Satira e democrazia

L'Italia è una democrazia? E, soprattutto: che cazzo è una democrazia? La sospensione di Vauro ha precedenti illustri (la satira ha sempre fatto paura al potere). Vi verranno in mente Luttazzi, Guzzanti bros., Beppe Grillo... Io penso invece a Totò. Già, il principe Antonio De Curtis, uno dei patrimoni culturali (sì, culturali!) della nostra Italietta borghese e reazionaria. Totò fu massacrato dalla censura (Monicelli ne sa qualcosa) e successe nell'Italia del dopo guerra, cosiddetta democratica. Nel libro "Totò proibito", dettagliatissimo lavoro di Alberto Anile, vengono narrati decine di aneddoti, ma ce n'è uno in particolare che mi è rimasto in mente. E' quello dove si racconta di una gag che il comico inscenava a teatro durante la dittatura fascista. Gag che ridicolizzava un ministro (non quel tale ministro, bensì un ministro inventato dalla fervida fantasia di Totò). Ebbene, durante il Ventennio la scenetta comica veniva comunque tollerata, magari a denti stretti. Quando poi arrivò la democrazia, Totò la ripropose pari pari e sapete come andò a finire? Finì che la censura targata Dc lo costrinse a smettere!
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