Ariecco Bin Laden
Continua purtroppo a salire il numero dei morti degli assalti terroristici di Mumbai. Ormai siamo quasi arrivati a quota 200 e qualcosa mi dice che nel momento in cui leggerete questo mio post tale soglia sarà stata ampiamente superata. Senza alcuna pretesa di infallibilità vorrei esprimere alcune opinioni al riguardo. La prima è che i gruppi di terroristi in attività sul nostro pianeta sono probabilmente troppi per contarli. I più pericolosi ed organizzati sono tutti etero diretti e finanziati sotto banco dagli Stati stranieri. Eppure, dall’11 settembre in poi, ogniqualvolta scoppia anche un solo petardo per la festa di Capodanno la matrice viene subito individuata in Al Qaeda. Anche il nostro ministro degli esteri Frattini, intervistato dai tg nazionali non aveva dubbi: è stata Al Qaeda. E pazienza se uno dei terroristi “islamici” c’aveva il braccialetto indù, pazienza se in quelle zone (pensiamo ad esempio ad i vari attentati a Bombay…) questi gruppi militarmente organizzati agiscono ormai da decenni senza alcun collegamento con i fanatici di Bin Laden. C’è stato un attacco terroristico, dunque la colpa è automaticamente di Al Qaeda, nota monopolista del terrorismo planetario. Dicono che la tecnica (simultaneità degli assalti e molteplicità degli obiettivi) sia la stessa adottata dai terroristi di Osama. Ma si dice pure che la regia degli attentati di Mumbai sia dei servizi segreti pakistani. Ora,vi prego di non giungere troppo presto a conclusioni affrettate, però è risaputo che sia gli agenti di Al Qaeda che quelli dei servizi segreti pakistani siano stati addestrati dall’americanissima Cia, così com’è noto che né gli uni né gli altri agiscano senza l’input di questa. Un’altra cosa: avrete sentito che in questi giorni si è parlato di un possibile attentato di Al Qaeda alla metropolitana di New York. Curioso, nevvero? Per anni, finché andavano avanti i fallimentari conflitti in Afghanistan ed Iraq il terrorismo islamico era finito in secondo piano, se non addirittura dietro le quinte, riesumato come minaccia globale solamente in casi particolari (un capolavoro di Rowe, immagino, l’uscita pubblica di Bin Laden a due giorni dalle elezioni americane del 2004). Adesso ritorna in auge, proprio a poche settimane dall’insediamento del nuovo presidente degli Usa. Sempre e solo terrorismo islamico, ovviamente. Come se esistesse solo quello! O forse è il terrorismo che di tutti fa più comodo, specie se si tratta di preparare nuove invasioni. Chessò, in Iran…
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