Viva la Rai

Non è vero che i "nostri" politici sono del tutto inerti. In questi giorni, infatti, sulla scacchiera dei partiti si gioca una partita (partiti/partita: lor signori mi scusino il gioco di parole) che riguarda le nomine Rai. Pare ad esempio che sia ormai certo l'approdo di Mauro Masi alla direzione generale, mentre per il tg1 si parla con insistenza di Maurizio Belpietro, uno che i galloni se li è guadagnati in anni e anni di onorato servizio alla corte del Cavaliere. Niente di scandaloso, per l'amor di dio, le lottizzazioni della Rai da parte dei partiti non sono di oggi. E specialmente in un momento di crisi (ammessa finalmente anche da sua emittenza) chi governa ha bisogno di tenere ben salde le redini dell'informazione di massa, così da distogliere l'attenzione della gente dai problemi reali, dirottandola, chessò, verso i cani che aggrediscono l'uomo o agli stupratori rumeni. Ciò che m'indigna, invece, è che la pubblica opinione non si sia mai - mai! - alzata in piedi a rivendicare l'autonomia della Rai nei confronti della politica, uno dei tanti tumori che affliggono la nostra (presunta, non effettiva) democrazia.
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