcipelago Veneto www.arcipelagoveneto.org
Coordinamento nazionale della Solidarietà che cammina: http://www.arcipelagoscec.org/

giovedì 20 novembre 2008

Da oggi fumo pure io


Amici, ho appena preso una decisione importante: a cominciare da oggi mi metterò anch'io a fumare! Vi domanderete perché lo faccio. E' che ho appena letto sul sito di repubblica.it che smettere di fumare fa stare meglio. Ma se io non fumo, come faccio a stare meglio? Esatto: iniziando a fumare e successivamente smettendo di farlo!!

mercoledì 19 novembre 2008

Romano e Rosa Manson


Per i coniugi Romano - la famiglia più raccapricciante dai tempi in cui Al Bano stava con Romina - il pm ha chiesto ai giudici l'ergastolo. Di fronte a tale prospettiva, sembra che Rosa abbia sussurrato al marito: "Te l'avevo detto di prendere la tessera della P2". A questo punto l'unica via di scampo che rimane ad Olindo Romano è farsi eleggere presidente del consiglio. I due coniugi continuano comunque a professare la propria innocenza. Quando il pm ha fatto loro risentire i nastri con le confessioni, entrambi hanno dichiarato di essere stati fraintesi. Ad esempio, la frase di Olindo Romano "Li ho scannati come maiali", doveva invece intendersi "Ho preparato il purè con le patate". Sul comodino accanto al suo letto Rosa Bazzi tiene una foto in cornice di Charles Manson. Olindo prega ogni notte il Pacciani. Tempo fa i due chiesero di poter stare assieme nella stessa cella. Volevano insomma una cella matrimoniale! Il giudice non lo consentì, ma intanto l'immagine mentale che si era fatto dei due che trombavano nel letto carcerario gli aveva tolto definitivamente il sonno. E anche l'appetito...

lunedì 17 novembre 2008

La lettera


da repubblica.it

Caro Direttore,
leggo che Repubblica si aspettava (anche) dai vertici della Polizia segnali di fedeltà alla Costituzione. Il vertice della Polizia è uno solo. Sono io. Credo perciò di doverle una pacata spiegazione. Metterei intanto da parte il richiamo alla fedeltà alla Costituzione che è assai suggestivo mediaticamente, ma anche questione troppo seria per essere messa in discussione dalla vicenda che trattiamo. Oltre 150 anni di storia, i nostri morti e il lavoro diuturno per il bene dei cittadini di migliaia di persone sottopagate onorano la Costituzione ogni giorno. Non credo perciò che nessuno abbia bisogno di essere rassicurato sulla fedeltà alla Costituzione delle forze di polizia.

Credo invece, e sono d'accordo con Repubblica, che il Paese abbia bisogno di spiegazioni su quel che realmente accadde a Genova. L'Istituzione, attraverso di me, si muove e si muoverà a tal fine senza alcuna riserva, non attraverso proclami via stampa, ma nelle sedi istituzionali e costituzionali.

Si muove, e si muoverà, inoltre, con i fatti. Dall'inizio del mio mandato, ad esempio, mi sto adoperando per approfondire, e anche correggere, tutte le modalità di intervento "in piazza" anche avviando la costituzione della prima scuola di polizia per la tutela dell'ordine pubblico che sarà inaugurata il prossimo 3 dicembre. Abbiamo ai vertici dei reparti, investigativi e operativi in genere, persone pulite. Dal luglio dello scorso anno, io sono il loro garante e mi assumo, come ho già fatto, la responsabilità per gli errori che possano commettere.

Caro direttore, sto scrivendo l'ultimo capitolo della mia storia professionale e non lo macchierò certo per reticenza, per viltà o per convenienza.

Antonio Manganelli

MIO COMMENTO:
Le intenzioni del capo della Polizia sono buone e condivido le sue parole. Non credo però che arriveremo alla verità su quanto successo in occasione del G8 di Genova, così come nessuno mi leva dalla testa che si sia trattato di un atto premeditato: lasciare agire indisturbati i black bloc per poi prendersela (anzi, prenderli: a manganellate!) con i manifestanti. Essere massacrati gratuitamente in strada o alla Diaz e poi subire botte, torture ed umiliazioni in caserma non è stata una giusta lezione per ragazzi che contavano di far sentire la propria voce al mondo manifestando pacificamente. Abbiamo tutti bisogno di credere che i nostri diritti sanciti dalla Costituzione debbano essere difesi e garantiti dalla forze dell'ordine. I responsabili della mattanza di Genova andavano puniti e cacciati, non promossi, come invece è avvenuto. E la sentenza della scorsa settimana ci allontana ancora di più dall'essere una vera Democrazia.

sabato 15 novembre 2008

Il crepuscolo della democrazia


Quando il popolo – qualsiasi popolo – non può eleggere i propri rappresentanti nelle istituzioni politiche/ amministrative; quando chi deve essere (per legge) controllato si sceglie il proprio controllore; quando le forze dell’ordine non tutelano la libertà di manifestare ed esprimere il proprio dissenso, ma le sopprimono con la violenza cieca, la tortura e le umiliazioni; quando una donna assurge ad una alta carica politica poiché ha succhiato con dovizia l’uccello del grande capo; quando i giornali che criticano l’operato di chi governa vengono fatti tacere o chiudono; quando la satira viene relegata nell’angolino ed impedita di far sentire la sua voce; laddove in una sola persona si concentrano il potere politico, economico e finanziario; laddove non esiste una vera opposizione politica...
QUI alberga la DITTATURA

venerdì 14 novembre 2008

Stupidario ecclesiastico


La Cassazione ha insomma stabilito che la povera Eluana potrà morire in pace. Niente più accanimenti terapeutici su di lei; che la natura faccia il suo corso. Perché Eluana Englaro è morta. Morta. E mi stupisce il fatto che i preti difendano a spada tratta i diritti dei non nati (gli embrioni) e dei già morti (come la povera Eluana) e dicano invece no - con fermezza - alla ricerca sulle staminali, che potrebbe salvare tante vite umane!

giovedì 13 novembre 2008

La crisi che "nessuno" poteva prevedere


Sento ancora oggi affermare – in tv, soprattutto – che la crisi economica che ci sta investendo come uno tsunami non era prevedibile. Lo dicono gli economisti, non l’uomo della strada (figura retorica fino ad un certo punto, visto che molti in strada rischiano di finirci in concreto…). E allora mi domando: perché io queste cose le sapevo con largo anticipo? Insomma, non sono un esperto, non sono un economista, non sono nemmeno un veggente. Però che la crisi sarebbe arrivata - e come - lo sapevo due anni prima. La risposta, invero, la conosco benissimo: certe cose le sapevo perché volevo saperle e quindi sono andato oltre le fonti ufficiali, quelle dei tromboni che appaiono nei nostri telegiornali. Ho cercato gli analisti seri – e se ne trovano in rete! – dunque sapevo. Altro che Tremonti.

mercoledì 12 novembre 2008

Consigli per gli acquisti


Massimo Fini s'è inventato un nuovo giornale. L'ho scoperto per caso due giorni fa, grazie ad un'intervista in tv. Il mensile - perché di mensile si tratta - si chiama La voce del ribelle ed affronta le varie tematiche con un occhio diverso dal giornalismo allineato ed addomesticato a cui siamo purtroppo abituati. Attenzione: non lo trovate in edicola, ma solo in pochi punti vendita (librerie, ecc.). Però potrete riceverlo direttamente a casa vostra se deciderete di abbonarvi.

martedì 11 novembre 2008

Rock 'n' roll!


E' da più di trent'anni che suonano la stessa canzone. Eppure... Eppure il loro ultimo disco l'ho acquistato pure io! E mi piace anche!!

lunedì 10 novembre 2008

Decameron a teatro


L'intervista che Repubblica non vuole pubblicare - dal blog di Daniele Luttazzi

Parte Decameron a teatro, i quotidiani mi telefonano per le interviste di rito. Con Repubblica ne concordo una in anteprima ( doveva uscire lunedì scorso ). Memore del trattamento ricevuto dal gruppo Repubblica/Espresso sia quando La7 mi chiuse il programma, che in precedenti occasioni ( calci negli stinchi firmati da Michele Serra, Edmondo Berselli, Gianni Mura, Adriano Sofri, Sebastiano Messina, Curzio Maltese e Antonello Caporale ); e dato che il loro metodo consiste nel farti parlare per un'ora, poi loro riassumono quello che gli pare ( omisero la mia risposta critica alla loro domanda sul PD, quando gli stavano tirando la volata ); chiedo di poter rivedere il mio virgolettato prima della stampa. Ok. Martedì il giornalista mi fa sapere che al giornale non sono contenti perchè la mia intervista sembra un mio manifesto. ( Se fai le domande a me, cosa devo rispondere, quello che vuoi tu? ) E mi chiede di rispondere ad altre domande. Prego?

Questa è l'intervista che non hanno voluto pubblicare:

decameron
ll monologo s’intitola così perché è il proseguimento ideale del programma omonimo, censurato da La7 un anno fa dopo appena 5 puntate, nonostante gli ascolti formidabili. Sono due ore di satira incandescente contro la politica reazionaria del governo Berlusconi, contro l’oscurantismo del Vaticano e contro l’opposizione molle del PD.

tema/i
Con Decameron alludo alla peste attuale: il pensiero unico reazionario e guerrafondaio, che vuole governare il mondo col precariato di massa e le speculazioni finanziarie. Ne parlavo in tv un anno fa. Il disastro oggi è evidente.

rapporto con la tv
La censura è odiosa e mi fa incazzare parecchio: al pensiero unico non piace la satira, e allora la fanno fuori. Decidono loro per tutti noi. Non è giusto, e infatti la Costituzione tutela la satira. La satira è arte, intrattenimento e critica. Con la censura alla satira imbavagliano le opinioni non omologate. In questo modo, la tv diventa l’anestetico perfetto.

episodio interruzione Decameron su La7
La decisione mi ha colto di sorpresa. Prima si vantano di darmi carta bianca, e poi di colpo chiudono il programma con un sms a mezzanotte di un venerdì, dopo che avevo registrato il monologo sull’enciclica papale. La scusa ufficiale è stata che nella puntata precedente avevo insultato Ferrara. Insulto? Era una battuta satirica: lo stesso Ferrara lo ha ammesso. Il giorno dopo chiedo a Dall’Orto di ripensarci: niente, irremovibile. Miliardi di produzione tv gettati nel cesso per una battuta? Vorrei una spiegazione più sensata. Per Dario Fo, il motivo vero era il monologo sul papa.

eventuale diverso realismo, oggi
Non ho nulla di cui scusarmi. Deve vergognarsi chi censura. Io propongo ciò che fa ridere me, questo è l’unico criterio. Non faccio satira per andare in televisione: vado in tv per fare satira. Per essere riammesso in tv dovrei fare altro? E’ un ricatto inaccettabile.

di cosa si parlerà nello spettacolo Decameron odierno
Svelo il segreto che permette a Berlusconi di godere di un consenso personale massimo, con un governo così pessimo. E’ un paradosso solo apparente, c’è un trucco narrativo all’origine di questo successo, che Berlusconi conosce e applica continuamente. Con una miriade di esempi tratti dalle vicende politiche mostro come funziona questo trucco e perchè Veltroni, invece, non morde. Analizzo poi in dettaglio l’operato di tutti i ministri e di tutti i lacchè berlusconiani che operano nei media.

altri contenuti dello spettacolo
Nel capitolo sulla religione aggiorno con gli ultimi fatti il monologo censurato da La7 sulla “Spe Salvi” di papa Ratzinger. E’ satira sulla religione vista sia come collante ideologico del pensiero reazionario sia come favola per i gonzi. Né tralascio lo scandalo dei privilegi assurdi di cui gode il Vaticano: esenzione ICI e 8 per mille. C'è da divertirsi.

congeniali riferimenti ai temi del sesso e della morte
Sesso e morte si intrecciano a politica e religione in modo complesso: si va dal controllo del comportamento alla giustificazione di colpe orrende come la guerra criminale in Iraq e in Afganistan, in cui siamo impegnati contro l’art.11 della Costituzione. Abu Grahib è politica, sesso, religione e morte insieme.

comicità sadica, disumana
La satira non è roba per signorine. Per sua natura, procura il secondo sorriso: quello che appare quando una gola viene tagliata. Origina dalla rabbia: ride addossando responsabilità, fa nomi e cognomi. Io ho un gusto tutto mio per il grottesco, che riesce a esprimere meglio l’ambiguità del potere e la sua natura mortifera. Ma con Decameron il pubblico attraversa tutto lo spettro comico possibile, dalla satira all’umorismo surreale. Una battuta come “Dentro siamo tutti rosa” è un puro tuffo nell’inconscio. Qualcosa di inspiegabile, che tale deve restare: è il mistero dell’arte.

la musica
Con la satira esprimo la mia rabbia. Con la musica, le emozioni di altro segno: l’amore, la commozione. C’è una intimità che esprime la dolcezza d’uno sguardo sul mondo. La satira come tecnica è chiaramente agli antipodi, è impietosa. Sto ben attento a non confondere i territori dell’immaginario. Certe cose puoi dirle solo con la musica. Se le dici in un altro modo, stoni.

i giovani di adesso, di questi giorni
Le proteste degli studenti contro la Gelmini sono sacrosante. Dieci anni fa, attraverso un mio personaggio, il professor Fontecedro, mi scagliavo contro la degenerazione colpevole in cui era lasciata morire la scuola italiana, e invitavo gli studenti a ribellarsi. La scuola autoritaria prepara a una società autoritaria. E’ il pensiero unico reazionario che collega tutti gli atti di questo governo: dalla scuola alla repressione delle manifestazioni popolari a Chiaiano, a Vicenza o in Val di Susa, agli attacchi continui alle libertà di espressione, di pensiero e di riunione garantite dalla Costituzione. Siamo a una pagina drammatica di involuzione della nostra democrazia. Berlusconi dice adesso che farà di tutto perché la tv, pubblica e privata, sia meno ansiogena. Semplicemente perché quando la tv racconta la realtà, il suo governo cala nei sondaggi. Si vede che la realtà è comunista

la sua esperienza americana
Basta andare all’estero, negli Stati Uniti, in Inghilterra, in Francia, in qualunque paese civile, per vedere come gli artisti siano liberi di proporre le proprie cose, le proprie idee, la propria visione del mondo. La politica si guarda bene dal farli fuori per motivi ideologici. Il maccartismo negli USA è finito nel 1950. Da noi, l’ukase bulgaro su di me è ancora attivo: riguardava la Rai e, da allora, la Rai non mi ha più proposto un programma tv. Tutto sotto controllo.

un argomento solo, o una sola persona, da salvare nella maggioranza
Non salvo nulla e nessuno. Nè Tremonti per la sua finanziaria, nè Scaiola per il nucleare, né la Prestigiacomo per l’ambiente né la Gelmini per la scuola, nè Brunetta per i dipendenti pubblici e i precari, nè Alfano per il suo lodo salvapremier, né Confindustria per gli operai: è un blocco unico. Dovrei stimare qualcuno di questi? Non sono Enrico Letta.

venerdì 7 novembre 2008

A' a' abbronzatissimo


L'immagine peggiore
di CURZIO MALTESE da repubblica.it

I bookmakers in questi casi non accettano scommesse. Da mesi, in previsione dell'evento storico dell'altra notte, si aspettava la prima gaffe di Silvio Berlusconi sul colore della pelle del nuovo presidente americano. Il Cavaliere non delude mai le peggiori aspettative e la battuta è arrivata. L'unica sorpresa è la tempistica. Ad appena ventiquattr'ore dall'elezione il premier se n'è uscito con la storia di Obama "abbronzato". Non è la solita cafonata alla quale ci ha abituato e ci siamo ormai rassegnati da lustri. È una definizione grondante di razzismo.

Il peggior razzismo, quello semi inconsapevole e quindi assai autoindulgente che dilaga in Italia, fra la preoccupazione del resto del mondo. Una malattia sociale che un governo responsabile dovrebbe combattere, invece di sguazzarci con gusto.

Scontata la gaffe, ovvia la reazione. In simili frangenti Berlusconi adotta due reazioni standard. La prima: non l'ho mai detto. È la più assurda, ma paradossalmente efficace (in Italia). Come fai a discutere con uno che nega se stesso? La seconda è: l'ho detto ma non avete capito.

Stavolta ha usato questa. "Abbronzato era un complimento, una carineria" ha spiegato ai soliti cronisti bolscevichi. "E se non lo capite, allora andate a fare...". Sommando così carineria a carineria.

S'intende che "andare a fare" è detto con affetto. Con eguale affetto i giornalisti potrebbero ricambiare l'invito, ma probabilmente le giustificazioni valgono solo dall'alto verso il basso.

Non stiamo a farla lunga. Non si tratta solo di vergogna. Chi ne ha ancora la forza? È piuttosto la disperazione di essere ogni volta precipitati in questo indegno pollaio. Gli elettori americani in un giorno hanno cambiato la storia del mondo. L'avvento del figlio di un africano alla Casa Bianca sta spingendo miliardi di persone, pur nel mezzo di una crisi spaventosa, a interrogarsi sui valori profondi della democrazia, la più straordinaria conquista dell'umanità, in fondo a un cammino secolare di sangue e intolleranza. E il contributo dell'Italia berlusconiana a questo grandioso dibattito qual è? Questa miserabile trovata, volgare e razzista, senza neppure il coraggio dell'assunzione di responsabilità o la dignità di porgere le scuse.

Non bastava la sortita a caldo del ministro Gasparri, il quale, confondendo le proprie ossessioni di ex fanatico fascista con la competenza internazionale, aveva commentato "sarà contento Bin Laden". Ci voleva pure lo strazio supplementare della "battuta" di Berlusconi, che ha ormai girato il mondo, con danno enorme per il Paese. In pochi minuti infatti la rete ha deluso la speranza residua, che non lo prendessero sul serio, come altre volte. Come siamo abituati a fare qui, rassegnati a non scandalizzarci per lo scandalo, a non chiamare fascismo il fascismo, razzismo il razzismo.

C'era stata la rincorsa provinciale ad appropriarsi di Obama. Tutti si proclamano o cercano l'Obama italiano, a destra e a sinistra. Quando in Italia un Barack Obama non avrebbe neppure il diritto di voto. I figli d'immigrati, 440 mila fra nati e cresciuti qui, non sono considerati cittadini italiani, per via del medievale ius sanguinis. Lo ricordiamo nell'ipotesi, piuttosto remota, in cui fra le centinaia di obamisti dell'ultima ora si trovasse un politico serio. Ecco l'occasione per proporre finalmente una legge civile in materia d'immigrazione.

A cominciare dal presidente del Consiglio, i cui molti cantori hanno illustrato nei giorni scorsi alle masse ammirate le straordinarie analogie fra Berlusconi e Obama. Come non scorgere, del resto, l'assoluta comunanza delle due parabole. Il figlio di un pastore kenyano che arriva alla Casa Bianca a soli 47 anni e promette di cambiare il mondo. E l'uomo più ricco d'Italia che a 72 anni, con il solo aiuto del novanta per cento dei media da lui controllati, torna a Palazzo Chigi, dopo aver cambiato i capelli. È naturale che Berlusconi abbia adottato Obama, ripromettendosi di dargli presto "buoni consigli". Incrociamo le dita perché non avvenga, nell'interesse stesso del premier. Non si sa come la Casa Bianca potrebbe reagire a una frase del tipo: "Vieni, abbronzato, che ti spiego come non farsi processare".

Che fare? Vergognarsi per loro, ridere, piangere. Fingiamo pure che tutto sia normale. Però quanto stringe il cuore ascoltare il nobile discorso dello sconfitto McCain: "Il popolo ha scelto. Ho avuto l'onore di salutare il nuovo presidente degli Stati Uniti. È una giornata storica". Non si potrebbe avere un giorno un conservatore come questo a capo della destra italiana, anche di seconda mano?

giovedì 6 novembre 2008

Meglio vegetariani


I rischi nel mangiare carne
Dottor George Clements – “Scienza & Salute”, giugno 1989

“Io non mangerò mai più carne finché il mondo esiste”. I Cor. 8:13.
"L'estrema avversione che alcuni adulti e molti bambini mostrano nei confronti della carne di ogni tipo, è attribuita da Fitch ad una tendenza atavica, cioè alla sopravvivenza dell'istinto primitivo dei nostri antenati preistorici che non mangiavano carne” - (J. H. Kellog, M.D., editore Buona Saluto).
"E' stata notata l'enorme quantità di morti in America dovuta al morbo di Bright. Non ho più dubbi che la dieta ricca di carne rovini i reni, specialmente considerando gli esperimenti dei dr. Newburgh, i quali provano che possiamo, con certezza matematica, produrre il morbo di Bright anche nei topi, mettendoli a dieta con molta carne” - (M. Hindhede, M.D., Commissario della Sanità in Danimarca),

La carne è stata a lungo sospettata di essere un cibo povero. Un'ampia esperienza sta provando che il sospetto è fondato. L'avvertimento di solito era: mangia meno carne. Ora è: non mangiare la carne.
Gli uomini un tempo credevano che la carne fosse necessaria per produrre sangue. Ora è noto che la frutta fresca, le bacche e le verdure forniscono il corpo di materiale migliore di quello che danno le migliori bistecche.

Il brodo di manzo è stato a lungo considerato un valido tonico e stimolante, quasi indispensabile per i malati deboli. Ora è noto che è vero il contrario. Secondo un eminente medico francese, il brodo di manzo è una «vera soluzione di veleni». Il dottor Austin Flint, dei Bellevue Hospital College, uno dei più importanti medici d'America, fece un'analisi chimica dei brodo di manzo, e scoprì che il risultato era praticamente lo stesso di un'analisi dell'urina.
E' inevitabile che sia così, perchè il brodo di manzo, il brodo di carne, il brodo di pollo, il bollito e gli estratti di carne di tutti i tipi sono dei veri e propri tessuti disintegrati, preparati artificialmente, proprio come l'urina, che è composta da tessuti disintegrati, prodotti dal metabolismo dei corpo. Il brodo di manzo, perciò, è un veleno che intossica. Non ha proprietà nutritive; il suo uso non è mai indicato; né ha la capacità di aiutare i malati deboli o i convalescenti.

Bouchard scoprì che aggiungendo la carne nel regime dietetico, la tossicità dell'urina aumentava del 50%, e se la dieta consisteva interamente di carne, la tossicità aumentava dei 400%. Sterling scoprì che mangiare carne aumentava il contenuto di acido urico dell’urina da tre a dieci volte. Alla luce di questo, è da ricordare che l'acido urico, in combinazione con altre tossine, è considerato da molti ricercatori il più attivo di tutte le sostanze che producono le malattie.

Un tempo si supponeva che la carne fosse particolarmente salutare nella cura della tisi. Qualche anno fa un tedesco entusiasta fondò un'istituzione col proposito di nutrire i tisici esclusivamente con la carne, usando principalmente carne cruda. L'iniziativa fallì in sei mesi.
La carne si decompone nel tratto digestivo; il veleno risultante viene assorbito e il sangue contaminato, con risultati disastrosi. Questa è la principale causa che predispone al cancro, alla tisi e ad altri tipi di anormalità.

Gli esami post mortem, fatti in centinaia di casi al Phipps Institute di Philadelphia, hanno dimostrato che l'86% di tutti i malati di tisi avevano anche i reni malati, e in uno stadio abbastanza avanzato. L'indebolimento dei reni è, infatti, fra la cause più comuni di morte nella tubercolosi polmonare. Ed è sempre la carne ad essere in genere responsabile dei morbo di Bright e di altre disfunzioni renali.
"Nella dieta di frutta, noci e verdure, i malati di cancro hanno nelle loro mani i mezzi per liberarsi largamente, se non interamente, dalla paura che accompagna questa terribile malattia. lo l'ho verificato molte volte nella mia esperienza, e nella cura di questa malattia mi si è aperta una porta ancora più ampia da quando ho conosciuto il valore di una dieta simile". (George Biack, M.D.).
“Il cibo animale, l'abuso del quale si fa ogni giorno più grande, non è un cibo in nessun senso, ma un veleno continuo". (Prof. Dr. Huchard).
“Se non fosse per la carne, noi dottori avremmo poco da fare. - (Dr. Allison, esperto in alimentazione).

Per più di un centinaio di anni, i medici ostinatamente sostennero che una dieta composta principalmente di carne, era essenziale per la cura vittoriosa dei diabete. Di questa assurda teoria Trall osserva: “Io non posso qui fare a meno di alludere ad un perfezionato regime dietetico che è stato recentemente proposto dall'Accademia francese di Medicina, e discusso nel giornali di medicina di questo paese, per la cura della malattia chiamata diabete. Questo miglioramento consiste nel nutrire il paziente con la carne di animali carnivori - gatti, cani, volpi, ecc.. E allo stesso scopo di vincere il pregiudizio che la mente o il palato dei paziente potrebbero avere contro l'alimentazione al sangue, si propone poi di condirla abbondantemente con brandy e spezie. Tali scoperte nella scienza medica hanno il potere di portarci indietro nel Medio Evo, piuttosto che condurci a dei risultati utili nel futuro". - (Il corretto cibo dell'uomo).

Ancora abbastanza recentemente era usuale per i medici nutrire i diabetici quasi esclusivamente con la carne. Questa è una ragione per cui questi malati non guariscono mai. I dottori "senza farmaci" hanno provato che, una dieta di carne peggiora la malattia, aumenta la presenza di zucchero nell'urina e, comunque, peggiora lo stato del paziente.

Una dieta di carne magra è stata a lungo considerata benefica nel casi di obesità. Ora è noto che in simili casi di anormalità c'è una tendenza a sviluppare il diabete, e questo aumenta mangiando la carne. Commentando i pericoli nel mangiare la carne magra, Hindhede disse: “Noi abbiamo provato anche a vivere di sola carne. Ma dopo esserci nutriti di carne magra, cotta o arrostita, tre volte al giorno, In soli tre giorni stavamo così male che nessuno di noi volle continuare. Quale fu la causa? Dunque, quando gli intestini sono pieni di carne magra, il risultato è la putrefazione, che si manifesta in diarrea e feci maleodoranti. Attraverso questo processo sono probabilmente prodotte delle tossine, che una volta assorbite, causano un avvelenamento. Una dieta di sola carne magra è velenose per l'uomo, non ci sono dubbi su questo".
Hindhede ha condannato anche le uova e il latte con queste parole: “ClO' CHE E' STATO DETTO SULLA CARNE E'VALIDO PER LE UOVA E IN PARTE PER IL LATTE”.

Il beri-beri, lo scorbuto, il rachitismo e la pellagra sono malattie da deficienza, e spesso risultano dal mangiare troppa carne. Tutti i tipi di carne mancano di molti elementi che il corpo deve avere per costruire dei tessuti sani. La carne è molto carente di vitamine e di sali di calce. D'altra parte, la frutta fresca le bacche e le verdure sono ricche sia di vitamine che di sali, e mangiandole si assumono tutte le vitamine e i sali di cui il corpo ha bisogno.
Qualche anno fa uno specialista dello stomaco fece trasalire il mondo della medicina affermando che "l'ulcera dello stomaco è una malattia di chi mangia la carne”. Il cancro dello stomaco e degli intestini ha origine dalla stessa causa - quando non è prodotto dalla vaccinazione o dalla inoculazione.
“Il 75% delle malattie più terribili di cui soffriamo, sono in pratica avvelenamenti causati da cibi non naturali. La natura dice, in un modo che non può essere frainteso, che l'uomo è un animale frugivoro e non carnivoro". - (Alexander Haig M.A.,F.R.C.P.).

Quei mangiatori di carne, che sono troppo deboli per abbandonarne l'abitudine, e quelli i cui dividendi dipendono dall'industria che inscatola la carne, sono sempre pronti a fare una grande pubblicità ad ogni informazione che sembra aiutare la loro causa.
Molte persone credono che per avere forza e vigore è necessario mangiare carne rossa. Sembrano dimenticare che i buoi e gli elefanti prendono la loro grande forza e il sangue dall'erba e dalle foglie, ricche di vitamine, di calcio, di ferro e di altri sali minerali. I deboli, i magri e gli anemici, invece di nutrirsi di fegato di vitello e di olio di fegato di merluzzo, dovrebbero trovare i cibi vitali nel regno vegetale, per la mancanza dei quali il loro sangue sta morendo di fame e il loro corpo si sta ammalando.

Le informazioni relative al rischi nel mangiare la carne, dovrebbero essere sufficienti a ridurre di molto il consumo della carne. Ma se i rischi si limitassero solo a quanto scritto sopra, l'argomento sarebbe di così poca importanza da ricevere poca attenzione da parte nostra.
E' stato recentemente dimostrato da Moore, nei laboratori di Fisiologia di Harvard, che una dieta di carne causa un'accelerazione dei battito cardiaco sorprendente per velocità e durata.
Dopo un pasto di carne, l'aumento dei battiti cardiaci va regolarmente dal 25 al 50% sopra il livello rispetto al digiuno, e persiste, in soggetti sperimentali, da 15 a 20 ore, raggiungendo un totale di molte migliaia di battiti in più.
Moore mostrò che un pasto di proteine causa un sovraccarico di lavoro per il cuore, che è paragonabile, in estensione, all'attività totale del cuore di due o tre ore; ciò ha portato Moore ad affermare che una dieta con molte proteine è incompatibile coi riposo cardiaco.

La carne, scendendo nello stomaco e nelle budella dell'uomo, è come se giacesse sotto il sole estivo al margine della strada, e ciò di certo causa danni maggiori di quanto sia mai stato detto o scoperto.
Uno dei prodotti della carne decomposta è l'urina, e non ha importanza se la carne si è decomposta nello stomaco, nella pentola o dal macellaio. I prodotti secondari della carne decomposta passano nel sangue dei consumatori di carne, e devono essere filtrati ed eliminati dai reni come uno scarto velenoso, che serve solo ad indebolire il corpo e a logorare i reni, portando al morbo di Bright e ad altre malattie renali.

La carne, scendendo nel tratto digestivo che è di una bellezza teatrale, dipinto con tutti i colori di una bambola di cera, forma uno dei veleni più mortali che i chimici abbiano mai conosciuto, e dà al respiro un odore nauseante che si tenta di correggere masticando caramelle e gomme profumato. Il dentista dica che il cattivo odore proviene dal denti malati, mostrando quanto abbia ancora da imparare.
Quando il sangue diventa così contaminato da questi veleni, la pelle viene in suo soccorso e, in un processo di emergenza, crea un'eruzione; i dottori possono definirla morbillo, varicella, eczema, e così via, e cercano di "curare la malattia” con altri veleni sottotorma di farmaci e sieri.
Non c'è da stupirsi se il grande Metchnikoff, dopo una vita di studi sull'argomento, abbia dichiarato che la putrefazione alimentare sia responsabile della morte prematura, che è causa di tutte le malattie, perchè questi pericolosi veleni passano dal canale alimentare nella linfa e nel sangue, e da questi sono condotti in tutto le parti dei corpo - il fegato, i polmoni, i reni, il cuore e il cervello.

L'origine di tutte le malattie giace nella putrefazione alimentare, disse Metchnikoff. Qual è il rimedio sicuro? La rimozione della causa, non l'uso di farmaci, sieri e bisturi.
Molti studi sperimentali hanno indicato che mangiare carne causa la nefrite cronica. Il professor Newburg, dell'università dei Michigan, ha dichiarato che una piccola porzione di proteine della carne, come il 20%, porta ad un logoramento dei reni.
Le esigenze dell'ultima guerra sono servito a dimostrare il valore di una dieta poco proteica. Maiali e bestiame furono uccisi in Europa con lo scopo di conservare le provviste di cibo, e le popolazioni si nutrirono per un certo periodo soprattutto di frutta e verdura. Il risultato fu una riduzione di un terzo della mortalità, oltre a una grande riduzione delle malattie. Alcune malattie come il diabete, l'obesità, la gotta, i disturbi digestivi, i problemi dei fegato e dei reni e altre malattie dei l'alimentazione sparirono quasi completamente.
La gente rovina la propria salute mangiando carne, poi paga i dottori per farsi curare i sintomi che provengono da questo abuso. Molti medici ignorano la causa che si nasconde dietro i sintomi di alcune malattie, perché anche loro mangiano liberamente la carne come molti dei loro pazienti, e soffrono e muoiono prematuramente per la stessa "malattia”.

mercoledì 5 novembre 2008

Obama!


Sono ore difficili per l'America. C'è gente, giù al sud, che ha speso tutta la vita nel Ku Klux Klan e che ora si chiede a che cosa sia poi servito. In molti hanno sperato sino all'ultimo che fosse uno scherzo, cioè che alla fine Obama togliesse la maschera e che dietro ci fosse un bianco qualunque, magari lo stesso Joe l'idraulico. O il mostro di Milwaukee... Insomma, tutti tranne lo "sporco negro". Troppo dura da digerire, diciamolo. Del resto, i teo-con del cazzo non avevano nemmeno avuto il tempo per digerire il fatto che il miglior golfista al mondo fosse di colore (è il tizio che fa la pubblicità al rasoio da barba. No, non Henry: l'altro...) ed ecco la famiglia Obama presentarsi alla porta della Casa Bianca, non con gli stracci ed il Mocho Vileda, ma con le chiavi delle suite presidenziali. Perché da oggi l'uomo più potente del mondo è un nero. Verrebbe quasi da dire "Carramba che sorpresa!", se non fosse che un telefilm come "24" ci aveva abituati all'idea con largo anticipo. Per quanto mi riguarda, rimango convinto che in tempi normali - in assenza cioè di una crisi economica di tali dimensioni - il senatore McCain e la sua vice Sarah Palin avrebbero vinto a mani basse, agitando insomma lo spauracchio del terrorismo, del comunismo o di checcazzo vi pare, facendo quindi leva - come sempre - sulle classiche paure (e sul razzismo) delle classi medie Usa. Stante un'emergenza finanziaria a tal punto spaventosa che rischia di far sparire quella del 1929 anche dai modi di dire, ecco che la gente si è decisa a dare il proprio voto "cum grano salis", ovverosia mettendoci almeno stavolta un po' di buonsenso. Non è mai troppo tardi. Chissà se potrebbe funzionare pure in Italia!?

martedì 4 novembre 2008

Mignottocrazia



di MARCO PASQUA - repubblica.it

Paolo Guzzanti, deputato di Forza Italia, torna a criticare Silvio Berlusconi e, stavolta, attraverso le pagine del suo blog, se la prende anche con Mara Carfagna. Il ministro viene definito "calendarista alle pari opportunità", "inadatta" a ricoprire quel ruolo. Non solo: quella di Berlusconi, nei suoi confronti, sarebbe stata una "nomina di scambio", offerta in cambio di qualcosa che il senatore non specifica. E che gli costa una querela per diffamazione.

Una presa di posizione che fa seguito alle dichiarazioni, rilasciate lo scorso 8 ottobre, quando Guzzanti aveva attaccato il premier per aver lodato la Russia di Putin. "Berlusconi mi fa vomitare", aveva detto in quell'occasione. Adesso critica senza troppe mezze misure il ministro delle Pari Opportunità: "Secondo quanto dicono alcuni testimoni che considero credibili, attendibili e tutt'altro che interessati - scrive nei commenti, rispondendo ad un suo lettore - esistono proporzionati motivi per temere che la signorina in questione occupi il posto per motivi che esulano dalla valutazione delle sue capacità di servitore dello Stato, sia pure apprendista. La sua intelligenza politica è nulla".

Ancora: "Resta aperta una questione irrisolta: quali meriti straordinari hanno condotto questo giovane cittadino della Repubblica ad una carriera così fulminea? Mi chiedo come questa persona abbia ottenuto il posto".

Ma l'accusa di Guzzanti è più pesante, perché è quella di una vera e propria nomina di scambio, un favore fatto alla Carfagna dal premier. Facendo riferimento ad alcune intercettazioni mai pubblicate dai giornali, ma che lui avrebbe letto, Guzzanti risponde ad un lettore che gli chiede se le "nomine di scambio" fossero più d'una: "Per quel che ne so, dai testi oculari, più di una. Per questo lo scandalo sarebbe devastante, costituzionalmente e istituzionalmente devastante. Più di scambio, tratterebbesi di compenso. Come scrisse Cossiga: 'ai miei tempi si offriva un filo di perle o un appartamento'".

Guzzanti è padre della comica Sabina, alla quale proprio la Carfagna ha chiesto un milione di euro di danni. A chi lo attacca per questa sua presa di posizione contro la Carfagna, Guzzanti dice: "C'entra il senso dello Stato, il primato delle regole, la limpidezza della democrazia. Abbasso la mignottocrazia, viva la Repubblica". E nel post vero e proprio, il parlamentare si chiede se sia possibile che in una democrazia "il capo di un governo nomini ministro persone che hanno il solo e unico merito di averlo servito, emozionato, soddisfatto personalmente? Potrebbe essere il suo giardiniere che ha ben potato le sue rose, l'autista che lo ha ben guidato in un viaggio, la meretrice che ha ben succhiato il suo uccello, ma anche il padre spirituale che abbia ben salvato la sua anima, il ciabattino che abbia ben risuolato le sue scarpe". Infine, un altro interrogativo: "è lecito o non è lecito che si faccia ministro in uno Stato immaginario e anzi in un Pianeta di un'altra costellazione, una persona che ha come suo merito specifico ben soddisfatto il capo del governo?".

In serata, un comunicato: "Il ministro per le Pari Opportunità Mara Carfagna ha annunciato in una nota di aver deciso di presentare "querela penale per diffamazione nei confronti dell'onorevole Paolo Guzzanti per quanto di falso da lui sostenuto nel suo blog e ripreso dal sito di Repubblica".

lunedì 3 novembre 2008

Il Mucchio di novembre


La vita è dura, lo so. Ma ci sono delle piccole cose che la rendono migliore. Una di queste è il Mucchio. Corrette in edicola, perché è fuori il numero di novembre!

sabato 1 novembre 2008

Menzogne governative



di ANDREA DI NICOLA - da Repubblica.it

Scontri di Piazza Navona la verità monca del governo

ROMA - Uno scontro, anzi un assalto dei centri sociali contro i ragazzi pacifici di Blocco studentesco. La verità costruita dalla polizia e confezionata dal governo è bell'e pronta per andare in onda su Tg e televisioni. Tutto vero: gli universitari sono entrati in piazza Navona ed hanno affrontato i neofascisti di Blocco studentesco. Tutto vero, ma solo una parte della verità. Una parte perché non dice cosa è successo in quella piazza romana prima dello scontro. Non dice insomma, come ricostruito da un ragazzo che ha scritto a Repubblica e come testimoniato da decine di foto che, prima dell'azione degli universitari, un camioncino pieno di mazzieri aveva aggredito a cinghiate e a sprangate gruppi di quindicenni che fino a quel momento avevano giocosamente, accompagnati dai loro professori, contestato il decreto Gelmini.

Dal famigerato pulmino bianco sono scesi studenti, molti evidentemente fuoricorso, che a botte e calci si sono posizionati nel cuore dell'assembramento di ragazzini delle medie superiori spargendo violenza e terrore allo scopo di connotare a destra la protesta studentesca. Solo a questo punto intervengono gli universitari chiamati dai più giovani per cercare una difesa che la polizia non ha saputo offrire. Dal corteo della Sapienza arriva un gruppone, a mani nude tanto che per attaccare usano i tavolini e le sedie dei bar che trovano in piazza e inizia il confronto con i neofascisti.

Per motivi oscuri le forze dell'ordine si accorgono solo di questa seconda fase della prima, dell'attacco ai liceali da parte di Blocco studentesco non si accorgono. I funzionari di polizia, che pure non erano distanti da dove avveniva il macello dei diritti, dicono di non essersene accorti e non ne fanno cenno nelle loro ricostruzioni. Tanto meno ne fa cenno in Parlamento il sottosegretario Nitto Palma vendendo al Parlamento e al Paese una verità monca che però le tecnologie smontano nel giro di poche ore. Le foto parlano chiaro e, a meno che questo non sia un Paese di maestri di Photoshop, ci dicono che quella del governo e della questura è una verità monca. Quasi una menzogna.
(31 ottobre 2008)