mercoledì 8 gennaio 2014

Dacci un taglio!

"Come te li faccio? Li tiro indietro?". No, grazie: io i capelli li voglio sulla fronte, almeno finché ce li ho. Entrando negli "anta" avevo pensato che fosse giunto il momento di abbandonare il capello lungo. Serietà, ci voleva. Per un certo periodo li facevo tagliare corti dietro e li tenevo lunghi davanti. Nel 2009 - l'anno del mio calcolo renale - i capelli li ho avuti sempre cortini, almeno secondo i miei standard. Con tutte le porcherie che mi hanno dato nei vari ospedali in cui sono stato ricoverato, evidentemente non ricrescevano folti come era sempre avvenuto. Mi sono guardato in televisione e ho pensato: "Quello non sono io". E ho ricominciato a portarli lunghi. Quando qualcuno me lo fa notare - che sono mooolto lunghi - io ribatto che ci sono tre categorie di persone che possono permetterselo: artisti, barboni e giornalisti/scrittori. Dal mio parrucchiere di fiducia ci sono stato proprio oggi: è da più di trent'anni che vado da Mauro. Ormai non servirebbe nemmeno dirglielo, come deve farmeli, tanto lo sa meglio di me. Ma lo scambio che ho riportato sopra, all'inizio, era con la ragazza che me li ha poi asciugati. "Te li tiro indietro?". Mannò, lascia che vadano dove vogliono. Loro non comandano me e io non comando loro. Il nostro è un rapporto paritario.

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