R.I.P.Scuola
Doveva crollare un tetto proprio durante l'ora di lezione, doveva morire un povero ragazzo perché ci accorgessimo di qualcosa che da sempre abbiamo davanti agli occhi: la scuola pubblica in Italia è allo sbando, le strutture sono fatiscenti, gli strumenti a disposizione del corpo docenti sono limitatissimi, della cultura non interessa un cazzo a nessuno. Tanto la televisione c'insegna che per arrivare nella vita studiare non serve, basta spogliarsi a Buona Domenica o tirare calci ad un pallone. L'altro giorno, a Lecce, hanno dovuto sospendere i provini per il Grande Fratello a causa della grande ressa che si era venuta a creare. Guardiamo i politici che ogni giorno ci parlano dal piccolo schermo e ci specchiamo in loro. Perché loro sono noi, con la loro ignoranza, la loro supponenza che talvolta - anzi spesso - diventa presunzione, arroganza. Persone che non leggono, non s'informano, non sanno in che mondo vivono, si esprimono per slogan, rivolgendosi alla pancia degli italiani, non al cervello. Tanto quest'ultimo è da tempo fuori servizio, altrimenti non si spiegherebbe perché accettiamo e sopportiamo ormai di tutto da chi ci governa e da chi - dietro le quinte - manovra la politica, l'economia, la finanza, ingozzandosi di denaro e potere mentre noi gli voltiamo le spalle. L'ulteriore taglio di finanziamenti deciso dal ministro Tremonti non farà che aggravare la situazione della scuola. Un'istituzione che per molti genitori serve solo come luogo dove scaricare i propri figli mentre papà e mammà sono al lavoro.
0 Commenti:
Posta un commento
Iscriviti a Commenti sul post [Atom]
<< Home page