venerdì 28 febbraio 2014

Italiani da Oscar

Pare davvero che "La grande bellezza" stia volando in picchiata verso l'Oscar per il migliore film straniero. Ne sono lieto. Noi italiani siamo troppo spesso i primi a non credere nelle nostre possibilità e nel denigrare ciò che esce dal nostro (comunque contraddittorio) Belpaese. Un po' più di orgoglio nazionale non ci farebbe male, magari dimenticandoci per un momento a quali politucoli da strapazzo affidiamo le nostre esistenze e uno di questi sta lì ormai da vent'anni e non c'è verso di mandarcelo affanculo. Per quanto mi riguarda ho comunque trovato "La grande bellezza" un film per molti aspetti velleitario e auroferenziale (esattamente come lo sono tanti italiani, primo fra tutti l'attuale premier), in cui Sorrentino ha voluto imporsi come Autore in ogni singolo fotogramma e magari sarebbe stato il caso di non abbondare in minutaggio, poiché le troppe lungaggini appesantiscono la visione. Ottimo Servillo, che però ormai recita con il pilota automatico, sorprendente la Ferilli e impressionante Serena Grandi (ma non in senso positivo: chi ha già visto il film sa cosa intendo). Il film è un prodotto realizzato a tavolino, ammiccando soprattutto a una certa critica anglofona che guarda con nostalgia alla Roma della Dolce Vita. Bersaglio centrato, direi.

lunedì 24 febbraio 2014

STONES ON FIRE!

Dunque è sicuro: la più fenomenale macchina da concerti dell'universo rock, sta per arrivare anche in Italia. Resta da capire se gli Stones suoneranno a Lucca (speriamo!) oppure a Roma (molto più scomodo e dispendioso, ma... okay, si può comunque fare). A breve si attende l'annuncio ufficiale della loro - a questo punto attesissima - data (tarda primavera, in ogni caso). Visti più volte in televisione (e nel film di Scorsese) i nostri appaiono più in forma che mai. Che abbiano davvero fatto un patto con il diavolo?

giovedì 20 febbraio 2014

Povera Italia

So che è notizia vecchia, ma questa dei papaboys che contestano Rufus Wainwright... E il confronto Renzi-Grillo? Mah. Siamo davvero un paese di poveracci.

lunedì 17 febbraio 2014

Italiani nel mondo

Dei nostri quattro italiani nella Nba, Marco Belinelli è da sempre il mio preferito. Caratterialmente è assai più tosto di Bargnani e Gallinari, inoltre mi pare innegabile che il ruolo in cui gioca (guardia) sia quello con il più alto tasso di concorrenzialità: difficilissimo emergere. Ma lui ci sta riuscendo e tra tanti nostri connazionali che mi fanno vergognare di essere italiano (si fa per dire: NON SONO IO A DOVERMI VERGOGNARE), eccone uno che mi rende fiero a livello sportivo. Per inciso: la Nba è in assoluto il campionato più ricco e competitivo del mondo.

Scherzi di natura

Sic transit gloria mundi. Firenze - per chi non lo sapesse - è la città che ha regalato all'umanità alcune cosucce tipo La Divina Commedia e il Rinascimento. Ma i vari "Amici miei" ci hanno pure insegnato che quella è una terra di gente che ama burlarsi del prossimo, anche in maniera pesante. E che altro sarebbe Matteo Renzi se non un brutto scherzo a questa povera italietta devastata da decenni di malapolitica e tv deficiente? Ambiziosissimo, gran comunicatore, autoreferenziale: pare la definizione di Berlusconi e difatti lui altri non è che un piccolo Berlusconi. Lo dimostra anche nel contraddire costantemente sé stesso: "Non andrò mai a palazzo Chigi senza un mandato popolare" (seeee...) "Mai più larghe intese" (seeeee...) "Caro Letta, stai tranquillo" (seeee...) A personaggi del genere non si deve mai voltare le spalle, perché lo si prende immancabilmente in quel posto. Ma proprio l'incontenibile arrivismo di Matteo Renzi rischia ora di bruciarlo (e lui stesso credo se ne stia rendendo conto). Perché un conto è imbonire una massa d'italioti che non aspetta altro che di buttarsi fra le braccia dell'ennesimo, tragico(mico) uomo forte; un'altra è avere a che fare con Alfano.

sabato 15 febbraio 2014

Idiota (non) sapiente

"Il lavoro c'è, ma i giovani se ne stanno bene a casa e non hanno ambizione": così parlò John Elkann, rampollo della famiglia Agnelli, uno che il percorso di vita se l'è trovato già bello lastricato d'oro. Ignoro il motivo per cui certi personaggi, miracolati dalla sorte senza nemmeno aver dovuto vincere al Superenalotto, invece di tacere - se non altro per una questione di buon gusto - esprimono giudizi tranchant e offensivi nei confronti dei comuni mortali. Ma è davvero così sicuro, il signor Fiat, nipotino prediletto di Gianni Agnelli, che se fosse stato il figlio di Pinuccio Rossi, metalmeccanico di Pomigliano a mille euro al mese, oggi a soli 37 anni sarebbe uno dei manager under 40 più influenti del mondo? (classifica di Forbes). IDIOTA.

giovedì 13 febbraio 2014

Ai confini della stupidità

17 o 42? Giocateli al lotto. Per quanto mi riguarda, il calciatore che nella foto è in possesso di palla io lo vedo più come un coetaneo mio, piuttosto che di mia figlia. Cioè, a chi volete far credere che questo matusa ha solo 17 anni di età? E come hanno fatto gli organismi del pallone e la stessa società Lazio a cascarci in maniera così clamorosa?

giovedì 6 febbraio 2014

Nomen omen

Lo hanno già definito il politico più sopravvalutato della Prima, Seconda e pure Terza Repubblica che sta proprio ora nascendo e minaccia di essere ancor più tragic(amente comic)a delle due precedenti. Ma Pierferdinando Casini è soprattutto l'uno nessuno e centomila pirandelliano, uomo per tutte le stagioni (e gli schieramenti politici), ondivago, inaffidabile, opportunista. In questo momento vale sì e no l'1 per cento dell'elettorato (già troppo per i miei gusti) e pur di continuare in qualche modo a contare - dopo aver sanguisugato Mario Monti - ha deciso di ritornare a ciucciare la mammella berlusconiana. Gli scarafaggi, secondo me, meritano più rispetto di lui.

sabato 1 febbraio 2014

Provvedimenti all'italiana

Dal 27 dicembre 2013 è scattato l'obbligo per chiunque investa un animale (cane, gatto, capriolo...) di fermarsi a portare soccorso. Bene, bravi, bis. Tanto più che s'è parlato di apposite ambulanze e, insomma, vai così che finalmente stiamo diventando un pochino più umani anche noi bestie sapiens. Proprio ieri mi capita davanti un povero gatto orrendamente malconcio, ferite da ogni parte, pus in abbondanza, ossicini fuori posto. Mi guardava e miagolava disperato. Chiamo il 118 e al 118 mi danno un altro numero. Nel frattempo - questo va precisato per capire meglio il contesto - pioveva a dirotto. All'altro numero mi dicono di chiamarne un altro e così via. Il giochetto dello scaricabarile dura un bel po'. Due ore dopo arriva finalmente un veterinario dell'Ass (ha fatto trenta chilometri di macchina) e la prima cosa che la padrona del povero animale gli domanda è se l'intervento è gratuito. Invece no: l'intervento si paga. La padrona - così mi hanno raccontato in seguito perché a quel punto me n'ero già andato - si altera (della bestiola non le interessa chiaramente un fico secco, tant'è vero che - racconterà - lo teneva in casa da due giorni in quelle condizioni!), il veterinario si limita ad alzare la testolina al gatto malconcio, sentenzia che deve avere fatto a botte con qualche altro gatto (il gatto di Mike Tyson a giudicare da come lo ha ridotto), dice di portarlo in un ambulatorio (capirai, trovato quella giusta che ce lo porta...) dopo di che procede a prendere i dati della signora per la successiva fattura. Per questo episodio da ieri ho le palle girate. Lunedì chiamerò l'Ass per chiedergli che mandino a me la fattura da pagare (se alla padrona non frega niente, a me invece sì), ma la povera bestiola ho paura che - o decide di guarire da sola, oppure è spacciata. Gente di merda.