venerdì 30 aprile 2010

1° maggio, Festa del lavoro


Domani è il primo maggio, festa del lavoro. Per chi ancora ce ne ha uno e molti di questi saranno pure costretti a sgobbare come in una giornata qualunque perché ad esempio i negozi rimarranno aperti e tanti saluti ad una ricorrenza che a me pare avere perso il suo significato originario in mezzo alle solite chiacchiere inutili e demagogiche, il concertone e gli inevitabili riferimenti ai troppi morti sul lavoro (di cui, beninteso, non frega un cazzo a nessuno tranne che ai loro famigliari). Per coloro che invece un impiego non ce l'hanno posso fare mio il pensiero di Tremonti e allora dico tranquilli, che la ripresa sta già arrivando anche se una crisi non c'è mai stata e in ogni caso ne stiamo uscendo meglio di molti altri.

giovedì 29 aprile 2010

Inter in finale


Ho sbagliato, lo ammetto. Ero sicuro che il Barcellona avrebbe travolto l'Inter, che invece ha tenuto nonostante l'inferiorità numerica (a proposito: davvero indegna la sceneggiata di Sergio Busquets). Sul modo in cui giocano i blaugrana mantengo invece tutte le mie riserve: è una squadra che se deve gestire una situazione di vantaggio è in grado di non farti mai vedere la palla. Quando però deve scardinare una retroguardia chiusa come lo era quella nerazzurra, le idee latitano. Manca poi totalmente il gioco sulle fasce (quanto mi diverte di più il Manchester United!) e non si vede una verticalizzazione che sia una nemmeno a pagarla. Inutili pure i cross in mezzo all'area (in mancanza di un ariete) e sembra quasi che vogliano entrare in porta con il pallone. Mah...

mercoledì 28 aprile 2010

Glastonbury Festival



Se siete appassionati di musica rock e oggi vi andrebbe un poco di masochismo, tanto per rovinarvi la giornata, andate sul sito del Glastonbury Festival e date un'occhiata alla line up. Pazzesco. (com'è che non riesco a frenare la fuoriuscita di bava dalla mia bocca?).
p.s.: ah sì, dimenticavo, è già tutto esaurito con mesi di anticipo.

martedì 27 aprile 2010

Prima del diluvio















Ancora qualche ora per sognare. Dopo di che l'avventura in Champions dell'Inter si concluderà come sempre, con una tragica eliminazione. Altro che "tre tituli"...

lunedì 26 aprile 2010

La cassa delle libertà


Non bastassero i danni che stanno combinando oggi che stanno al governo, questi personaggi hanno pure depotenziato certi termini a noi particolarmente cari. Dire "eroe" oggi non significa nulla (pure il mafioso Mangano lo era). "Liberismo", "liberalismo"... cazzo sono? E non mi venga in mente di gridare "Forza Italia!" ora che arrivano i Mondiali di calcio! "Libertà", poi, cosa significa nel vocabolario di questi signori? Le libertà sono quelle garantite dalla nostra Costituzione, la stessa "cartaccia" con cui Berlusca conta di pulirsi quanto prima il culo.

sabato 24 aprile 2010

Sign o' the times


Berlusca ha regalato un suv al ministro La Russa. Si vede che i trenta denari non usano più...

giovedì 22 aprile 2010

Balotelli


Insisto col dire che i fischi e gli insulti non sono rivolti al giocatore "nero", ma al giocatore stupido. L'ho visto all'opera martedì sera e c'era davvero da essere disgustati dall'atteggiamento di un signor nessuno che crede di essere un dio del pallone e vorrebbe addirittura diventare - sono parole sue - il più forte calciatore del mondo. Se quella è la testa non c'è nulla da fare. Abbiamo un nuovo Cassano (come se non bastasse già l'originale). E ha ragione Lippi a non considerare né l'uno e né l'altro, perché questi individui non solo ti rompono lo spogliatoio ma nemmeno ti danno poi qualcosa in cambio sul terreno di gioco. Il fatto è che in Italia non ci sono allenatori in grado di cambiare la testa ai Cassano e ai Balotelli. Pensiamo invece a come sir Alex ha cambiato un pazzo totale come Rooney, calmandogli i bollenti spiriti e rendendolo affidabile come un marine. Ma Ferguson è anche un educatore, mentre Mourinho è solamente un venditore di fumo.

mercoledì 21 aprile 2010

L'Inter e il culo di Mourinho


No, non ho visto Inter-Barcellona. Non tutta, almeno. Giusto l'ultima mezz'ora, dopo che era terminato "Community" su Comedy Central, una divertente sit-com in onda al mercoledì (ore 21, doppio episodio). Ora che non c'è più il Manchester United della Champions in verità me ne frega davvero poco. E se da un lato mi disturba il fatto che a vincerla sia ancora una volta il Barcellona, dall'altro non ne ritengo l'Inter degna. Ieri sera ha giocato bene, d'accordo, però è anche vero che: 1) stante la prolungata chiusura degli aeroporti i catalani sono dovuti arrivare a Milano in pullman; 2) il terzo gol nerazzurro è stato realizzato in netta posizione di fuorigioco; 3) ai blaugrana è stato negato un calcio di rigore vistoso come la Luna in una notte di cielo sereno. Che poi a sua volta il Barcellona abbia trionfato nel 2009 dopo aver rubato in semifinale col Chelsea è un altro discorso. Così come assai poco m'interessa che ieri, almeno nella mezz'ora cui ho assistito, abbia in pratica giocato una sola squadra (non era l'Inter...) senza peraltro sfruttare i tanti palloni che arrivavano in zona-tiro ai propri uomini (Piqué, in particolare, che invece di concludere cercava ogni volta soluzioni improbabili). Il calcio è questo, con tutte le sue incognite. In culo a Mourinho, che per qualche giorno si godrà i complimenti di stampa e tifosi, ma che al posto di Guardiola si sarebbe già scagliato violentemente contro l'arbitro Benquerença accusandolo di avergli fatto perdere il match. Io dico sempre: se volete uno sport di squadra che premi i meriti e non dipenda sempre e comunque dai singoli episodi allora lasciate perdere il calcio e preferitegli il basket. Molto meglio. Molto.
p.s.: al contrario del Milan (che odio), l'Inter non mi offre sensazioni spiacevoli. Meglio vinca lei piuttosto che i rossoneri o la Juve. Però dubito fortemente che ce la farà ad uscire indenne dalla sfida di ritorno al Santiago Bernabeu. Secondo me il Barcellona impiegherà al massimo trenta minuti per ribaltare il risultato dell'andata. Sul piano del gioco gli continuo in ogni caso a preferire lo United, se non altro perché verticalizza sulle fasce, mentre i blaugrana insistono sempre per vie centrali, con ripetuti passaggi in orizzontale e a me vengono due palle così. Mi ricordano un po' le falangi romane.

nella foto: i protagonisti di "Community"

martedì 20 aprile 2010

Ridi, ridi...


Ridi, ridi, che la mamma ha fatto gli gnocchi. In questa immagine c'è tutto il Berlusca. Cosa ci sia poi da ridere accanto a una vedova in lacrime e alla bara di suo marito proprio non saprei. Ma Berlusca è così: scherza su tutto, ad esempio sui milioni di disgraziati che muoiono di fame nel mondo (come ad un convegno della Fao), oppure sui morti per Aids. Solo quando si tratta dei suoi interessi è serissimo. Aveva ragione Montanelli quando sottolineava che Berlusconi, nella sua ansia di stare sempre al centro delle attenzioni, vorrebbe essere la sposa ai matrimoni e il morto ai funerali.

lunedì 19 aprile 2010

Jena ridens


Come volevasi dimostrare il Berlusca ha monopolizzato anche il funerale di Raimondo Vianello. Una vera e propria jena ridens (Berlusca, non Vianello). Mancava solo che il cav. duettasse scherzosamente con la povera salma. Ma sul resoconto completo vi rimando ad altri siti (quello del Fatto, ad esempio, dove c'è un articolo di Marco Travaglio).

sabato 17 aprile 2010

Carlo Alberto summer tour


Sembra proprio che per il sottoscritto sarà un'estate pazzesca sotto il profilo musicale anche senza dover andare per festival all'estero. Ho appena acquistato il biglietto per gli Alice in Chains al Gran Teatro di Padova: 36 euro e passa la paura (anche perché me l'ha regalato Simona: grazie!). Ho rinunciato invece agli Ac/Dc a Udine, mentre non mi perderò Pearl Jam e Zz Top, probabilmente sarò pure al concerto di Iggy and the Stooges (quel che ne rimane), a Gemona verranno gli Afterhours (concerto ad ingresso libero) in piazza del Ferro, mentre in agosto penso che andrò a vedermi per la quarta volta i Litfiba. Unico neo - ma bello grosso - è il prezzo dei ticket, davvero spropositato in alcuni casi. Pensate che i Litfiba in prevendita vengono 36 euro!! Pazzesco.

venerdì 16 aprile 2010

Il mio saluto a un uomo speciale


Volevo farlo già ieri, una volta appresa la triste notizia. Poi mi sono detto che era inutile aggiungere i miei bla bla ai tanti coccodrilli che sarebbero in seguito apparsi sui media. Alla fine ho cambiato idea. Raimondo Vianello, con la sua educata (auto)ironia mi è sempre apparso come una figura a parte, nel panorama televisivo nazionale, specialmente dalla metà degli anni '80 in avanti, mentre questo diventava via via sempre più squallido. Se paragoniamo Vianello a un cialtrone come Mammucari (il conduttore di ieri e quello di oggi) si commette peccato mortale. Ricordo i sabati sera degli anni '70, a cenare con calma mentre in tv passavano trasmissioni godibilissime e non per questo sceme quali "Tante scuse" e "Di nuovo tante scuse". Che differenza, rispetto ad oggi, con le inguardabili porcherie di Rai 1 o della De Filippi! Di Raimondo e Sandra - nonostante qualche snobbistica ritrosia - avevo moderatamente apprezzato anche altri prodotti di largo consumo come l'ormai mitica "Casa Vianello", divertente e mai volgare, a dimostrazione del fatto che si può intrattenere il pubblico di massa anche senza ricorrere a tette e parolacce. Leggo che Raimondo è stato ironico anche in punto di morte, mentre il prete gli dava l'estrema unzione. Ha accettato la propria fine ammettendo che in fondo la vita gli aveva dato molto. L'unica volta che Raimondo Vianello mi ha deluso, è stato all'epoca della "discesa in campo" di Berlusconi, quando durante una trasmissione calcistica su Italia 1 fece apertamente pubblicità a Forza Italia. Ma gliel'ho perdonata. Riposa in pace, caro Raimondo. Almeno a te non toccherà più sopportare la stupidità dei tuoi connazionali.

giovedì 15 aprile 2010

Allegri, sta arrivando il federalismo fiscale!


da blitquotidiano.it
Il primo atto del federalismo è arrivato. E’ una supertassa comunale sugli immobili. Il tributo accorperà l’Irpef oggi pagata sugli immobili e le imposte ipotecarie, catastali, di registro e di successione. Un insieme di tributi dal valore complessivo di circa 16 miliardi di euro che sostituirà integralmente i trasferimenti erariali erogati ogni anno dallo stato ai comuni. I primi dettagli dell’operazione, prima fase per l’attuazione del federalismo fiscale, sono stati definiti ieri in una riunione al ministero dell’economia. Le “tasse della Lega” - come Blitz aveva anticipato all’indomani dei risultati del voto – sono dunque arrivate. E l’illusione che decentrando la riscossione dei tributi tutti avremmo pagato meno forse inizierà a rivelarsi come tale. Gli amministratori locali saranno più responsabilizzati e saranno più facilmente controllabili: come no, ma le tasse non diminuiranno certo per questo. E se le mani non ce le mette il Governo centrale, lo farà qualcun altro. Anzi, ha già iniziato a farlo.

mercoledì 14 aprile 2010

Accostamenti tendenziosi (e criminali)


Il cardinale Tarcisio Bertone ha dichiarato pubblicamente che vi è un nesso "accertato" (da chi: da lui?) tra pedofilia ed omosessualità. Bertone è il numero due del Vaticano, non un babbione qualsiasi. Prima di lui, per capirci, c'è solo il pontefice. Naturalmente Bertone è stato massacrato non solo dalle associazioni dei gay, ma pure dalla stampa internazionale. Ed è interessante vedere il modo in cui la Chiesa di Roma, in piena sindrome d'accerchiamento, invece di ammettere le proprie gravissime responsabilità (che centinaia - migliaia? - di sacerdoti fossero pedofili lo si sapeva e che papa Ratzinger fosse solito coprirne le responsabilità trasferendoli altrove, pure) stia continuando a scavare la propria fossa con autodifese non solo ridicole, ma pure denigratorie nei confronti di certe minoranze additate appositamente in qualità di capri espiatori (i gay, nel caso in oggetto). Per i razionalisti, come il sottoscritto, è tutta manna che cade dal Cielo. Anzi, dal Vaticano.

martedì 13 aprile 2010

Happy family


Ho visto "Happy family" di Salvatores. Bello. Una commedia intelligente, fuori dagli schemi ma non troppo, divertente e divertita (nel senso che gli intepreti se la sono goduta e si vede). Nessuna volgarità, a dispetto di un certo cinema italiano "per famiglie". Non dura nemmeno tanto, il che è un bene. Insomma, un film rinfrescante come una bibita ghiacciata in piena estate. Consigliatissimo.

lunedì 12 aprile 2010

Come il gatto con i topi


Non so a voi, ma a me - che tra parentesi sono un grande appassionato di film horror - quando vedo Ennio Doris in qualche spot di Banca Mediolanum (con quel ghigno mefistofelico) mi si drizzano i peli del culo. Sapendo poi di chi è socio (Berlusca...) la puzza di zolfo che esce dallo schermo diventa davvero insostenibile. Com'è il motto? Ah sì: costruita intorno a voi. Ma è una banca o una prigione??

sabato 10 aprile 2010

ZZ Top in Italy!!


Solitamente attento a quel che accade nel nostro paese (e non solo) in ambito rock, mi ero perso la notizia di tutte le notizie: in luglio verranno in Italia gli stramitici ZZ Top. L'ho scoperto leggendo il quasi altrettanto mitico Mucchio e vi assicuro che per almeno un minuto ho continuato a ripetere "Oddio, oddio, oddio...". I miei famigliari possono confermare. Queste le date: - 12 luglio 2010, Roma, Rock in Roma - 13 luglio 2010, Lucca, Summer Festival 2010 - 14 luglio 2010, Piazzola sul Brenta, Anfiteatro Camerini (PD)- 15 luglio 2010, Vigevano (PV), Castello di Vigevano. Ho una passione abbastanza insana per i tre texani, nel senso che dei loro dischi (alcuni sono ottimi) non ne inserirei nemmeno uno in una ipotetica lista dei miei preferiti (però non ho mai consumato tanto un disco, quanto la facciata A di "Eliminator") e riconosco che sono a dir poco pacchiani. Eppure gli ZZ Top mi fanno diventare matto. Sono gli unici cui riesco a perdonare vere e proprie prese per il culo musicali quali ad esempio l'album "XXX" del '99. Di loro ho acquistato ultimamente il dvd "Live from Texas", dove appaiono pressoché immobili, ma sempre in gambissima. Quest'estate assisterò insomma per la prima volta a un loro show. E non vedo l'ora. ZZ Top!!!

venerdì 9 aprile 2010

Consigli per la visione




Se già non li avete visti al cinema (difficile, ma non impossibile) vi suggerirei tre titoli da recuperare in dvd. Tre documentari. Il primo è "Capitalism. A love story", di Michael Moore, in uscita nei negozi il 13 aprile. Forse non è il suo lavoro migliore, però Moore è comunque una garanzia di cinema intelligente. Il secondo titolo è "Religulous" di Larry Charles e prende in giro le superstizioni (che altro sarebbero le religioni?). Il terzo titolo è "Food Inc." di Robert Kenner, da vedere se proprio ci tenete a conoscere le schifezze che l'industria del cibo ci propina.

giovedì 8 aprile 2010

Lacrime calcistiche



Sir Alex Ferguson, come da copione, se la prende con arbitro e avversari. Segno evidente che anche i baronetti del calcio dovrebbero imparare un po' di sportività dai colleghi del basket (tutt'altro mondo, credetemi). La verità è che il mio ManU ha perso incredibilmente una qualificazione che aveva già in tasca. Troppo presuntuosi? Lo sono anch'io, ma posso permettermelo finché me ne sto seduto davanti alla tv. Gli addetti ai lavori (tecnici e giocatori), invece, non dovrebbero esserlo. Crucchi fortunati, d'accordo; baciati dagli dei del calcio come lo furono i danesi agli Europei del '92 (e tante altre squadre prima e dopo di loro), però i red devils contro questo Bayern avrebbero dovuto non solo vincere, ma stravincere (e per 40 minuti ci stavano in effetti riuscendo alla grandissima).

mercoledì 7 aprile 2010

Schifo


Ma i notabili del Vaticano che in queste ore sproloquiano di congiure straniere ai danni del pontefice, si rendono conto che qui stiamo parlando di decine di migliaia d'innocenti creaturine stuprate ovunque nel mondo dai sedicenti rappresentanti di Gesù Cristo (colui che stando ai sacri testi, pronunciò la celebre frase: "lasciate che i bambini vengano a me"? e non perché volesse farci del sesso...). Poveri bimbi che a causa di questa banda di delinquenti - da sempre protetti dal loro rispettabile ufficio ecclesiastico (in pratica: una copertura) - cresceranno torturati dalla vergogna e dai sensi di colpa. Questa assurda difesa dell'indifendibile Papa; questo minimizzare la portata di un fenomeno che appare al contrario di dimensioni planetarie; questa scelta barricadera della Chiesa romana nel tentativo di confondere i ruoli (sarebbe Ratzinger la vittima?): sono atteggiamenti che non lasciano indifferenti quelli che, proprio come me, comprendono la reale portata delle nefandezze commesse dai preti dietro al paravento della loro nobile missione di portatori di pace e di fede. Sarebbe questo il Vaticano che si prende l'8 per mille dallo Stato italiano? I nostri soldi? Tanto varrebbe darli ai mafiosi. Per quanto mi riguarda, sono contento di non aver fatto fare la prima comunione alla mia bambina (l'unica della sua classe e forse anche della sua scuola) e che mia sorella abbia deciso di condividere la scelta di mia moglie ed io e pertanto nemmeno i miei nipotini riceveranno questo sacramento. Chiudo con un aneddoto personale: quando ancora frequentavo la prima liceo (ed ero uno che di certo non se ne stava tranquillo a seguire la lezione), l'insegnante di religione disse che pur di farmi stare zitto me lo avrebbe messo in bocca. Indovinate cosa.

martedì 6 aprile 2010

Ricorrenze


A un anno esatto dal terremoto dell'Abruzzo - con le macerie di L'Aquila ancora fumanti e al loro posto, se non fosse per la buona volontà degli abitanti - tocca sentire di nuovo la litania del "miracolo" da parte del solito Berlusca, ma pure dello stesso Bertolaso. Ecco un buon esempio di come una parola possa perdere il proprio significato originario. Perché i miracoli nel nostro caso non c'entrano niente. A contare è invece l'incompetenza di personaggi capaci unicamente di riempirci le orecchie con le loro stronzate. Lo chiamo "marketing della tragedia". Se a L'Aquila la costruzione di quattro casette prefabbricate la si definisce miracolosa, come dovremmo chiamare allora la ricostruzione del Friuli, raso al suolo dagli eventi sismici del '76? Sono di Gemona - l'epicentro - e il terremoto l'ho vissuto in prima persona. E ricordo che a un anno dal sisma le macerie non c'erano più, le fabbriche erano ripartite e tutte le persone rimaste senza un tetto sopra la testa erano state sistemate nelle cosiddette "baraccopoli", in prefabbricati dignitosi: sala/cucina, due camere, bagno. Nel frattempo la ricostruzione - quella "vera", altro che L'Aquila - procedeva a gran ritmo, tant'è vero che nel giro di pochi anni tutti tornarono nelle case di mattoni e cemento. Il nostro viene ancora oggi definito "il modello friulano" e l'allora commissario Zamberletti a quasi 35 anni di distanza è considerato poco meno di un eroe per quello che fece all'epoca. Dopo un solo anno, se il Berlusca fa vedere la propria faccia a L'Aquila poco ma sicuro che lo sommergono d'insulti. Altro che "miracolo"...

venerdì 2 aprile 2010

A chi piace la Pasqua al sangue?


"Agnellino, pane e vino", di Eugenio Benetazzo - da disinformazione.it

Per una volta tanto non voglio parlare di economia, ma di una tematica alimentare di cui mi faccio portavoce durante il mio ultimo show “Funny Money”. Non posso fare a meno di intervenire a seguito del recente allontanamento di Beppe Bigazzi dai palinsesti RAI: questo dovuto per aver raccontato uno spaccato di vita e storia italiana dei primi decenni del secolo scorso, quando la preoccupazione principale non era la perdita del posto di lavoro o la solvibilità di un prestito obbligazionario, quanto piuttosto che cosa si sarebbe dato da mangiare ai propri figli. Per chi non avesse ancora capito a che cosa mi sto riferendo, Bigazzi durante una puntata della “Prova del Cuoco” ha descritto sommariamente che cosa avveniva, in epoca di guerra e non solo, quando si mangiavano i gatti per necessità o povertà.

Nella mia provincia (Vicenza appunto), questo episodio è riecheggiato fragorosamente a livello mediatico per ovvie motivazioni folkoristiche (chi non si ricorda gli sfottò durante il servizio militare “vicentino maledetto hai mangiato il mio micetto”). Non che sia a favore o giustifichi questi episodi (sono un devoto sostenitore della LAV) ed usanze alimentari del passato stile “L'albero degli zoccoli”, tuttavia mi ha fatto molto più adirare come le cronache mediatiche abbiano scritto fior di pagine sull'accaduto (più che altro perchè è stato coinvolto un personaggio noto della televisione), mentre non si soffermano un minuto a far comprendere, a tutti quelli che inorridiscono per un povero micio cucinato al vapore, la mattanza dei poveri agnellini che sta avvenendo proprio in questi giorni nei macelli italiani, per consentire di celebrare nel conviviale calore della propria famiglia un rituale altrettanto barbarico come quello della (Sanguinosa) Pasqua Cristiana.

In Italia alleviamo, cuciniamo e mangiano i conigli: per altre popolazioni questo è grande segno di inciviltà in quanto il coniglio è considerato un animale di affezione al pari del cane o del gatto, quindi guai a chi sogna di mangiarlo. Lo stesso a mio modo di vedere si potrebbe dire anche per il povero agnellino al quale viene riservato un trattamento piuttosto crudele: prima viene stordito, poi issato per una zampa, successivamente gli viene incisa la giugulare, e quando sopraggiunge la morte per iugulazione, allora passa alla operazioni di macellazione e porzionatura. Questo dovrebbe avvenire in teoria secondo il regolamento sanitario che definisce l'attività di macellazione, poi in pratica la fase di stordimento spesso viene “tralasciata” o "dimenticata” passando tosto alla recisione della giugulare da vivo ed in pieno stato di coscienza.

E tutto questo per consentire a tutte quelle mamme e ragazzini, recentemente indignati nel sentire in televisione di come si cucinava un gatto in tempi di fame e guerra, di poter gustare un abbacchio scottadito o un agnello al forno con patate alla menta nella Santa e Barbarica celebrazione della Pasqua Cristiana. Volete veramente trasmettere un messaggio di rinascita e resurrezione (intesa come una nuova epoca per risorgere) quale ci si aspetterebbe per la Pasqua ? Beh, allora smettete di ingozzarvi di carne e di sostenere con la vostra attività consumistica la proliferazione degli allevamenti intensivi a cominciare dai vitellini, finendo con i poveri ed innocenti agnellini. Che senso ha sostenere con il proprio comportamento consumistico un modello di sviluppo alimentare drogato quando un agnello per crescere di 1Kg in peso necessita di 10kg di cereali ? Ha senso in ottica cristiana decretare carestie, miseria e fame in paesi che non possono produrre il proprio sostentamento alimentare in quanto i terreni ed i loro raccolti di cereali sono asserviti all'ingrasso degli animali da reddito nei paesi occidentali. Così è chiamato oggi un agnellino: animale da reddito e non di affezione come il gatto.

Alla prossima Pasqua volete veramente abbracciare il pensiero cristiano e farlo vostro? Volete contrastare la fame nel mondo? Volete ridimensionare l'impatto ambientale dell'agricoltura e dell'allevamento intensivo? Volete avere acque di falda più pulite? Volete salvare l'Amazzonia dalla deforestazione? Volete limitare l'effetto serra? Per chi non lo sapesse, le deiezioni gassose dei bovini sono la principale causa dell'effetto serra sul pianeta. La soluzione a tutto questo esiste. Si chiama contingentamento del consumo di carne animale da allevamento intensivo (o meglio ancora la totale abolizione): il reale male del pianeta e la causa di moltissime patologie che colpiscono l'uomo in questi ultimi decenni. Cercate d'ora in poi, cominciando con quest'anno, di celebrare una Santa Pasqua e non una Sanguinosa Pasqua Barbarica: diventate anche voi fautori di un cambiamento per migliorare il nostro pianeta e preservarlo da quello che è considerata la peggiore minaccia per la sua stessa sopravvivenza.

giovedì 1 aprile 2010

Un popolo di telecoglionazzi


Accidenti a me che l'altro giorno prendevo per il culo quella mezza calzetta del Bossi junior e i suoi lobotomizzati elettori, non sapendo ancora che a Napoli l'onorevole ministro alle pari opportunità (nemmeno scrivendolo nero su bianco sembra una cosa reale...) Mara Carfagna aveva raccolto addirittura 55mila voti! Che cosa siamo diventati noi italiani a questo punto credo sia evidente.