mercoledì 24 aprile 2013

La prevalenza del cretino

La dittatura ha fallito, la democrazia non ha funzionato (ed è sopravvalutata). Anche le recenti elezioni hanno confermato che il principio "una testa-un voto" è bella cosa, sì, però solo in teoria: troppi nostri concittadini trattano la scheda elettorale come se fosse carta igienica. E imbrattandola anche peggio... (su certi nomi più che una croce dovremmo metterci l'uniforme da carcerato). Poi i risultati di queste (non)scelte, troppo spesso fatte d'impulso, oppure accodandosi al pifferaio di turno, portano alle situazioni che stiamo vivendo, soprattutto a livello nazionale (ma non solo). "Colpa dei politici", commenta l'uomo della strada. No, è colpa di quanti col loro voto reiterano lo status quo impedendo a questa nostra italietta (per inciso: il secondo paese più corrotto d'Europa dopo la Grecia) di uscire dal pantano in cui è stata (l'abbiamo) cacciata. Credere di poter cambiare la politica in Italia senza prima cambiare le teste degli italiani stessi, è come sperare di fermare l'acqua che esce dal rubinetto senza chiuderne il miscelatore oppure stringerne le due maniglie. Per ora, prevalgono i cretini.

lunedì 15 aprile 2013

Pecunia non olet

Può essere che stavolta per rilanciare l'economia mondiale in crisi (per inciso: nerissima) non occorra una guerra. A salvarci sarà infatti una piantina che sino a oggi è sempre stata ingiustamente criminalizzata. Sto parlando ovviamente della cannabis, o meglio, della marijuana. Ormai il dado è tratto; e dall'America - troppo spesso proibizionista a sproposito (e/o per calcolo) - sta per arrivare la definitiva riabilitazione nel nome del dio denaro, l'unico che conti quando parliamo della terra dei cowboy. I calcoli che si fanno sulle potenziali entrate che deriverebbero dalla totale legalizzazione della marijuana giustificano i pruriti di Wall Street: si parla di miliardi di dollari. Pensate che botta, per i PIL nazionali (Italia compresa)!