martedì 12 febbraio 2013

Nella leggenda

Immagino che questa sarà l'ultima stagione di Ryan Giggs al Manchester United. I quaranta stanno ormai dietro l'angolo (li compirà il 29 novembre) e prima o dopo arriva per tutti il giorno dell'addio. E anche se l'aspetto fisico ne tradisce l'età, rimane un mistero come ci riesca il leggendario numero 11 dei "red devils" mancuniani a portarsi ancora a spasso gli avversari e a regalarci giocate d'antologia. Poche preziosissime apparizioni in stagione, ma il suo unico gol - quello segnato domenica all'Everton - vale con ogni probabilità il ventesimo titolo nel più bel campionato del mondo, cioè la Premier League inglese. Miglior modo di chiudere una straordinaria carriera io non lo immagino, a meno che il destino non gli riservi pure un ultimo grandissimo acuto nella prossima finale di Champions.

giovedì 7 febbraio 2013

La voce del populista

Che cos'è mai il populismo se non stimolare gli interessi, i bassi istinti, il qualunquismo delle masse utilizzando le argomentazioni più facili. Io ad esempio, per attirare la vostra attenzione ho messo una donna nuda in copertina. Lo faceva anche un settimanale apparentemente serio come Panorama (lo fa ancora? è da decenni che ne sto alla larga). Per i politici affidarsi al populismo è la cosa più facile, dal momento che evita di cercare delle reali soluzioni e di norma paga bene, altroché. Solo mi dispiace che vi sia caduto anche Beppe Grillo, uno che ho sempre seguito con grande attenzione (e divertimento) dagli esordi in poi. Grillo non è mai stato banale e per certi versi ha anche anticipato i tempi (pensiamo ad esempio ai suoi ragionamenti sull'inquinamento globale, sulla necessità di riciclare, oppure sui devastanti effetti del consumismo). Quando però nel suo programma elettorale parla di abolizione dell'Imu e di Equitalia o di referendum sull'Euro a me cadono entrambe le palle. Bisogna diffidare di chi in campagna elettorale le spara più grosse degli altri. Non siete stufi di essere sistematicamente fregati? Che piacere hanno gli italiani (la buona parte e non sto parlando di tematiche omosessuali) di prenderlo sempre in quel posto? E poi BASTA, BASTA, BASTA con i partiti personali, basta con la fascinazione del cosiddetto "uomo forte". Di uomini soli al comando ne abbiamo già avuti troppi (la lezione del fascismo ancora non è stata metabolizzata, mi sa) e potete vederlo con i vostri occhi in quali condizioni ci troviamo oggi.