giovedì 30 dicembre 2010

Parole sante


Dal blog del mitico Vittorio Zucconi, su Repubblica.it

Osservando la commovente tenacia con la quale anche i miei nipoti più grandicelli restano disperatamente aggrappati all’idea di Babbo Natale soffocando i dubbi e rifiutando l’evidenza, si capiscono più cose sul successo del berlusconismo che leggendo chilometri di analisi e tonnellate di saggi. E’ l’idea di avere qualcosa in cambio di niente, il sogno più bello e infantile che i magliari di ogni tempo e luogo sanno sfruttare per il loro tornaconto. Ma diventare vecchi è obbligatorio. Diventare adulti è facoltativo.

mercoledì 29 dicembre 2010

Il diritto di sentirsi dire "no"


Una delle (tante) cose che non sopporto di questi tempi moderni è il fatto che ormai nessuno più ti dice apertamente di "no". Di fronte a una proposta (chessò, di lavoro), un'offerta, un'idea trovi sempre interlocutori che glissano e ti lasciano sospeso in una sorta di limbo. Così, se da un lato intuisci benissimo che con ogni probabilità il riscontro è negativo, ti rimane comunque il dubbio che l'altro abbia semplicemente bisogno di tempo per rifletterci. Allora, aspetti, aspetti, aspetti... Per questa ragione ho deciso di fondare la lega contro l'estinzione del "no". Perché siamo adulti, non bambini ai quali i genitori di fronte alla richiesta di un giocattolo rispondono "vedremo". Un "no" possiamo anche sopportarlo, le ambiguità molto meno.

venerdì 24 dicembre 2010

BUON NATALE...


In 176 giorni all'Inter un cialtrone come Benitez ha incassato 5 milioni e 300mila euro, cioè più di 30mila euro al dì. Serve davvero che aggiunga un personale commento? E tutti gli interisti che i 30mila euro se li sognano in un anno intero, cosa ne pensano della generosità del loro presidente Moratti? Smettiamo (e lo dico pure a me stesso che sono abbonato a Sky Calcio per vedere il Manchester United), smettiamola di seguire questo sport del cavolo, in cui spesso contano più la furbizia e la fortuna della reale bravura. E dove dei minus habens come Cassano e Balotelli sono ricchi, coccolati e riveriti alla faccia nostra! AH SI': BUON NATALE.

lunedì 20 dicembre 2010

Guantanamo-Italia


I cosiddetti "garantisti" che stanno al governo propongono il carcere preventivo per i manifestanti. Quando verrà adottata la stessa misura nei confronti dei giornalisti che scrivono male del Berlusca e della sua Banda Bassotti (e magari pure dei magistrati che osano indagarli), ecco che avranno chiuso il cerchio. Ci tocca pure fare il tifo per i post fascisti (Fini, Granata, Napoli...). Mmmmmmm, che puzza di merda.

venerdì 17 dicembre 2010

Io sto con i giovani


Mentre alla Camera i parlamentari salvavano il loro, di futuro, per le vie di Roma i giovani manifestavano per difendere il proprio. O meglio, per rivendicare il diritto di avercene uno. Perché è chiaro che al momento la situazione è rosea solo per i governanti che in tv ci ripetono che in fondo l'Italia è messa meno peggio di altre nazioni e per la loro casta da 15mila euro al mese (e se fai il salto della quaglia al momento giusto - vedi Scilipoti & co. - c'è pure la possibilità di raccogliere qualche ulteriore "benefit"). Lo affermava pure La Russa ieri sera ad Annozero: siamo meno peggio di altri. Dunque, accontentiamoci! Per fortuna i giovani, tanto spesso criticati dagli adulti e bollati come "bamboccioni" dimostrano di avere ancora una testa sulle spalle, di riuscire ad indignarsi e a lottare per i loro diritti. Non approvo la violenza e immagino che non sarei tanto contento se una delle auto date alle fiamme fosse stata mia (che ancora devo finire di pagarla), però sappiamo che i movimenti che danno fastidio vengono spesso delegittimati attraverso gli infiltrati; come del resto aveva ammesso la buonanima di Cossiga prima di togliersi definitivamente dalle palle portandosi dietro i tremendi segreti della Prima Repubblica. Non nascondo però che sto dalla parte di chi ancora è in grado di reagire con i fatti ai soprusi e alle ingiustizie. Del resto, quando chi dovrebbe ascoltarti non lo fa, l'unica è alzare la voce per farsi sentire meglio.

venerdì 10 dicembre 2010

Renzi il Rottamat(t)ore


Il rottamatore Matteo Renzi è andato trovare Berlusca ad Arcore: è un suo diritto. Del resto il berlusconismo di sinistra è sempre esistito. Sin da quando il Partito Comunista evitò di fare ostruzionismo sul vergognosissimo decreto Berlusconi-Agnes (seduta del Senato del 4 febbraio 1985) e l'ex giornalista Rai, Peppino Fiori, commentò: “Non si può, in cambio di una qualche direzione in terza rete, abbassare il livello di attacco ad un decreto-legge che è doveroso combattere per un’esigenza vitale, la difesa della normalità democratica: esso infatti condona l’arroganza, l’abuso, la sfida della legalità, legittima un monopolio privato che, drenando pubblicità senza alcun limite schiaccia le antenne locali rispettose delle leggi e persino mette in crisi l’editoria stampata". Lui aveva capito tutto, i cattivissimi comunisti con cui il Berlusca si è sempre riempito la bocca non avevano capito niente. Ah sì, la telefonata che impose ai senatori del Pci di lasciar passare il decreto- vergogna la fece l'allora responsabile della comunicazione di Botteghe Oscure, Walter Veltroni. Tornando a Renzi: se lui è il nuovo, ci teniamo Bersani, D'Alema e Veltroni, che almeno - per ragioni di anagrafe - ce li toglierà di mezzo molto prima madre natura.

venerdì 3 dicembre 2010

Una volta ero milanista


17 dicembre 1989: questa data a molti di voi non dirà niente; per me rappresenta invece il giorno esatto in cui mollai il Milan. E' il giorno della finale di Coppa Intercontinentale vinta dai rossoneri contro l'Atletico di Medellin. La mia fede calcistica era durata 22 anni, avendola acquisita da mio padre praticamente alla nascita. Due retrocessioni e le delusioni in serie non avevano scalfito la mia passione per quella squadra, anche perché io sono molto inglese nel mio tifo sportivo e dunque per me contano i colori, la maglia, non certo i risultati. Il 17 dicembre del 1989 rinunciai alla mia fede milanista poichè il mio modo d'intendere lo sport non collimava con la grandeur berlusconiana.. Insomma, già non lo sopportavo ed erano ancora lontani da venire Tangentopoli, la Seconda Repubblica, il Ventennio Arcoriano. Quando il nanetto annunciò di voler entrare in politica compresi subito la pericolosità dell'uomo e ricordo che "Duel" vi dedicò un intero numero spiegando chiaramente chi fosse, molti anni prima che arrivasse Travaglio. Sono un antiberlusconiano ante litteram, nel senso che mi bastava guardare in faccia il personaggio per comprenderne la mefistofelica essenza. Per tale motivo mi fanno ridere (e anche un po' schifo) quei personaggi che solo oggi (finalmente) mostrano di essersi accorti di chi sia veramente il cav. Berlusconi. Che poi l'importante sia voltare velocemente pagina perché non se ne può davvero più, turandoci per l'ennesima volta il naso (e trattando come degli eroi gli opportunisti come Gianfranco Fini), anche questo è un fatto.