venerdì 3 dicembre 2010

Una volta ero milanista


17 dicembre 1989: questa data a molti di voi non dirà niente; per me rappresenta invece il giorno esatto in cui mollai il Milan. E' il giorno della finale di Coppa Intercontinentale vinta dai rossoneri contro l'Atletico di Medellin. La mia fede calcistica era durata 22 anni, avendola acquisita da mio padre praticamente alla nascita. Due retrocessioni e le delusioni in serie non avevano scalfito la mia passione per quella squadra, anche perché io sono molto inglese nel mio tifo sportivo e dunque per me contano i colori, la maglia, non certo i risultati. Il 17 dicembre del 1989 rinunciai alla mia fede milanista poichè il mio modo d'intendere lo sport non collimava con la grandeur berlusconiana.. Insomma, già non lo sopportavo ed erano ancora lontani da venire Tangentopoli, la Seconda Repubblica, il Ventennio Arcoriano. Quando il nanetto annunciò di voler entrare in politica compresi subito la pericolosità dell'uomo e ricordo che "Duel" vi dedicò un intero numero spiegando chiaramente chi fosse, molti anni prima che arrivasse Travaglio. Sono un antiberlusconiano ante litteram, nel senso che mi bastava guardare in faccia il personaggio per comprenderne la mefistofelica essenza. Per tale motivo mi fanno ridere (e anche un po' schifo) quei personaggi che solo oggi (finalmente) mostrano di essersi accorti di chi sia veramente il cav. Berlusconi. Che poi l'importante sia voltare velocemente pagina perché non se ne può davvero più, turandoci per l'ennesima volta il naso (e trattando come degli eroi gli opportunisti come Gianfranco Fini), anche questo è un fatto.

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