lunedì 20 maggio 2013

(Dis)informazione all'italiana

E' passata in questi ultimi anni l'idea che ogni giornalista debba essere in qualche modo schierato. Un esempio: chi legge (o ascolta) Travaglio, s'aspetta di vedersi gratificato nel proprio anti-berlusconismo, così come chi acquista Il Giornale oppure Libero ama la rappresentazione di un mondo alla rovescia, dove le peggiori abitudini italiane vengono sublimate senza ritegno (chessò, l'evasione fiscale, il razzismo, i piccoli e grandi egoismi, la corruttela, l'arrivismo, il nepotismo, il leccaculismo, il disprezzo delle regole e di chi vorrebbe farle rispettare...), dove gli eroi si chiamano Fabrizio Corona (altro che Giovanni Falcone o Paolo Borsellino!). Si confonde il giornalismo prezzolato (che giornalismo, di fatto, non è), con il vero giornalismo, ormai ridotto a riserva indiana. Scrivo questo post dopo aver letto gli attacchi dei cosiddetti "grillini" a Milena Gabanelli, rea di aver fatto semplicemente quello che loro stessi accusano la mia categoria di non fare più: informazione. Per avere posto dei semplici quesiti al movimento, la titolare della trasmissione "Report" è passata ad essere, dalla presidente della repubblica ideale per chi vota M5S a traditrice. Non mi sorprende, lo ammetto. Non è una novità che chi rivendica la trasparenza degli altri, spesso e volentieri non accetti che qualcuno gli conti i denari in tasca. Chi si ritiene duro e puro, chi crede di essere migliore degli altri, non dovrebbe avere paura della verità, qualunque essa sia, qualunque colore questa abbia. Che poi a me la Gabanelli nemmeno sta simpatica, con quell'aria da prima della classe, un po' snob e intimamente convinta di essere la sola depositaria della verità in questo nostro Belpaese popolato da cialtroni...

mercoledì 8 maggio 2013

Il più grande di tutti

49 trofei conquistati in carriera e ancora oggi ha l'entusiasmo di un ragazzino. Però a questo mondo "tutto scorre", come faceva notare il filosofo Eraclito e dunque dovrò accettare il fatto che a 71 anni, ventisei dei quali sulla panchina del Manchester United, il più grande allenatore/manager di tutti i tempi abbia deciso di lasciare. Alex Ferguson: un uomo, un mito e passatemi la banalità (in effetti avrebbe meritato un maggiore sforzo di fantasia da parte del sottoscritto). Nessuno potrà mai sostituirlo. Già mi manca.

venerdì 3 maggio 2013

I...muuuu

Parrebbe impossibile (se non fosse che ormai all'insensatezza e/o malafede dei nostri politici ci siamo purtroppo abituati), ma la questione su cui più si dibatte in questi tristi giorni, la questione centrale, è il mantenimento o meno dell'Imu. E' come se le sorti del nostro Paese ruotassero attorno a questa stupida tassa. E il solito popolo bue che annuisce convinto (addirittura sperando di riavere indietro qualche carta da cinquanta!) non comprende che i soldi - come sempre - se non da un verso, dovranno comunque entrare allo Stato da un altro. Nel frattempo i comuni sono costretti all'immobilismo poiché non hanno più denaro in cassa oppure devono sottostare agli assurdi dettami del patto di stabilità. Tutti i comuni stanno tagliando servizi su servizi, ma vuoi mettere se ci restituiscono gli spiccioli dell'Imu! Sono soddisfazioni!! Ah sì, ci sarebbero pure le imprese che attendono di essere pagate per i lavori pubblici che hanno già completato da tempo (imprese che nell'attesa falliscono...). Ma che attendano pure, ciò che importa - lo ripeto - è che ci restituiscano l'Imu! Povera Italia.