sabato 30 novembre 2013

Quaranta

I miei auguri glieli faccio con un giorno di ritardo, anche se la data del compleanno di Ryan Giggs la conosco bene ed è pure facile da ricordare: 29 (cioè 2 più 9 uguale 11: il suo numero di maglia) novembre (l'undicesimo mese dell'anno). Da ieri insomma il mio idolo calcistico di sempre è entrato ufficialmente negli "anta" e - a proposito di coincidenze - mi sorprende il fatto che il più red devil di tutti (sin qui 953 apparizioni in maglia United) sia arrivato ai 40 avendo totalizzato proprio 666 (!) partite di campionato. Io Giggs lo vidi all'opera per la prima volta in un match ufficiale di Champions League, stagione 1993-94 (la più prolifica in carriera per quanto riguarda i gol segnati: 17) e mi fu sufficiente quell'unica volta per decidere che proprio Giggs fosse il mio calciatore preferito e che avrei tifato per tutte le squadre in cui lui avesse giocato in seguito (a un certo punto ho dunque rischiato di tifare Inter... brrr). Per fortuna è sempre rimasto all'Old Trafford e di conseguenza è poi maturato il mio amore per lo United di Alex Ferguson. Solo i recenti scandali sessuali ne hanno intaccato la mia stima personale, ciò non toglie che di talenti come Giggs il calcio ne abbia contati davvero pochi, da quando questo sport è stato inventato.

venerdì 29 novembre 2013

Piccolo spazio pubblicità

Non è un caso che in tempi di crisi anche la creatività dei pubblicitari segni il passo. Lo sto constatando da un po' di tempo quanto siano diventati scadenti gli spot made in Italy, segno evidente che le aziende anche nell'investire in immagine tengono ormai il braccino corto. Eppure c'è stato un tempo, non lontano, in cui la pubblicità era diventata ben più interessante dei programmi che interrompeva. Piena d'invenzioni, sia a livello visivo che sul piano linguistico. Oggi invece che ci tocca ascoltare? "Battute" del tipo "Com'è brava, dovrebbe andare a X Factor" e l'altro di rimando "Mannò, si trova così bene a Milano!". Da piangere. Chi ovviamente non perde colpi sono le multinazionali ricche e potenti come ad esempio la Coca Cola, che puntando soprattutto sul binomio bevanda-famiglia le sue frecce riesce puntualmente a mandarle a bersaglio.

mercoledì 13 novembre 2013

I delitti del BarLume

Pare che mezzo milione di abbonati Sky abbiano seguito lunedì la prima tv de I delitti del BarLume . Ci ho provato pure io, però in replica cioè ieri, accalappiato dalla pubblicità pervasiva onnipresente nei giorni precedenti su tutte le reti del colosso di Murdoch. Mi hanno attirato il contesto, l'atmosfera vintage, i protagonisti (sembravano interessanti). La verità - e lo scrivo a chiare lettere - è che si tratta di un film per la tv fatto con i piedi da persone che non hanno neppure una lontana idea di come si realizzi un prodotto del genere. Regia amatoriale, recitazione penosa (a parte Filippo Timi, comunque un po' troppo sopra le righe), la sceneggiatura l'hanno scritta negli intervalli in cesso e i personaggi di contorno sono tutti telefonati. Ho resistito - credo - un quarto d'ora al massimo, poi ho cambiato canale.