giovedì 24 aprile 2014

Incubi calcistici

Voglio ricordarmelo così, con lo stemma del suo amato Everton e fare finta che questo ultimo anno calcistico sia stato solo un brutto sogno. Che poi a me Moyes sembra pure una brava persona. Ciò non toglie che la sua gestione sia obiettivamente indifendibile. Stanno ancora calcolando i danni che ha combinato al brand MU in termini economici e non stiamo parlando di briciole. La cosa che mi ha dato più fastidio in quanto tifoso United è la perdita dell'identità di una squadra che - come ha bene sottolineato Carragher (ex Liverpool, oggi commentatore) - sino a ieri dominava e che quest'anno ha subìto anche in casa propria il gioco degli avversari, si chiamassero Bayern Monaco o anche solo West Bromwich. L'acquisto iper milionario di Fellaini, poi, mi ha fatto incazzare sin dal momento in cui è stato annunciato. Soldi buttati via (e pure quelli per Mata...). Il gioco sulle fasce - vero marchio di fabbrica nell'era fergusoniana: SPARITO.

venerdì 18 aprile 2014

Dietro lo slogan... niente

E' bello stanare i populisti, metterli in imbarazzo di fronte all'evidenza delle cazzate che dicono. Ieri sera Salvini è stato sputtanato due volte: la prima relativamente alla lotta alla clandestinità che i leghisti starebbero attuando da vent'anni, con il bel risultato di avere aumentato a dismisura il numero degli arrivi; la seconda riguardo gli effetti di un'eventuale uscita dall'euro, tanto invocata dalla Lega e che - parole di un economista serio - ci condurrebbe sul lastrico nel giro di un anno con la seguente progressione: atto 1) lieviterebbero le spese per acquistare l'energia (dato che siamo dipendenti dall'estero e in particolare dalla Russia di Putin - leggi: Gazprom); atto 2) tassi dei titoli di stato alle stelle; atto 3) inflazione incontrollabile; atto 4) pensionati in ginocchio; atto 5) entra in scena il Fondo monetario internazionale con il suo abbraccio mortale e a quel punto lì siamo FOTTUTI.

martedì 15 aprile 2014

Il paradiso dei delinquenti

Che bel paese l'Italia: evadi le tasse per centinaia di milioni di euro e il massimo che ti può capitare è di dover andare una volta alla settimana a raccontare qualche barzelletta (sconcia, ovviamente) in un ospizio. A fine pena l'ex cav. Berlusca avrà fatto molte meno ore di assistenza agli anziani di quante non ne faccia mia madre in un mese, lei che volontariamente va a dare una mano (ogni giorno) in una locale casa di riposo. Anche se mi viene il dubbio che Berlusca l'inferno lo viva quotidianamente in casa, tra le grinfie della sua fidanzatina Pascale e di quell'altra badante pettoruta.

mercoledì 9 aprile 2014

Yes, UConn!

Lo sport regala sempre delle belle storie e quella di Shabazz Napier è una di queste. Sino a ieri si parlava di tanti talenti veri o presunti in uscita dai college americani e pronti a calarsi nel magico mondo della Nba, tranne che di lui. Oggi non è più così. Shabazz - sembra il nome di un mago e... in effetti - ha vinto lunedì sera il titolo di basket Ncaa davanti ai quasi 80mila spettatori paganti dell'AT&T Stadium di Arlington, senza contare tutti quelli che lo hanno visto in tv (io compreso). A differenza della formazione femminile di UConn (che partiva favorita e ha letteralmente dominato pure la finale contro Notre Dame) i maschietti della University of Connecticut al via del March Madness non venivano calcolati praticamente da nessuno. Eppure, grazie soprattutto a Napier, sono riusciti a raggiungere le Final four e già sembrava un miracolo. Quindi hanno eliminato la super favorita Florida e infine hanno fatto fuori Kentucky, migliore in campo, manco a dirlo, proprio Shabazz Napier, giocatore dal talento e dal Q.I. cestistico inversamente proporzionale alla sua altezza di un metro e ottanta. Davanti alle telecamere, il brufoloso ventiduenne trascinatore degli Huskies, ha raccontato che nonostante la borsa di studi non è stato facile per lui mantenersi al college, provenendo da una famiglia così povera che spesso e volentieri doveva andare a letto senza cena per poi magari giocare il giorno seguente.

lunedì 7 aprile 2014

Il silenzio degli innocenti

La scelta vegetariana o - meglio ancora - vegana, deve essere consapevole e mai imposta. E, per quanto mi riguarda, non esistono animali di serie A e altri di serie B: la vita è una per tutti e andrebbe sempre rispettata. Pur tuttavia - dato che sta arrivando la Pasqua - vi chiedo di risparmiare almeno gli agnellini e i capretti. Evitiamo le solite stragi, per favore.

sabato 5 aprile 2014

Cobain

Dopo averci già provato in almeno un'altra occasione, proprio vent'anni fa, il 5 aprile 1994, Kurt Cobain finalmente riusciva nel suo intento. Era nato nel 1967 (come me, però io sono ancora qua), il che lo ha iscritto di diritto al club dei ventisettenni maledetti del rock. Oggi lo stanno ricordando in molti, taluni riproponendo la solita vecchia teoria del complotto (insomma, il leader dei Nirvana sarebbe stato ammazzato. Stronzate), altri dedicandogli una canzone (Brunori Sas). Magari mi sbaglio, ma non credo ci sia mai stata un'altra band capace di cambiare la storia del rock con un solo brano, "Smells like teen spirit", ovviamente. Che all'epoca nemmeno mi prese davvero, poiché lo giudicai un po' troppo "costruito". Mi risulta del resto che la pensasse allo stesso modo pure Cobain (dell'intero "Nevermind"); che in realtà quel successo non lo aveva mai voluto e che in seguito non sarà in grado di sostenerlo, esattamente come altri grandi artisti prima di lui. Selezionando una sua foto tra le tante, mi ha colpito l'espressione dei suoi occhi, sempre tristi, anche quando si sforzava di sorridere davanti all'obiettivo.