Giornalismo in coma

Quali sono le condizioni di salute del giornalismo in Italia? Secondo me la situazione - non da oggi - è pessima. Ci si lamenta ad esempio che la gente non legge i quotidiani e che questi ultimi ovviamente stanno perdendo un sacco di copie. Colpa della crisi. Invece no. La crisi c'entra sino a un certo punto. La verità è che la qualità dei giornali è in caduta libera. La verità è che i giornali sempre più rispondono ai loro proprietari e non ai lettori. La verità è che l'accesso alla professione di giornalista è troppo agevole e che tutti vogliono fare i giornalisti, senza però esserne in grado. Da parte loro i giornali incoraggiano a scrivere chiunque, riempiendosi di collaboratori esterni che poi pagano pochi spiccioli. Essere bravi, qui, non conta nulla. Non serve a farti entrare in qualche redazione (ci entrano solo i paraculati, ma non è un segreto); non serve a farti raggiungere una posizione. Ho visto troppi corrispondenti e collaboratori mandati allo sbaraglio, senza avere appreso nemmeno un minimo dei rudimenti; senza nemmeno saper scrivere in un italiano corretto (ma questo non lo sanno fare nemmeno molti professionisti). Nel frattempo su internet i siti d'informazione - di ogni sorta - sono spuntati come funghi ed è a questi che i lettori sempre più si rivolgono. Perché in fondo, se chiunque è in grado di scrivere due righe spacciandole per un articolo (il giornalismo sarebbe però una cosa ben diversa) viene meno la differenza tra giornali cartacei e siti internet, la qualità complessiva si azzera e stando in questo modo le cose viene meno pure lo stimolo a recarsi in edicola e mettere mano al proprio portafogli. Il giornalismo in Italia è in coma e le politiche editoriali - in generale volte al risparmio invece che alla qualità - porteranno quotidiani e periodici al suicidio.
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