venerdì 28 febbraio 2014

Italiani da Oscar

Pare davvero che "La grande bellezza" stia volando in picchiata verso l'Oscar per il migliore film straniero. Ne sono lieto. Noi italiani siamo troppo spesso i primi a non credere nelle nostre possibilità e nel denigrare ciò che esce dal nostro (comunque contraddittorio) Belpaese. Un po' più di orgoglio nazionale non ci farebbe male, magari dimenticandoci per un momento a quali politucoli da strapazzo affidiamo le nostre esistenze e uno di questi sta lì ormai da vent'anni e non c'è verso di mandarcelo affanculo. Per quanto mi riguarda ho comunque trovato "La grande bellezza" un film per molti aspetti velleitario e auroferenziale (esattamente come lo sono tanti italiani, primo fra tutti l'attuale premier), in cui Sorrentino ha voluto imporsi come Autore in ogni singolo fotogramma e magari sarebbe stato il caso di non abbondare in minutaggio, poiché le troppe lungaggini appesantiscono la visione. Ottimo Servillo, che però ormai recita con il pilota automatico, sorprendente la Ferilli e impressionante Serena Grandi (ma non in senso positivo: chi ha già visto il film sa cosa intendo). Il film è un prodotto realizzato a tavolino, ammiccando soprattutto a una certa critica anglofona che guarda con nostalgia alla Roma della Dolce Vita. Bersaglio centrato, direi.

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