sabato 7 dicembre 2013

La deriva populista

In un'Italia in cui la campagna elettorale dura 365 giorni all'anno - 366 se trattasi di bisesto - e in cui hanno successo sempre e solo i populisti, la deriva di Beppe Grillo mi meraviglia, ma solo un pochino. E così come non mi aveva mai incantato Berlusca, allo stesso modo potrò dire un giorno di non avere mai votato l'ex comico perché lo avevo già capito in anticipo. Le ultime sue uscite (del tipo: segnalatemi i giornalisti "nemici", oppure blocchiamo all'ingresso i parlamentari "abusivi") esplicitano però al di là di qualsiasi ragionevole dubbio, che dal populismo si procede a passo spedito verso una nuova sorta di fascismo. Tra il "me ne frego" e il "vaffanculo" la distanza non è poi molta.

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