La Repubblica degli spot
Stavo guardando il Tg5 ieri a pranzo. Ad un certo punto arriva l'immancabile, intossicante collegamento con lo studio di Buona Domenica, con la Paola Perego che annunciava tra gli "highlights" del pomeriggio un confronto fra il ministro della diseducazione Gelmini e alcuni genitori ed insegnanti. Ho girato sul Tg1 e pure lì - puntuale come l'incontinenza urinaria di certi anziani - è partito il collegamento con il conduttore della trasmissione pomeridiana, il sempre laido Giletti che annunciava a sua volta un'intervista al ministro dei fannulloni Brunetta e una al presidente del Senato, Schifani. Ormai non ci si salva dalle esternazioni dei nostri padroni nemmeno alla domenica, giorno in cui - lo sanno anche i sassi - persino Dio si prese una pausa. Benvenuti nella Repubblica degli spot! Dove governare non serve - per quello, basta seguire i testi sacri di Licio Gelli - ma l'importante è sollevare fumo, tanto fumo. Dove agli italiani - sempre più ignoranti, va sottolineato - puoi addirittura raccontare che amplierai il tempo pieno a scuola, pur tagliando drasticamente il numero dei docenti (e chi ci mettono a seguire i bambini, il giardiniere Willy?). "Non siamo una repubblica delle banane", disse tempo fa il Berlusca. E' vero, non lo siamo più: siamo la Repubblica delle palle! (e degli spot, che è uguale...)
1 Commenti:
caro sindici, sono articoli come questo che ti rendono il più grande opinionista al mondo (universo và!)
grande!!!!
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