venerdì 31 ottobre 2008

Io voto Obama


Ci siamo quasi: il 4 novembre gli Stati Uniti eleggeranno il loro prossimo presidente. Ora, sappiamo fin troppo bene che i presidenti sono solo dei pupazzi da ventriloquo dei cosiddetti poteri forti (e W. lo è stato più di chiunque altro suo predecessore), però lo stesso, tra Obama e McCain io scelgo Obama. Senza nemmeno mezzo dubbio! Purtroppo non voto...

giovedì 30 ottobre 2008

I facinorosi di Stato


Così come a Genova nel 2001 (il G8, ricordate?) anche stavolta dei provocatori sono stati infiltrati ad arte tra gli studenti che manifestavano a Roma contro il dl Gelmini, così che ne scaturissero dei tafferugli e l'intero movimento di protesta potesse poi essere screditato agli occhi dell'opinione pubblica. I facinorosi di cui parlava Berlusca - da lui praticamente invocati per giorni - sono dunque entrati in scena ed hanno fatto il loro. Il copione è arcinoto, ma la gente comune che si limita a guardare i tg nazionali abboccherà come sempre.

mercoledì 29 ottobre 2008

LA POSTA DEI LETTORI


Riceviamo a malvolentieri pubblichiamo:

"Caro Carlo Alberto (Sindici il blog), vedo che te la prendi con il governo, ma perché non ci dici qualcosa anche dell'opposizione?"
Chiara di Catania

Perchè, abbiamo un'opposizione?

martedì 28 ottobre 2008

La cultura dell'ignoranza


Il messaggio sottinteso del decreto Gelmini è che la scuola non serve e che se proprio vogliamo che i nostri figli vengano istruiti possiamo pur sempre mandarli in qualche istituto privato. Da smantellare sono soprattutto le Elementari ed il bello è che proprio queste sarebbero probabilmente le uniche da salvare così come sono. Lo dico per esperienza personale. Parlando del decreto Gelmini vorrei però sottolineare che la riforma ne è il pretesto, il fumo negli occhi. La verità vera è che il ministro Tremonti ha deciso di togliere progressivamente 8 miliardi alla scuola pubblica; si arrangiasse poi la minestra Gelmini a sforbiciare dove riteneva opportuno. Dunque è di questo che si tratta: di puri e semplici tagli. La cultura, l'istruzione, in Italia sono malvisti. Meglio la tv, il rincoglionimento generale, il lavaggio del cervello tout court sin da piccoli. Continua il processo d'instaurazione del pensiero unico, l'arci nemico del pensiero indipendente. E al di là dei proclami di comodo - le tre "i": inglese, istruzione, impresa - stiamo tornando ad essere il popolo d'ignoranti che eravamo prima della Seconda Guerra Mondiale. Dei decerebrati egoisti, mossi dall'avidità e dal desiderio di apparire migliori degli altri. Siamo degli zombi, nient'altro che degli zombi. Benvenuti a Berlusconia.

lunedì 27 ottobre 2008

Di male in peggio


Non mi pare che la grande stampa o gli economisti lo abbiano detto, ma dopo la crisi dei mutui Usa è in arrivo una nuova tempesta che riguarda ora le carte di credito. E' infatti in forte aumento il numero di clienti che non ce la fanno più a stare al passo con i pagamenti, sia rateali che in soluzione unica. Non a caso, mentre al Congresso Usa si votava il piano di salvataggio di cui sappiamo, è stata pure approvata - sempre dal Congresso - una legge a favore dei detentori di carte di credito in difficoltà nei pagamenti, che impedisca alle compagnie finanziarie e assicurative di alzare indiscriminatamente gli interessi retroattivamente, senza pre-avvisare la clientela. Il problema è serissimo: pensate che nel solo 2007 e agli inizi del 2008 il tasso delle insolvenze è aumentato in maniera vertiginosa e si stima che circa 2.5 milioni di cittadini rischino il fallimento personale.

sabato 25 ottobre 2008

Attenti al lupo


"Maroni dovrebbe fare quel che feci io quand'ero ministro dell'Interno. In primo luogo, lasciare perdere gli studenti dei licei, perché pensi a cosa succederebbe se un ragazzino rimanesse ucciso o gravemente ferito... Lasciarli fare (gli universitari, ndr). Ritirare le forze di Polizia dalle strade e dalle Università, infiltrare il movimento con agenti provocatori pronti a tutto, e lasciare che per una decina di giorni i manifestanti devastino i negozi, diano fuoco alle macchine e mettano a ferro e fuoco le città. Dopo di che, forti del consenso popolare, il suono delle sirene delle ambulanze dovrà sovrastare quello delle auto di Polizia e Carabinieri. Nel senso che le forze dell'ordine non dovrebbero avere pietà e mandarli tutti in ospedale. Non arrestarli, che tanto poi i magistrati li rimetterebbero subito in libertà, ma picchiarli e picchiare anche quei docenti che li fomentano. Soprattutto i docenti. Non dico quelli anziani, certo, ma le maestre ragazzine sì... questa è la ricetta democratica: spegnere la fiamma prima che divampi l'incendio". A parlare è l'ex presidente della Repubblica, Francesco Cossiga, già protagonista in negativo degli anni di piombo quando - da ministro delgi interni - lasciò che le Brigate Rosse assassinassero Aldo Moro (è stato lo stesso Cossiga ad ammetterlo). Se siete tra quelli che si sono domandati il perché al G8 di Genova i black bloc furono lasciati agire indisturbati, ecco che ora un'idea precisa potete farvela. E potete farvela anche sulla stagione delle stragi e su come funzionava la cosiddetta strategia della tensione.

venerdì 24 ottobre 2008

"Libero" mercato in "libero" Stato


Economia delle banche
Patrizio di Cursi – Ascensione Globale - 20 ottobre 2008
Tratto da www.signoraggio.info

I media concentrano l'attenzione sul valore di listino di un titolo o di un indice e parlano di denaro che brucia se i prezzi dei titoli scendono.
Il problema non è il prezzo di listino e il denaro non brucia. Ciò che accade è che gli scambi di titoli avvengono a prezzi più bassi del normale. Quindi il denaro non brucia ma passa di mano semplicemente, lasciando traccia aggregata nel listino. In ogni transazione c'è un compratore e un venditore. Uno che ci guadagna e uno che ci perde. Insomma il denaro va nelle tasche di qualcun altro.

Nei casi di mercato al ribasso ci si arricchisce appropriandosi di titoli in caduta libera. Nel caso di un mercato al rialzo si vendono i titoli acquistati a prezzi stracciati. Quindi parlare di roghi di moneta è una cavolata. D'altronde il valore delle aziende, in particolare di quelle che non fanno né finanza né banca, non è determinato dai corsi di borsa, ma dai valori economico-patrimoniali che nulla hanno a che fare con la volatilità di questi giorni. Teoricamente un'azienda ben capitalizzata e che dà profitti può tranquillamente fregarsene di vedere prossime allo zero le sue azioni.

Assistiamo ciononostante ad una disinformazione generalizzata. Gli effetti della quale sono stati: furti legalizzati di denaro risparmiato; incontri internazionali per vedere come aumentare il controllo dell'economia; l'intervento dello stato nella banca e nella finanza.
Su quest'ultimo punto c'è da riflettere. Non sono gli stati i proprietari e quindi i responsabili delle banche: perché allora spetta a loro garantire che non falliscano, immettere liquidità nelle banche meno virtuose? Gli stati hanno donato la sovranità monetaria e la politica monetaria proprio al sistema bancario. Non mi sembra che nei momenti difficili di uno stato una banca si sia mai ripromessa di garantire tutti i risparmiatori dal fallimento di uno stato.

Presupposto: lo stato si finanzia con le tasse che paghiamo (diciamo che il 50% del reddito nazionale va a finire in tasse). Secondo presupposto: usiamo una moneta che è emessa dalle banche. Terzo presupposto: lo stato come collettività e i singoli cittadini sono indebitati col sistema bancario. Quarto presupposto: il risparmio accumulato dalle famiglie è nelle mani delle banche che lucrano già abbastanza per la gestione del risparmio. Quinto presupposto: lo stato ha un debito pubblico da cui non può liberarsi e che aumenta giorno per giorno.
Nonostante tutto questo, gli Stati hanno deciso di aiutare le banche. Da quando un debitore si permette il lusso di "prestare" soldi al creditore? Un debitore si libererebbe prima del debito che ha accumulato. Invece gli stati prendono soldi a debito o dalle tasse per aiutare le banche.

Il risultato di questi prestiti facili da parte degli Stati è l'impoverimento delle nazioni. Meno "cash" per lo stato e per le famiglie. Lo stato si mette a fare politica monetaria. Lo stato dimentica l'economia reale e l'insegnamento keynesiano da un lato e ripudia l'economia di mercato.
In Italia si dice che viviamo in un sistema misto tra economia sociale ed economia di mercato. In questi giorni si sta decidendo di sostenere sempre di più le banche. Niente mercato niente welfare, ma economia delle banche.

giovedì 23 ottobre 2008

Il mio amico repubblicano


Stando agli ultimissimi sondaggi, ben dieci punti percentuali separano attualmente Barack Obama dal rivale John McCain. Ciò significa che non tutte le crisi economiche vengono per nuocere. Lo so, sono molto critico nei confronti di McCain e soprattutto della sua candidata vice, Sarah Palin. "Possibile che non ti piaccia proprio niente di lui?", mi chiede un amico di vecchia data. Dovete sapere che il mio amico è talmente Repubblicano nell'animo che pur essendo di nazionalità italiana - e va da sé che non potrà quindi esprimere la propria preferenza per McCain - nel giorno delle elezioni americane andrà comunque a votare: per i rappresentanti di classe delle Elementari del suo primogenito... Il mio amico - che per non farlo riconoscere chiamerò pirla - vorrebbe dunque sapere se c'è qualcosa che mi piace di McCain. Sicuro che c'è, caro pirla: hai presenti le patatine McCain? Ecco, quelle mi piacciono. Il fatto è che il mio amico è assai legato alle care vecchie tradizioni americane - la torta di mele, il giorno del Ringraziamento, il Ku Klux Klan... - e a suo giudizio solo i Repubblicani ne sarebbero i legittimi depositari. Nel frattempo ha prenotato il dvd porno con la sosia della Palin. “Non sono razzista – afferma – ma i negri… fuori dai coglioni!”.

mercoledì 22 ottobre 2008

La faccia come il culo


All'euforico De Laurentiis, presidente del Napoli - secondo il quale il nostro campionato adesso regala sorprese sino a qualche anno fa impensabili poiché Calciopoli è andata e con lei i suoi protagonisti in negativo - il galantuomo Luciano Moggi ha risposto affermando che la Juventus non ha mai commesso degli illeciti. Sarà per questo motivo che l'hanno retrocessa in serie B e zavorrata con parecchi punti di penalizzazione? Big Luciano parla, dà fiato alla gola, fingendo di non ricordare che le trascrizioni delle sue telefonate le abbiamo lette tutti. Non sono coperte da segreto di Stato; e anche se lo fossero, le abbiamo lette comunque! Che poi le intercettazioni le abbia effettuate la Telecom di Tronchetti Provera - dirigente dell'Inter e pertanto uomo frustrato come qualunque altro tifoso dell'Inter - potrà probabilmente insinuare legittimi dubbi che fossero finalizzate proprio a quello, cioè ad incastrare Luciano Moggi. Rimane il fatto che la Juventus rubava e che la Gea (l'agenzia del figlio di big Luciano) influenzava mica poco il mercato dei giocatori. Non sarà stata l'unica a barare, la "giuventus" (perché non si è andati più a fondo con il Milan?) e la stessa Inter - quella dello Scudetto dell'onestà - era entrata in precedenza in diverse altre inchieste (vedasi ad esempio lo scandalo dei passaporti falsi) poi conclusesi con il classico colpo di spugna all'italiana. Ma big Luciano, in realtà, se prende la parola è solo per ricordare a tutti noi che lui c'è ancora. Ritornerà - su questo non nutro dubbio alcuno - e con lui il caro vecchio sistema calcio, altrimenti detto "calciopoli", con gli arbitraggi addomesticati, gli accordi sottobanco, i giornalisti complici e le solite biscardate su un canale televisivo più nobile di quello in cui si sta attualmente tenendo in caldo il Processo. Tornerà tutto come prima - compresa la Cupola - e tra nemmeno dieci anni ci verranno a raccontare che si è trattata di una congiura dei giudici comunisti (le famigerate toghe rosse) ai danni della Juventus e del povero Moggi.

martedì 21 ottobre 2008

Spangher?


Ora d'aria
l'Unità, 18 ottobre 2008 - di Marco Travaglio

L’altro giorno, grazie a Gian Antonio Stella, abbiamo scoperto che Cesare Previti è ancora iscritto all’Ordine degli avvocati di Roma, due anni e mezzo dopo le condanne definitive per Imi-Sir (6 anni) e Mondadori (1 anno e mezzo). Comprava i giudici e le sentenze, ma chi se ne frega. Evidentemente Cesarone, pur lontano dai riflettori, continua a contare parecchio. Lo dimostra il candidato scelto dal Pdl per la Corte costituzionale al posto dell’impresentabile (nel senso etimologico del termine) Pecorella. Si chiama Giorgio Spangher, ha 64 anni, è un avvocato triestino, insegna Procedura penale alla Sapienza ed è stato membro laico del Csm dal 2002 al 2007 in quota FI. Anzi, in quota Previti.

Per 5 anni si battè come un leone contro i migliori magistrati d’Italia, da quelli di Palermo a quelli di Milano. Ma fu nell’estate del 2003 che gettò la maschera: il ministro Castelli aveva appena ricevuto la relazione, ancora top secret, dei suoi ispettori che proponevano di punire i pm Colombo e Boccassini perché rifiutavano di mostrare a Previti e Berlusconi il fascicolo 9520/95 coperto da segreto (obbedivano alla legge). Spangher lavorò di sponda: come presidente della I commissione del Csm, che segue le procedure di trasferimento, attivò una pratica per cacciare Colombo e Boccassini da Milano per “incompatibilità ambientale". Intanto un sedicente "Comitato per la Giustizia" li denunciava alla Procura di Brescia per abuso d’ufficio (sempre per aver tenuto segreto un fascicolo segreto). Fu allora che, grazie a un giornalista, si scoprì il perché della solerzia spangheriana: il professore, oltreché membro del Csm, era anche un consulente retribuito dei coimputati di Previti e Berlusconi nel processo Imi-Sir/Mondadori, avendo firmato per le loro difese ben tre pareri "pro veritate" contro i magistrati milanesi. Conflitto d’interessi? "Ma no, ho dato quei pareri - si difese l’interessato - senza guardare le carte". Una barzelletta.

I primi due pareri, stilati per conto degli eredi di Rovelli e di Giovanni Acampora (poi condannati per corruzione giudiziaria), portano le date del 16 luglio e del 4 ottobre 2001, quando le difese speravano di far annullare il rinvio a giudizio di tutti gli imputati in base alla sentenza della Consulta che aveva annullato alcune tappe dell’udienza preliminare. Spangher diede manforte, scrivendo che su tutti gli atti del gup pendeva un "vizio assoluto e oggettivo". Dunque s’imponeva l’annullamento del rinvio a giudizio e "la regressione processuale per tutti gli imputati" alla casella di partenza: nuova udienza preliminare. Il Tribunale fu di diverso parere e il 23 novembre 2001 salvò gli atti cambiandone la motivazione. Sfumata la speranza di azzerare il processo, partirono le manovre per farlo trasferire da Milano a Brescia, con la legge Cirami. Anche sul legittimo sospetto Spangher, consulente multiuso, si diede da fare: nuovo parere del 23 maggio 2002, sempre a favore del figlio e della vedova di Rovelli: "Ho esaminato le richieste dei signori Rovelli nonché di Berlusconi, Verde, Pacifico, Previti... Sull’intero Tribunale di Milano grava un legittimo sospetto non eliminabile con normali misure".

Il professore si avventurava poi in spericolati paralleli fra la Milano del 2002 e l’Italia dei "procedimenti post-bellici ai collaborazionisti" col fascismo. Descriveva una Milano in preda a moti pre-insurrezionali: "lacerazione e frattura del tessuto sociale, istituzionale, politico ed economico", in cui "agli imputati è impossibile esplicare pienamente i diritti processuali". Colpa del “Resistere, resistere, resistere” di Borrelli, dei girotondi e addirittura del "contrasto istituzionale del ministro con il Csm". Dunque i processi dovevano passare a Brescia: "Nell’interesse di tutti", beninteso. La Cassazione smentì ancora una volta le sue tesi. Ma Spangher intanto aveva già traslocato a Palazzo dei Marescialli. Qui, il 15 luglio, la VI commissione discuteva del segreto opposto dai due pm agli ispettori sul fascicolo 9520/95. E tirava aria di sconfitta per Previti & C. Così il consigliere-consulente fece arrivare dal ministero la relazione ispettiva contro i due pm. Una manina gentile ne recapitò subito copia al Giornale, che l’indomani la pubblicò in esclusiva. Castelli non gradì e prese le distanze. Rognoni, vicepresidente del Csm, criticò il conflitto d’interessi di Spangher, che alla fine non partecipò al voto del Csm sull'ispezione a Milano. Ora potrebbe diventare giudice costituzionale, al posto di Romano Vaccarella (già avvocato civilista di Previti). La domanda è: alla Corte costituzionale c’è un seggio riservato a Previti, come i banchi ex voto delle chiese, o si può nominare anche uno che non abbia lavorato per Cesare?

lunedì 20 ottobre 2008

La grande truffa (?)


Tratto da http://etleboro.blogspot.com/ - 20 ottobre 2008

Banchieri, dirigenti di gruppi bancari ed industriali sono ormai d'accordo per l’ennesima truffa, per arrivare a nazionalizzare un debito creato dalla speculazione. Le Banche non hanno più banconote e l'emissione del denaro "a debito" per coprire i buchi delle società di speculazioni è ormai al limite, mentre nel frattempo cominciano a fallire gli Stati. Ma chi ha fatto scatenare questi ingranaggi e perchè il suo obbiettivo è quello di far cambiare l'economia mondiale?

Questa crisi finanziaria, di dimensioni sproporzionate, non è una crisi vera e propria, ma una situazione indotta di emergenza per indurre gli Stati a farsi carico del grande debito delle Banche. Dietro le parole del Presidente del Consiglio Berlusconi si nascondono delle importanti verità, che gli italiani non possono sapere, e che sono ineluttabili. Banchieri, dirigenti di gruppi bancari ed industriali sono ormai d'accordo per l’ennesima truffa, per arrivare a nazionalizzare un debito creato dalla speculazione, e non certo dai cittadini comuni che non sono riusciti a pagare il loro mutuo. Rispetto all’ammontare delle transazioni per prestiti e mutui - pur concessi a fronte di una riserva frazionaria minima, inferiore al 2% - le manovre speculative interbancarie sono di gran lunga superiori. Intendiamoci, i bilanci delle Banche hanno al loro interno attività e riserve, spesso costituite da titoli e collaterali emessi ( o garantiti) da altri Gruppi bancari, e ancora derivati speculativi, nonché movimenti interbancari non sempre trasparenti. Allora, che non ci vengano a raccontare che le persone non pagano i loro debiti, perché sono le imprese e i piccoli risparmiatori ad alimentare questo circuito vizioso.

Sorge dunque il dubbio su dove vadano a finire i soldi dei Banchieri, delle pensioni, degli investitori, perché a sentir parlare loro sembra che siano state inghiottite dal crollo delle Borse. I mercati valutari non sono inceneritori, ma sono delle sale scommesse, che si reggono sulla base del meccanismo domanda-offerta, per cui se qualcuno perde denaro, automaticamente l’altro li guadagna, ma il denaro non sparisce. Si arricchiscono i più forti tra i furbi, e soccombono gli illusi, ossia coloro che credevano di ingannare il cervellone del "casinò".
La manovra speculativa serve dunque a far uscire allo scoperto gli "idioti utili", quelli che servono al sistema per far cadere altre lobbies, diffondendo il panico e inducendo tutti a correre agli sportelli per ritirare i loro soldi. Mentre tutti guardano crollare le borse - come se ne capissero qualcosa - il Governo si riunisce d’urgenza per emanare un "decreto che viene definito di precauzione", ma comunque un forte senso di paura si diffonde tra la gente.

Purtroppo gli Italiani non devono sapere che quel 98% della riserva frazionaria non esiste più, e che il mercato immobiliare cadrà a picco, mentre altri vedranno vendere la loro casa senza che se ne accorgano. Gli italiani non devono sapere che non potranno più riavere i loro risparmi in liquidi, e che tutto dovrà viaggiare elettronicamente, come deciso da organizzazioni come Transparency International che "combattono la corruzione" con la monetica e l’anti-riciclaggio. Le Banche non hanno più banconote e l'emissione del denaro "a debito" per coprire i buchi delle società di speculazioni è ormai al limite, mentre le multinazionali invisibili hanno il controllo dei porti e delle merci, e comandano cargo e transazioni tramite dei pc. Nel frattempo cominciano anche a fallire gli Stati. L'Islanda ha dovuto assumere oggi il controllo della principale banca del paese, e ha portato a termine la terza nazionalizzazione di un istituto di credito in pochi giorni. Ha sospeso tutte le negoziazioni di borsa mentre il sistema bancario del paese corre il "rischio bancarotta". La crisi finanziaria sta infierendo su questa Isola, le cui banche si sono espanse all'estero, gli investitori hanno garantito alti rendimenti sulla valuta islandese per poi finanziare l’economia locale. La Banca Centrale Europea non può ( o non vuole) aiutare l’Islanda, che contratta con la Russia un prestito d'emergenza. Un ciclone che si è abbattuto in pochi giorni sul piccolo Stato dell’Islanda, che è solo il primo di una lunga lista, tra le economie occidentali più deboli.

Una crisi vero o falsa che sia, è pur sempre una crisi, ma chi ha fatto scatenare questi ingranaggi e perchè il suo obbiettivo è quello di far cambiare l'economia mondiale? Per oro, diamanti, petrolio? Oggi c’è qualcosa che vale molto di più, anche se nessuno vuole ammetterlo, ed è il nuovo meccanismo economico, l'accesso alla rete e al sistema. Vitale come lo sono i porti per le merci, l’etere è l’autostrada dei dati e delle transazioni, delle informazioni e degli scambi. Sicuramente viviamo in un'epoca talmente storica che non ce ne rendiamo neanche conto. Noi siamo la generazione che sta per cambiare l'umanità, e sta scrivendo un capitolo importante della storia, in cui il nostro controvalore viaggerà lungo strade di aria ionizzata. Questa è la direzione in cui stiamo andando, un nuovo millennio. Ci sono forze che spingono masse indistinte a ricoprire il ruolo degli "idioti utili", per scatenare, al loro comando, le sommosse e così nuove manipolazioni, per ottenere consensi su provvedimenti impopolari. Ricordate che l'11 settembre, tutto il mondo è stato ingannato, e oggi le potenti lobbies, gli invisibili, hanno scatenato la più grande "balla economica mondiale", che cade sempre sulle spalle degli "utili idioti" che vi abboccano, perchè sono egoisti e avidi. Una crisi, dunque, che punirà chi, inconsciamente, è al soldo della manipolazione del secolo.

sabato 18 ottobre 2008

Piccolo spazio pubblicità


Una bicicletta scassata, per raggiungere tuo fratello di vent'anni: 23 euri. Con Bancomat.
Fiori, per tuo fratello di vent'anni: un occhio nero ("Mica sono frocio!")
Due tranci di pizza e un barattolo di coca, da dividere con tuo fratello di vent'anni: 8 euri al banco, oppure solo 2 euri se i tranci li recuperi dal cassonetto.
Puttan tour con tuo fratello di vent'anni: fanno 50 euri a cranio.
Non avere più vent'anni... "Sono comunque 50 euri, bello!".

venerdì 17 ottobre 2008

Spangher!
















Leggo sul sito di La Repubblica che il favorito per accedere alla carica di giudice costituzionale - essendo ormai saltata l'ipotesi Pecorella - è adesso il penalista Giorgio Spangher. Io lo conosco bene, Spangher, perché è l'uomo che ha tolto il sonno a centinaia di studenti di giurisprudenza. Me lo sono ritrovato davanti due volte, quando studiavo a Trieste. Si trattava di superare l'esame di procedura penale ed il mio primo tentativo (dopo circa otto mesi di studio!) credo sia durato non più di un paio di minuti. Il fatto è che Spangher non ti chiedeva di sapere le cose. Ti diceva ad esempio "articolo 121" e tu dovevi dirglielo a memoria. A memoria! Come una poesia. Al secondo tentativo presi 25 e fu una di quelle soddisfazioni che poi ti porti dietro per tutta la vita. Perché Giorgio Spangher poteva anche farti piangere o mandarti dall'analista, o entrambe le cose...

giovedì 16 ottobre 2008

I deliri dello sceriffo


"Mai stato razzista in vita mia!", ha dichiarato lo sceriffo di Treviso, Giancarlo Gentilini, ad un giornalista della Rai. E Mick Jagger non è mai stato il cantante dei Rolling Stones, dico io... Per inquadrare Gentilini è sufficiente un aneddoto: nel maggio del 2008, in occasione della presentazione delle unità cinofile del Corpo Forestale in piazza dei Signori a Treviso, lo sceriffo dichiarò che sarebbe ora di farla finita con i cani "stranieri", poiché non sono rispettosi dell'ambiente locale. Aggiungendo inoltre che in città sarebbero stati ammessi esclusivamente cani "di razza padana". Caro Gentilini, tu non sei razzista. E nemmeno xenofobo. E io non sono Carlo Alberto Sindici, sono Michael Jordan!!

mercoledì 15 ottobre 2008

Noi super stronzi


E' stato sufficiente un annuncio da parte dei governi europei e le borse mondiali hanno ripreso a correre, rianimate come da defibrillatori virtuali. Milano ha segnato subito un più 10, prima fra tutte. La fiducia è ritornata di colpo sui mercati, attesa ed applaudita come l'"arrivano i nostri" nei vecchi film di John Ford. Vi siete mai domandati perché le borse reagiscano in maniera apparentemente impulsiva (e compulsiva) a qualunque sollecitazione? Speculazioni, sono sempre e solo speculazioni. In fondo, i veri super ricchi - quelli in grado di condizionare l'economia del pianeta con qualche battuta ben assestata sulla tastiera del computer - non sono tanti. Se decidono di far cadere il mercato borsistico seminando il panico tra i risparmiatori, beh, riescono a farlo. Pensateci bene: se io fossi uno di questi super ricchi potrei vendere le mie azioni mentre stanno a 10, imitato dagli altri super ricchi stronzi e senza cuore al pari di me (ma noi super ricchi siamo orgogliosi della nostra stronzaggine!), il mercato reagirebbe con il si salvi chi può che abbiamo visto: vendite a tutto spiano e le stesse azioni scenderebbero a 2. A quel punto noi super stronzi - ops, volevo dire super ricchi - al primo segnale della politica (da sempre connivente, eh?) torneremo ad acquistare a 2 le azioni che abbiamo precedentemente venduto a 10. Al che il mercato riacquisterà fiducia, i piccoli azionisti ricominceranno a comprare, tornerà l'euforia, fino a che noi super stronzi non decideremo di far scoppiare ancora una volta la bolla. E ancora, ancora, ancora...

nella foto: una borsa europea

martedì 14 ottobre 2008

I ricercatori... ricercano


Uno studio commissionato da Bruxelles punta il dito contro iPod ed mp3: un'ora al giorno di ascolto ad alto volume può portare alla perdita di sensibilità acustica. Sai che scoperta! Ma non facevano prima a chiederlo a Pete Townshend, il mitico chitarrista degli Who, diventato pressoché sordo proprio per essersi esercitato a lungo usando le cuffie? Certe cose le sapevamo già venticinque anni fa, quando ascoltavamo musica con i primi portatili. A quando una ricerca sugli effetti di una caduta dal decimo piano di un grattacielo? Dite che faccia male alla salute? Lasciatelo prima stabilire agli esperti!

lunedì 13 ottobre 2008

I nuovi comunisti


Proprio come i ragazzini, che appena crescono rivendicano il loro spazio al di fuori della sfera di controllo genitoriale, ma che quando poi le cose si mettono male corrono a chiedere l'aiuto della mamma, anche i convinti liberisti, assertori del mercato globale e senza regole in questi giorni stanno correndo fra le braccia dello Stato. Quando il gioco si fa duro, i pupetti scappano a gambe levate. Avviene insomma che i banchieri e gli speculatori che in questi anni si sono arricchiti come non mai perseguendo finalità tutt'altro che condivisibili e portando il mondo sul ciglio del baratro economico-finanziario, adesso chiamano a gran voce l'aiuto dello Stato. Succede in America, ma anche in Europa. E lo Stato - che al pari di un qualsiasi buon genitore avrebbe dovuto vigilare su ciò che stavano combinando questi scellerati - adesso accorre a riparare i danni. Tutto molto bello, tutto molto comodo. Alla fine paga come sempre Pantalone e nessuno dovrà rendere conto delle proprie azioni. Libero mercato in libero Stato... comunista.

sabato 11 ottobre 2008

Tanti auguri a me


E' dal 1967 che una volta all'anno mi capita di compiere gli anni. Oggi è il "gran" giorno - due palle che non vi dico - e... pazienza. Come sono vecchio...

venerdì 10 ottobre 2008

Niente panico!


Ansa - In Gran Bretagna e' boom per le casseforti da installare a casa: i titolari dei conti, scrive il Times, non si fidano piu' delle banche. E i cittadini cominciano a spostare il gruzzolo tra le mura domestiche. Le principali fabbriche, contattate da Times, hanno tutte parlato di forte incremento delle vendite, prevedendo un boom per Natale, mentre le paure di un collasso del sistema finanziario continuano a crescere. Un'azienda ha detto che iniziano a telefonare persone in preda al panico.

giovedì 9 ottobre 2008

Niente panico


Tutti a giocare al Super Enalotto, ora che il montepremi si sta sempre più avvicinando ai cento milioni di euro. E poco importa se le probabilità di vincere sono talmente basse, ma talmente basse, che uno farebbe prima ad allungare il braccio fuori dal finestrino dell'auto in movimento sperando che gli cada in mano una valigia piena di euro. Probabilità di successo praticamente alla pari, ma almeno non rischierete i vostri soldi (il braccio sì, però). Giocano anche i banchieri, trovandosi oggi a corto di liquidità. Avrete sentito che ormai gli istituti di credito non si prestano denaro neppure tra di loro. Eppure, martedì sera a "Ballarò" hanno assicurato per l'ennesima volta che in Italia il sistema bancario è solido e che nessuno rischia i propri risparmi. La solidità delle banche - ha spiegato un esperto di cose finanziarie - deriva dal fatto che per anni queste ultime hanno rubato soldi ai clienti, ragion per cui si ritrovano adesso cariche di contante tanto da non correre il rischio di essere insolventi. Quindi dovremmo ringraziarle per averci derubati? Ok, io lo farò con il mio direttore di filiale. Fatelo anche voi. Questa tiritera - che non rischiamo nulla e che il sistema qui da noi è solido - ce la stanno ripetendo un po' tutti, a cominciare dal ministro della finanza creativa Giulio Tremonti. Ce la stanno ripetendo in continuazione e mi ricordano i presidenti delle squadre di calcio; quelli che se dichiarano che il proprio allenatore non rischia la panchina, allora puoi stare sicuro che il mister in questione ha le ore contate. Come dicevo, Tremonti ostenta sicurezza. Ma in cuor suo maledice il giorno in cui si è lasciato convincere da Silvio a depositare tutti i suoi soldi in Banca Mediolanum...

mercoledì 8 ottobre 2008

Premio Nobel ai prestigiatori della medicina



di Marcello Pamio - da disinformazione.it

Ci sono persone che farebbero (e fanno) di tutto pur di accaparrarsi i prestigiosi Premi Nobel, e ovviamente il gruzzoletto messo a disposizione dalla caritatevole Fondazione svedese omonima. Qualcuno ucciderebbe il collega, qualcun altro falsificherebbe i dati o venderebbe la propria anima al Diavolo pur di salire sul palco e tornare a casa con l’ambito premio.
I Nobel sono decisi dall’establishment scientifico internazionale, per premiare ufficialmente ed economicamente i ricercatori che portano avanti, nei loro specifici rami, il paradigma ufficiale. Ne più ne meno.
Le prove ovviamente non mancano e basterebbe avere un po’ di memoria storica – ahimé sempre più labile grazie alla televisione e al bombardamento mediatico. Uno per tutti: la “statuetta per la Pace ” al massone eugenetista Albert Arnold Gore junior, pochi mesi fa.

Nel 2008 ad aggiudicarsi il Nobel per la medicina sono addirittura ben tre “scienziati” europei “autori di due scoperte chiave per la salute umana: il tedesco Harald zur Hausen, per aver dimostrato che ‘il Papillomavirus umano causa il carcinoma della cervice’; e i francesi Francoise Barrè-Sinoussi e Luc Montagnier, per la loro scoperta dell'Hiv” (Adnkronos, 6 ottobre 2008).

In periodo di grandi campagne per la vaccinazione di massa contro il fantomatico HPV, papilloma virus, è più che doveroso premiare i servitori delle lobbies del farmaco.
Lobbies potentissime come la Merck che produce il vaccino Gardasil (564,00 euro per 3 siringhe e che provocò una strage con l’antidolorifico Vioxx per fortuna ritirato dal commercio pochi anni fa) e la GlaxoSmithKline che sforna il Cervarix (oltre a produrre mostarde azotate per i tumori, cioè agenti vescicanti derivanti dalla guerra chimica, come l’Hycamtin a soli 1850,00 euro a fiala), tanto per ricordare due nomi.

Affermano gli studiosi dell’Assemblea dei Nobel: «La sua scoperta ha portato alla comprensione dei meccanismi della cancerogenesi indotta dall'Hpv e, alla fine, allo sviluppo di vaccini profilattici contro il Papillomavirus". (Adnkronos, 6 ottobre 2008).
Soprattutto lo sviluppo di vaccini contro il virus!

Ma in tema di virus fantomatici, il podio in assoluto se lo merita l’Hiv.
Ed è per coerenza, che il Premio Nobel per la medicina è andato anche a Luc Montagnier & C.: ufficialmente “lo scopritore dell’Hiv”, cioè del retrovirus colpevole dell’Aids!
A questo punto sorge spontanea una domanda: come mai oggi, di punto in bianco, l’establishment decide di premiare, dopo ventiquattro anni dalla presunta scoperta, il ricercatore? Soprattutto in un momento molto particolare dove il sistema economico sta crollando come un castello di sabbia al sole - trascinando nel baratro moltissime istituzioni e banche collegate?

Non è un po’ strano che le Grandi Menti dell’accademia, si preoccupino del Papilloma e dell’Hiv?
L’Aids era scemato lentamente nel dimenticatoio.
Tutti noi ci siamo dimenticati le affermazioni terroristiche dei giornali (il caso di Enzo Biagi e del suo libro “Il sole malato” è emblematico), dei medici, delle chiese in generale e dei luminari di turno.
L’Aids era “la peste del 2000” , “la nuova Apocalisse”, “il virus dello sterminio” che avrebbe decimano la popolazione mondiale, rea di aver ceduto al sesso e ai rapporti promiscui.
Erano i tempi in cui Ronald Reagan definiva l’Aids “il nemico pubblico n .1” , Karol Wojtyla consigliava spassionatamente il vincolo sessuale della castità come “l’unico modo sicuro e virtuoso per porre fine alla tragica piaga dell’Aids” (Il Corriere della Sera, 8 febbraio 1993), e Margaret Thatcher concludeva il discorso di fine anno alla nazione con “Dio salvi l’Inghilterra dal flagello della nuova peste“ (“Contro l’Aids, Reagan predica la castità”, Il Corriere della Sera, 4 febbraio 1987).
Eravamo nel 1987, solo 21 anni fa e non nel Medio o Tardoevo!

La pandemia dov’è finita? Sodoma e Gomorra che fine hanno fatto? I sessuofobici dove si sono nascosti?
Ma andiamo per ordine, perché questa triste storia inizia il 23 aprile 1984 quando il dottor Robert Gallo dell’Istituto superiore di sanità statunitense annuncia al mondo intero che era stata individuata una nuova malattia infettiva, causata da un retro-virus (scoperto ovviamente dallo stesso Gallo) e trasmessa attraverso il sangue o il contatto sessuale! Entro due anni - canta sempre il Gallo - sarebbe pronto un vaccino specifico contro l’Aids. Nel frattempo si era però premunito, come sanno fare bene alcuni ricercatori, di registrare e brevettare il “test dell’Aids”. Quindi dal 1984 in poi, ogni test che verrà eseguito per l’Aids nel mondo porterà delle royalty (interessi) nelle casse…

I primi casi ufficiali di Aids risalgono al 1981 e già nel 1983 Robert Gallo pubblica sulla prestigiosa rivista Science l’annuncio dell’isolamento del virus.
Dall’altra parte dell’oceano e sullo stesso numero della rivista un virologo francese Luc Montagnier dell’Istituto Pasteur descriveva l’isolamento di un retro-virus chiamato Lav.
Dopo le dichiarazioni di Gallo del 23 aprile 1984, in maggio dello stesso anno l’Istituto Pasteur accusa Gallo di essersi indebitamente appropriato del virus Lav scoperto da Montagnier per sviluppare i test (poi brevettati).

Parte un contenzioso giudiziario, e come si potrà immaginare non è stato per per interessi economici ovviamente, ma per "fini umanitari", che si conclude nel 1987 con la firma reciproca di un accordo internazionale che stabilisce che Robert Gallo e Luc Montagnier erano i due “co-scopritori del virus dell’Aids”, ribattezzato nel frattempo Hiv.
I proventi miliardari dei test dell’Aids, da quel giorno in poi saranno equamente divisi tra loro (Gallo e Montagnier) e le nazioni (Francia e Usa).

Qualche giorno fa la Fondazione Nobel riconosce al francese Luc Montagnier la paternità del virus.
Detto questo, la cosa che è sfuggita è che non si parla più di Aids.
I giornali non scrivono nulla e i medici non rilasciano se non qualche striminzita intervista sulla situazione africana. Come mai?
Semplice: si è verificato che l’uguaglianza Hiv = Aids è una balla immensa, forse la più grande menzogna della storia della medicina. Una balla da centinaia di miliardi di dollari ogni anno!
Grandi e onesti ricercatori come Peter H. Duesberg (uno dei più famosi virologi e docente di Biologia molecolare e cellulare alla Berkeley in California, il primo scienziato al mondo ad aver isolato un gene del cancro), Kary B. Mullis (Premio Nobel per la Chimica ) e moltissimi altri stanno mettendo in guardia le persone e le istituzioni da decenni!

“Sappiamo che errare è umano, ma l’ipotesi Hiv-Aids è un errore macroscopico”
Dottor Kary B. Mullis

Nessuno nega l’esistenza dell’Aids come sindrome da immunodeficienza (provocata da stili di vita, alimentazione, farmaci, droghe, trasfusioni, ecc.), quello che viene contestato è il legame con il misterioso virus Hiv, e cioè che questo virus sia la causa dell’Aids.
Sono migliaia nel mondo questi scienziati tra virologi, epidemiologi, infettivologi, biologi molecolari, esperti di salute pubblica e anche tre Premi Nobel (per quanto possono valere tali premi).
Non esiste alcuna correlazione tra Hiv e Aids, cioè tra virus (Hiv) e malattia conclamata (Aids) e i dati di fatto parlano chiaro.
La pandemia che tutti strillavano non c’è mai stata, anzi si è dissolta come neve al sole.

In Africa continuano a morire da migliaia di anni delle stesse malattie (tubercolosi, malaria, dissenteria, malnutrizione, ecc.) e i test per l’Aids vengono fatti in quei paesi solo sui sintomi e quindi in maniera non scientifica e non riproducibile. Malattie che necessitano non di vaccini, ma di acqua pulita e cibi sani. Ma questo per gli eugenetista occidentali non sa da fare...meglio lasciarli morire di stenti, di inedia e di Aids…

Apro una piccola parentesi sui test per l'Aids, perché presentano spessissimo dei "falsi positivi".
Significa che dopo il test si può risultare positivo (sieropositivo), ma ovviamente non lo so si è. Ecco il falso positivo!
Anche dei semplici trattamenti medico-preventivi, come una vaccinazione antinfluenzale, possono far risultare positivo un test. Quindi a tutte le persone che hanno fatto il test ed è risultato positivo è consigliato ripeterlo almeno tre volte, cambiando per sicurezza laboratorio.

Oggi come ieri, le uniche categorie a rischio sono: gli omosessuali, tossicodipendenti ed emotrasfusi, e c’è per tutto questo una spiegazione.
Le prime due categorie (omosessuali e drogati) sono a rischio a causa dello stile di vita; gli omosessuali spesso usano nitriti che sono immunodepressivi, hanno spesso infezioni trattate con antibiotici (immunodepressivi a loro volta), per non parlare della droga che è una delle sostanza più pericolose per il sistema immunitario e non solo.
Tutto questo predispone l’organismo umano a quello che viene definito Aids, cioè depressione del sistema immunitario, con le conseguenze che si possono immaginare.
Negli emotrasfusi, proprio a causa delle continue trasfusioni, il sistema immunitario è totalmente depresso.

Come vedete il comune denominatore è la depressione del sistema immunitario e non il virus.
Se poi analizzassimo le caratteristiche virologiche dell’Hiv comprenderemo per bene tale truffa.

1) il primo postulato di Kock: “il microbo deve essere trovato in tutti i pazienti affetti dalla malattia”
Il Sarcoma di Kaposi è da tempo sinonimo di Aids, ma nessuna traccia del virus si riesce a trovare nei sarcomi di Kaposi. Vi sono malati di Aids (cioè malattia conclamata) che non sono sieropositivi (cioè positivi al test del virus Hiv) e sieropositivi che non hanno la malattia conclamata (Aids).

2) il secondo postulato di Kock: “il microbo deve poter essere isolato dal suo ospite e coltivato in coltura”
In moltissimi casi non si riesce ad evidenziare un virus attivo in molti casi di Aids che pure hanno anticoprti anti-Hiv accertati.

3) il terzo postulato di Kock: “il microbo deve riprodurre la stessa malattia originale quando viene inoculato in un ospite suscettibile”
L’Hiv non rispetta il terzo postulato: cavie infettate non hanno manifestato nulla. Su 33 medici infettati accidentalmente, sette mostravano sintomi simili all’Aids.

Se fosse un virus l’Hiv dovrebbe, oltre ad obbedire alle leggi della virologia, infettare ogni cellula del corpo umano entro poche settimane dal contagio. Ma oggi la virologia ufficiale utilizza un lasso di tempo di incubazione di 15 anni. Inizialmente tale periodo era 18 mesi, ma le persone infettate non morivano per cui sono stati costretti ad aumentare i tempi di incubazione.

Come vedete si tratta di un virus magico e misterioso: non risponde alle leggi della virologia; non esiste un antidoto; può sparire per vent’anni per poi apparire devastando il sistema immunitario; c’è quando non dovrebbe esserci e non c’è quando invece ci sono tutti i presupposti; cambia forma a proprio piacimento come un camaleonte; si trasmette sessualmente e con contatto di sangue (dicono ma non è vero).

«Il mistero che circonda quel dannato virus è il frutto inevitabile di quei due miliardi di dollari che ci spendono sopra ogni anno.
Se prendessimo un qualsiasi altro virus e spendessimo due miliardi di dollari ogni anno per studiarlo,
state certi che anche quel virus produrrebbe misteri a bizzeffe.
Kary B. Mullis (Premio Nobel per la Chimica ) scritto agli inizi degli anni ‘90

martedì 7 ottobre 2008

La gallina dalle uova d'oro


Hanno dato il Nobel per la medicina a Luc Montagner. Evidentemente quest'anno gli svedesi non tenevano grandi alternative e tanto valeva lo assegnassero a me per avere scoperto la cura contro gli stronzi (il più delle volte è sufficiente starne alla larga). Montagner e Robert Gallo furono i primi ad accusare il retrovirus hiv di essere la causa dell'insorgere dell'aids. L'hiv non poteva permettersi Ghedini come legale per cui da oltre vent'anni ci raccontano che è proprio lui a causare l'aids. Ora, a parte che l'esistenza dell'hiv - a quanto mi risulta - non è mai stata dimostrata (proprio come quella di Bigfoot o del mostro di Lochness, per intenderci), tanto meno sono riusciti a dimostrare il collegamento con l'aids. Una truffa? Secondo parecchi specialisti sì, a cominciare dal dottor Peter Duesberg che a tal riguardo scrisse pure un libro significativamente intitolato "AIDS - Il virus inventato". Ma nel novembre del 2007 anche Karol Sikora - il più stimato e famoso oncologo inglese, docente di oncologia dell’Imperial School of Medicine di Londra ed ex Direttore del Dipartimento di Oncologia dell’Organizzazione Mondiale della Sanità - ha ammesso con un articolo sul “Daily Mail” che il pericolo dell’Aids è stato irresponsabilmente esagerato, creando un panico disastroso nell’opinione pubblica, avvelenando la vita amorosa di miliardi d’individui, uccidendo milioni di persone con terapie estremamente tossiche e scatenando impulsi suicidi e omicidi in migliaia di malati, spesso solo presunti. E quanto alle terapie, costosissime e spacciate di volta in volta come salvatrici, l’autorevole rivista medica inglese “The Lancet” ha pubblicato le risultanze di una vastissima ricerca, condotta in 12 paesi su 20.000 pazienti trattati con i magnificatissimi cocktail antiretrovirali, dalle quali emerge che la mortalità dei pazienti trattati non è minimamente diminuita rispetto ai controlli non trattati. La psicosi aids - addirittura definita "la peste del 2000" è stata gonfiata a dismisura perchè per medici e ricercatori di tutto il mondo è diventata la gallina dalle uova d'oro. Scrive il dottor Sikora: “Ci sono malattie che diventano più angoscianti nella coscienza pubblica ed attraggono così maggior sostegno politico e maggiore attenzione. Il virus dell’Aids è stato un esempio tipico di questa distorsione antiscientifica, perché ha monopolizzato l’attenzione dei governi ed ha inghiottito enormi quantità di pubblico denaro”. Che avrebbero potuto finanziare la ricerca su mali ben peggiori dell'aids...

nella foto: il dottor Karol Sikora

lunedì 6 ottobre 2008

La Repubblica degli spot


Stavo guardando il Tg5 ieri a pranzo. Ad un certo punto arriva l'immancabile, intossicante collegamento con lo studio di Buona Domenica, con la Paola Perego che annunciava tra gli "highlights" del pomeriggio un confronto fra il ministro della diseducazione Gelmini e alcuni genitori ed insegnanti. Ho girato sul Tg1 e pure lì - puntuale come l'incontinenza urinaria di certi anziani - è partito il collegamento con il conduttore della trasmissione pomeridiana, il sempre laido Giletti che annunciava a sua volta un'intervista al ministro dei fannulloni Brunetta e una al presidente del Senato, Schifani. Ormai non ci si salva dalle esternazioni dei nostri padroni nemmeno alla domenica, giorno in cui - lo sanno anche i sassi - persino Dio si prese una pausa. Benvenuti nella Repubblica degli spot! Dove governare non serve - per quello, basta seguire i testi sacri di Licio Gelli - ma l'importante è sollevare fumo, tanto fumo. Dove agli italiani - sempre più ignoranti, va sottolineato - puoi addirittura raccontare che amplierai il tempo pieno a scuola, pur tagliando drasticamente il numero dei docenti (e chi ci mettono a seguire i bambini, il giardiniere Willy?). "Non siamo una repubblica delle banane", disse tempo fa il Berlusca. E' vero, non lo siamo più: siamo la Repubblica delle palle! (e degli spot, che è uguale...)

sabato 4 ottobre 2008

Consigli per gli acquisti


E' uscito in edicola il nuovo numero del Mucchio. Ve lo segnalo perché merita. Io lo leggo da più di vent'anni!

venerdì 3 ottobre 2008

Le ultime parole famose


Mentre in America succede ciò che ben sappiamo, qui da noi il ministro dell'economia Giulio Tremonti prova a rassicurare gli italiani: tranquilli, siamo al sicuro! Caro Tremonti, ne riparliamo tra qualche mese...

giovedì 2 ottobre 2008

Con il culo degli altri


Il senato americano ha approvato il piano Bush salva-ricchi. Hanno votato a favore anche i due candidati alla presidenza, Obama e Mc Cain.Il provvedimento prevede una prima tranche da 250 miliardi di dollari da usare subito per l'acquisto dei titoli 'spazzatura'. Cioè: i soliti furbi hanno messo a suo tempo sul mercato della pura e semplice "monnezza" (tipo bond Parmalat e Cirio, per interdersi); hanno portato l'economia Usa (e per proprietà transitiva tutta quella mondiale) ad un niente dal collasso; hanno speculato a tutto spiano alle spalle degli ignari consumatori-risparmiatori; e alla fine nessuno pagherà, ma anzi, a porre rimedio alle malefatte di questi signori arriva appunto il piano Bush salva-ricchi. L'economia è salva. Per ora...

mercoledì 1 ottobre 2008

Mou


Il cabarettista più pagato del mondo è il portoghese Mourinho. Ufficialmente allena l'Inter, ma i soldi (14 milioni di euro all'anno) li prende perché è un personaggio dello spettacolo. Non conta ciò che fa la sua squadra in campo; conta ciò che Mou dice. Contano i suoi duelli verbali con gli altri allenatori oppure quelli con i giornalisti. Il bello è che tutti lo prendono sul serio, il Mou, e non hanno capito che dietro la maschera altri non è che il protagonista di "Borat": Sacha Baron Cohen!