sabato 29 agosto 2009

Piccoli geni crescono... altrove


L'individuo nella foto è Bossi jr, la prova definitiva del fatto che una mela non cade mai troppo lontana dall'albero. E che il Dna non è un'opinione... E' anche la dimostrazione finale che l'uomo non discende dalla scimmia, perché le scimmie sono animali molto più intelligenti di Bossi jr. Pensate che il pargolo è riuscito a diplomarsi solo quest'anno, dopo ben tre (TRE!!) tentativi falliti all'esame di maturità. Come premio, papà Umberto lo ha inserito nella commissione che dovrà decidere il modo in cui verranno spesi i miliardi di euro (soldi nostri) che serviranno per organizzare Expo 2015 a Milano. Sulla base di quali capacità, poi, non si sa bene. Nel frattempo Renzino è riuscito a farsi biasimare dal mondo intero per l'infame giochetto "Rimbalza il clandestino", pubblicato su Internet e in seguito rimosso per le tantissime proteste scatenate. Se questi sono gli esordi, gli irriducibili sostenitori di "Padania libera" possono dormire sonni tranquilli: dovesse un giorno Umberto Bossi lasciare la guida della Lega hanno già pronto il nuovo leader!

giovedì 27 agosto 2009

VIDEOCRACY



TRATTO DAL SITO DI REPUBBLICA

Anche da Mediaset no allo spot del film che racconta l'ascesa delle tv di Berlusconi
La tv di Stato esigeva un contraddittorio per rispettare il pluralismo
La Rai rifiuta il trailer di Videocracy
"E' un film che critica il governo"
di MARIA PIA FUSCO

La Rai rifiuta il trailer di Videocracy "E' un film che critica il governo"
ROMA - Nelle televisioni italiane è vietato parlare di tv, vietato dire che c'è una connessione tra il capo del governo e quello che si vede sul piccolo schermo. La Rai ha rifiutato il trailer di Videocracy il film di Erik Gandini che ricostruisce i trent'anni di crescita dei canali Mediaset e del nostro sistema televisivo.

"Come sempre abbiamo mandato i trailer all'AnicaAgis che gestisce gli spazi che la Rai dedica alla promozione del cinema. La risposta è stata che la Rai non avrebbe mai trasmesso i nostri spot perché secondo loro, parrà surreale, si tratta di un messaggio politico, non di un film", dice Domenico Procacci della Fandango che distribuisce il film. Netto rifiuto anche da parte di Mediaset, in questo caso con una comunicazione verbale da Publitalia. "Ci hanno detto che secondo loro film e trailer sono un attacco al sistema tv commerciale, quindi non ritenevano opportuno mandarlo in onda proprio sulle reti Mediaset".

A lasciare perplessi i distributori di Fandango e il regista sono infatti proprio le motivazioni della Rai. Con una lettera in stile legal-burocratese, la tv di Stato spiega che, anche se non siamo in periodo di campagna elettorale, il pluralismo alla Rai è sacro e se nello spot di un film si ravvisa un critica ad una parte politica ci vuole un immediato contraddittorio e dunque deve essere seguito dal messaggio di un film di segno opposto.

"Una delle motivazioni che mi ha colpito di più è quella in cui si dice che lo spot veicola un "inequivocabile messaggio politico di critica al governo" perché proietta alcune scritte con i dati che riguardano il paese alternate ad immagini di Berlusconi", prosegue Procacci "ma quei dati sono statistiche ufficiali, che sò "l'Italia è al 67mo posto nelle pari opportunità"".

A preoccupare la Rai sembra essere questo dato mostrato nel film: "L'80% degli italiani utilizza la tv come principale fonte di informazione". Dice la lettera di censura dello spot: "Attraverso il collegamento tra la titolarità del capo del governo rispetto alla principale società radiotelevisiva privata", non solo viene riproposta la questione del conflitto di interessi, ma, guarda caso, si potrebbe pensare che "attraverso la tv il governo potrebbe orientare subliminalmente le convinzioni dei cittadini influenzandole a proprio favore ed assicurandosene il consenso". "Mi pare chiaro che in Rai Videocracy è visto come un attacco a Berlusconi. In realtà è il racconto di come il nostro paese sia cambiato in questi ultimi trent'anni e del ruolo delle tv commerciali nel cambiamento. Quello che Nanni Moretti definisce "la creazione di un sistema di disvalori"".

Le riprese del film, se pure Villa Certosa si vede, è stato completato prima dei casi "Noemi o D'Addario" e non c'è un collegamento con l'attualità. Ma per assurdo, sottolinea Procacci, il collegamento lo trova la Rai. Nella lettera di rifiuto si scrive che dato il proprietario delle reti e alcuni dei programmi "caratterizzati da immagini di donne prive di abiti e dal contenuto latamente voyeuristico delle medesime si determina un inequivocabile richiamo alle problematiche attualmente all'ordine del giorno riguardo alle attitudini morali dello stesso e al suo rapporto con il sesso femminile formulando illazioni sul fatto che tali caratteristiche personali sarebbero emerse già in passato nel corso dell'attività di imprenditore televisivo".

"Siamo in uno di quei casi in cui si è più realisti del re - dice Procacci - Ci sono stati film assai più duri nei confronti di Berlusconi come "Viva Zapatero" o a "Il caimano", che però hanno avuto i loro spot sulle reti Rai. E il governo era dello stesso segno di oggi. Penso che se questo film è ritenuto così esplosivo vuol dire che davvero l'Italia è cambiata".

mercoledì 26 agosto 2009

Il Mucchio di settembre



Dopo la consueta pausa agostana è in uscita il Mucchio di settembre. Come al solito il mio consiglio è: acquistatelo!

martedì 25 agosto 2009

Salviamo la pinta



Ho appena appreso che il ministero dell'interno britannico ha deciso di vietare nei locali pubblici la tradizionale pinta. Pare che sia troppo pericolosa, specie nelle mani di qualche ciucco che poi sfoga l'ubriacatura cattiva usando il bicchiere di vetro come arma impropria nelle (frequenti) risse da saloon che si scatenano nei tipici e fascinosissimi pub d'Albione. Da appassionato collezionista di bicchieri di birra, nonché - nel mio piccolo - cultore della mitica bevanda di malto e luppolo (la mia preferita è la Ceres Red Erik) non posso però che dissentire.

nelle foto: la tradizionale pinta e la mitica Red Erik

lunedì 24 agosto 2009

Frequency (2009) is over


Alla fine non ci sono andato. L'eccessiva distanza, il fatto di doverci andare da solo (che nelle precedenti occasioni non mi era stato però di ostacolo), le mie condizioni (non ottimali) di salute... Tutti questi fattori hanno contribuito a farmi desistere. E d'accordo che il colpo di grazia alle mie residue velleità lo aveva inferto dieci giorni prima l'annuncio del "sold out" da parte degli organizzatori, ma è anche vero che un bagarino lo si trova sempre. Insomma, niente "Frequency" quest'anno. Sembra peraltro che sia stata la prima edizione all'asciutto da tempo immemore. Un successone (vedasi foto nel sito ufficiale). Vabbè, ci si rivede nel 2010. Forse.

venerdì 21 agosto 2009

L'appello di Emma


La presidente degli industriali ha lanciato un appello al governo: se non verranno aiutate le imprese sarà un autunno difficile. Miscredente di una Marcegaglia: ma il nostro premier non te l'ha detto che la crisi non esiste, non c'è, anzi è passata e l'Italia è il paese del mondo - anzi, dell'universo - che ne è uscita meglio di tutti?

giovedì 20 agosto 2009

Tg tg...























A che servono i tg nazionali? Dobbiamo domandarcelo, per il nostro bene. A cosa servono? Durante l'anno occultano le malefatte dei vari governi e sdoganano solamente le notizie che fanno gioco al sistema (chessò, qualche straniero che delinque, tanto per farci puntare l'indice altrove; e funziona. funziona!). D'estate, invece, sono un contenitore del nulla più assoluto. In un Tg5 di un paio di settimane fa ricordo che hanno dedicato servizi al gran caldo (ma lo volete capire che è estate?), alla radicata abitudine di recarsi in spiaggia portandosi appresso il cellulare, ai tatuaggi... Tutta monnezza. Tutta disinformatia. E la crisi? Non esiste. Anzi, è già passata.

mercoledì 19 agosto 2009

L'Italia che non c'è


L'Italia che non c'è, l'Italia immaginaria, è quella che ogni giorno il Tg4, Libero e Il Giornale propinano ai loro lettori. Basta un'occhiata sfuggevole - magari perché ci si capita per sbaglio - e si viene immediatamente trasportati in un universo parallelo, in un mondo in cui Berlusca è dio e noi tutti - comuni mortali - siamo i beneficiari dei suoi innumerevoli miracoli. L'Italia di Emilio Fede, Vittorio Feltri e di tutti gli altri servi/megafoni del signore unico dio nostro è un posto magnifico, il paradiso sulla Terra e fortunati noi italiani che ci viviamo. E' un posto dove tutti stanno bene, dove la criminalità non esiste, i clandestini (quei cattivoni!) finiscono in galera e le poche voci "contro" sono quelle dei soliti comunistacci, invidiosi e inaciditi nei confronti dell'illustrissimo premier, sempre pronti ad inventarsi qualunque complotto pur di farlo cadere con il culo per terra. E pazienza se in realtà è un'Italia che sta sprofondando nella cacca: l'importante è che non si sappia in giro.

martedì 18 agosto 2009

Telefonini, che passione


Meno libri e più cellulari: così gli italiani investono i propri denari in tempo di recessione. Magari si tagliano le spese per le cibarie, ma diononvoglia che ci scappi l'ultimo modello ipertecnologico di telefonino! Dite cosa volete, io però la deriva (etica, morale, economica, politica...) del nostro Paese me la spiego anche in questo modo.

lunedì 17 agosto 2009

SOLD OUT!


Mentre in Italia un festival rock degno di questo nome continuiamo a sognarcelo, vengo a sapere che ad una settimana dal via è già "sold out" l'edizione 2009 del Frequency Festival di St.Polten, in Austria (non molto lontano da Vienna). Purtroppo non ci potrò andare, date anche le mie non ottimali condizioni di salute. E la cosa un pochino mi brucia.

sabato 8 agosto 2009

Palle spaziali


"La dittatura nazifascista? Gli americani l'hanno sconfitta grazie al mio intervento".
Silvio Berlusconi (in un futuro ancora imprecisato: ma lo dirà, statene certi!).

mercoledì 5 agosto 2009

Chiuso per ferie?


Ho appena deciso di chiudere bottega per un po'. Ci rileggiamo tra qualche settimana.
Ciao a tutti!
p.s.: niente Frequency Festival quest'anno.

lunedì 3 agosto 2009

Idiot rules


Quando sei in ospedale ti frega poco o niente di quello che succede fuori. Nei tre giorni del mio ultimo ricovero (a proposito: l'intervento è andato ancora una volta male) mi sono un po' informato su internet, ma sostanzialmente era come vivere in un pianeta diverso. Poi esco e leggo della barzelletta che il "nostro" presidente del consiglio ha raccontato ai propri deputati ("Sapete l'ultima sulla D'Addario? Ha detto che Berlusconi non sarà un santo, ma in compenso scopa come un dio") e mi viene voglia di chiedere stavolta l'anestesia totale. E svegliatemi quando 'sto mentecatto se ne sarà andato finalmente fuori dai coglioni!