venerdì 17 dicembre 2010

Io sto con i giovani


Mentre alla Camera i parlamentari salvavano il loro, di futuro, per le vie di Roma i giovani manifestavano per difendere il proprio. O meglio, per rivendicare il diritto di avercene uno. Perché è chiaro che al momento la situazione è rosea solo per i governanti che in tv ci ripetono che in fondo l'Italia è messa meno peggio di altre nazioni e per la loro casta da 15mila euro al mese (e se fai il salto della quaglia al momento giusto - vedi Scilipoti & co. - c'è pure la possibilità di raccogliere qualche ulteriore "benefit"). Lo affermava pure La Russa ieri sera ad Annozero: siamo meno peggio di altri. Dunque, accontentiamoci! Per fortuna i giovani, tanto spesso criticati dagli adulti e bollati come "bamboccioni" dimostrano di avere ancora una testa sulle spalle, di riuscire ad indignarsi e a lottare per i loro diritti. Non approvo la violenza e immagino che non sarei tanto contento se una delle auto date alle fiamme fosse stata mia (che ancora devo finire di pagarla), però sappiamo che i movimenti che danno fastidio vengono spesso delegittimati attraverso gli infiltrati; come del resto aveva ammesso la buonanima di Cossiga prima di togliersi definitivamente dalle palle portandosi dietro i tremendi segreti della Prima Repubblica. Non nascondo però che sto dalla parte di chi ancora è in grado di reagire con i fatti ai soprusi e alle ingiustizie. Del resto, quando chi dovrebbe ascoltarti non lo fa, l'unica è alzare la voce per farsi sentire meglio.

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