sabato 22 gennaio 2011

GIGGS RINNOVA!


Alla fine ciò che conta nella vita sono le "piccole" cose. Prendi Ryan Giggs, ad esempio: la notizia secondo cui il mito gallese avrebbe intenzione di rinnovare il contratto per un'altra stagione è appunto una di queste piccole cose. Non a caso mi ha subito migliorato la giornata. Giggs, 37 anni, ha sin qui totalizzato 856 presenze con la maglia dello United. E mentre molti suoi colleghi sopravvalutati (pensiamo ai "fenomeni" brasiliani Ronaldinho, Kakà, Adriano...) durano alcune stagioni e poi diventano materiale buono per "Chi l'ha visto", il mio idolo calcistico assoluto continua a lasciarci a bocca aperta con prestazioni che poco hanno a che vedere con la scienza e molto invece con la fantascienza. Per me - e per quello che può valere il mio giudizio - questo è uno dei più grandi di ogni epoca, immenso sia dal punto di vista della qualità che del comportamento. Uno che a differenza di tanti altri celebrati campioni (lo stesso Messi: che delusione!) non ha mai avuto bisogno di simulare e che in carriera non ha mai rimediato un'espulsione (non vorrei sbagliare, ma credo che abbia preso al massimo due-tre gialli). Parafrasando il telecronista di Sky, Nicola Roggero: che gli dei del calcio ce lo conservino a lungo!

venerdì 21 gennaio 2011

Giornalismo in coma


Quali sono le condizioni di salute del giornalismo in Italia? Secondo me la situazione - non da oggi - è pessima. Ci si lamenta ad esempio che la gente non legge i quotidiani e che questi ultimi ovviamente stanno perdendo un sacco di copie. Colpa della crisi. Invece no. La crisi c'entra sino a un certo punto. La verità è che la qualità dei giornali è in caduta libera. La verità è che i giornali sempre più rispondono ai loro proprietari e non ai lettori. La verità è che l'accesso alla professione di giornalista è troppo agevole e che tutti vogliono fare i giornalisti, senza però esserne in grado. Da parte loro i giornali incoraggiano a scrivere chiunque, riempiendosi di collaboratori esterni che poi pagano pochi spiccioli. Essere bravi, qui, non conta nulla. Non serve a farti entrare in qualche redazione (ci entrano solo i paraculati, ma non è un segreto); non serve a farti raggiungere una posizione. Ho visto troppi corrispondenti e collaboratori mandati allo sbaraglio, senza avere appreso nemmeno un minimo dei rudimenti; senza nemmeno saper scrivere in un italiano corretto (ma questo non lo sanno fare nemmeno molti professionisti). Nel frattempo su internet i siti d'informazione - di ogni sorta - sono spuntati come funghi ed è a questi che i lettori sempre più si rivolgono. Perché in fondo, se chiunque è in grado di scrivere due righe spacciandole per un articolo (il giornalismo sarebbe però una cosa ben diversa) viene meno la differenza tra giornali cartacei e siti internet, la qualità complessiva si azzera e stando in questo modo le cose viene meno pure lo stimolo a recarsi in edicola e mettere mano al proprio portafogli. Il giornalismo in Italia è in coma e le politiche editoriali - in generale volte al risparmio invece che alla qualità - porteranno quotidiani e periodici al suicidio.

sabato 15 gennaio 2011

Mistero



Sarò strano io, ma al di là del giudizio negativo su coloro che per avere una donna hanno bisogno di pagarla, nemmeno comprendo come facciano le mignotte (escort!), spesso belle ragazze consenzienti, a concedersi a vecchietti rattrappiti, a sfigati, a puttanieri di ogni sorta, in cambio di denaro o altri benefit. Io a simili personaggi non riuscirei a dare nemmeno la mano... Tutto (ma proprio tutto) ha un prezzo? Mah!

martedì 11 gennaio 2011

Vedo/prevedo


Al di là dei continui, inutili blablabla del politicume nostrano nei telegiornali e nei programmi informativi (e presunti tali) appare evidente che il dopo Berlusconi sia già ben delineato. Cioè che quanto prima la Lega staccherà la spina e che nel giro di pochi mesi verrà varato il primo governo Tremonti. Magari mi sbaglio, ma non credo proprio. In ogni caso, ne riparleremo a tempo debito.