La voce del populista
Che cos'è mai il populismo se non stimolare gli interessi, i bassi istinti, il qualunquismo delle masse utilizzando le argomentazioni più facili. Io ad esempio, per attirare la vostra attenzione ho messo una donna nuda in copertina. Lo faceva anche un settimanale apparentemente serio come Panorama (lo fa ancora? è da decenni che ne sto alla larga). Per i politici affidarsi al populismo è la cosa più facile, dal momento che evita di cercare delle reali soluzioni e di norma paga bene, altroché. Solo mi dispiace che vi sia caduto anche Beppe Grillo, uno che ho sempre seguito con grande attenzione (e divertimento) dagli esordi in poi. Grillo non è mai stato banale e per certi versi ha anche anticipato i tempi (pensiamo ad esempio ai suoi ragionamenti sull'inquinamento globale, sulla necessità di riciclare, oppure sui devastanti effetti del consumismo). Quando però nel suo programma elettorale parla di abolizione dell'Imu e di Equitalia o di referendum sull'Euro a me cadono entrambe le palle. Bisogna diffidare di chi in campagna elettorale le spara più grosse degli altri. Non siete stufi di essere sistematicamente fregati? Che piacere hanno gli italiani (la buona parte e non sto parlando di tematiche omosessuali) di prenderlo sempre in quel posto? E poi BASTA, BASTA, BASTA con i partiti personali, basta con la fascinazione del cosiddetto "uomo forte". Di uomini soli al comando ne abbiamo già avuti troppi (la lezione del fascismo ancora non è stata metabolizzata, mi sa) e potete vederlo con i vostri occhi in quali condizioni ci troviamo oggi.
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