
Non è un caso che in tempi di crisi anche la creatività dei pubblicitari segni il passo. Lo sto constatando da un po' di tempo quanto siano diventati scadenti gli spot made in Italy, segno evidente che le aziende anche nell'investire in immagine tengono ormai il braccino corto. Eppure c'è stato un tempo, non lontano, in cui la pubblicità era diventata ben più interessante dei programmi che interrompeva. Piena d'invenzioni, sia a livello visivo che sul piano linguistico. Oggi invece che ci tocca ascoltare? "Battute" del tipo "Com'è brava, dovrebbe andare a X Factor" e l'altro di rimando "Mannò, si trova così bene a Milano!". Da piangere. Chi ovviamente non perde colpi sono le multinazionali ricche e potenti come ad esempio la Coca Cola, che puntando soprattutto sul binomio bevanda-famiglia le sue frecce riesce puntualmente a mandarle a bersaglio.
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