
La dittatura ha fallito, la democrazia non ha funzionato (ed è sopravvalutata). Anche le recenti elezioni hanno confermato che il principio "una testa-un voto" è bella cosa, sì, però solo in teoria: troppi nostri concittadini trattano la scheda elettorale come se fosse carta igienica. E imbrattandola anche peggio... (su certi nomi più che una croce dovremmo metterci l'uniforme da carcerato). Poi i risultati di queste (non)scelte, troppo spesso fatte d'impulso, oppure accodandosi al pifferaio di turno, portano alle situazioni che stiamo vivendo, soprattutto a livello nazionale (ma non solo). "Colpa dei politici", commenta l'uomo della strada. No, è colpa di quanti col loro voto reiterano lo status quo impedendo a questa nostra italietta (per inciso: il secondo paese più corrotto d'Europa dopo la Grecia) di uscire dal pantano in cui è stata (l'abbiamo) cacciata. Credere di poter cambiare la politica in Italia senza prima cambiare le teste degli italiani stessi, è come sperare di fermare l'acqua che esce dal rubinetto senza chiuderne il miscelatore oppure stringerne le due maniglie. Per ora, prevalgono i cretini.
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