venerdì 10 aprile 2009

Speculazioni


Mi avevano invitato a partecipare a una trasmissione su Rai 1, in onda questa domenica alle ore 9 in diretta dagli studi di Saxa Rubra. Avrei dovuto parlare della mia esperienza nei giorni del terremoto friulano, a.D. 1976. Ho declinato per varie ragioni (e per fortuna sono riuscito a trovare qualcuno che mi sostituisse): una di queste è che non sopporto le vergognose speculazioni in atto sui media italiani, dove c'è la rincorsa a sviscerare ogni minimo aspetto del sisma abruzzese per poi darli in pasto al pubblico. Di fronte alle tragedie - grandi o piccole che siano - credo debba esserci da parte di ciascuno un rispettoso silenzio. Il che non significa fingere che non stia succedendo niente, anzi: l'informazione deve dare conto di quel che avviene a L'Aquila e nel comuni limitrofi e dei problemi da risolvere. Non sopporto invece che si vada a caccia di "storie" lacrimevoli, buone solo per far breccia nel pietismo di massa che poi scatta inevitabilmente, puntuale come il meccanismo di un orologio svizzero. Avrete capito che sui media il terremoto è uno "splendido" modo per non parlare della crisi economica. Un diversivo, come lo sono stati nelle scorse settimane l'emergenza stupri e le aggressioni dei cani. Per non dire dei vantaggi a livello d'immagine che questo dramma sta portando e porterà ad un governo in calo di consensi e miracolosamente risollevato dalla scena che tutti noi abbiamo visto nei tg, del Berlusca che tiene fra le mani la testa della vecchina implorante.

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