venerdì 10 dicembre 2010

Renzi il Rottamat(t)ore


Il rottamatore Matteo Renzi è andato trovare Berlusca ad Arcore: è un suo diritto. Del resto il berlusconismo di sinistra è sempre esistito. Sin da quando il Partito Comunista evitò di fare ostruzionismo sul vergognosissimo decreto Berlusconi-Agnes (seduta del Senato del 4 febbraio 1985) e l'ex giornalista Rai, Peppino Fiori, commentò: “Non si può, in cambio di una qualche direzione in terza rete, abbassare il livello di attacco ad un decreto-legge che è doveroso combattere per un’esigenza vitale, la difesa della normalità democratica: esso infatti condona l’arroganza, l’abuso, la sfida della legalità, legittima un monopolio privato che, drenando pubblicità senza alcun limite schiaccia le antenne locali rispettose delle leggi e persino mette in crisi l’editoria stampata". Lui aveva capito tutto, i cattivissimi comunisti con cui il Berlusca si è sempre riempito la bocca non avevano capito niente. Ah sì, la telefonata che impose ai senatori del Pci di lasciar passare il decreto- vergogna la fece l'allora responsabile della comunicazione di Botteghe Oscure, Walter Veltroni. Tornando a Renzi: se lui è il nuovo, ci teniamo Bersani, D'Alema e Veltroni, che almeno - per ragioni di anagrafe - ce li toglierà di mezzo molto prima madre natura.

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