sabato 21 febbraio 2009

Un giorno dopo l'altro


Rubo un altro post dal blog di Vittorio Zucconi, l'illuminato direttore di Repubblica. Credo che lui non se la prenderà a male.

"Un giorno dopo l’altro"

E’ soltanto nei “bigini”, nei Bignamini, che la storia avanza a scatti e fette ben definite, l’Impero Romano d’Occidente cade il giorno tale del tale anno, il Rinascimento comincia di mercoledì, il Fascismo nasce alle ore 20 e 30 a Milano. Nella realtà, la Storia è fluida, come la vita. Si invecchia giorno dopo giorno, si diventa calvi un pelo alla volta, più alti un millimetro per volta, più grassi un etto al mese. Non ci si ammala alle 8 e 45 del mattino, neppure di malattie apparentemente “improvvise e acute” che in realtà vengono da lontano, in punta di piedi. Scopri di essere diventato grasso, alto, calvo, malato, “di essere diventato vecchio senza accorgertene” come dice il vecchio re Priamo nelle Baccanti di Euripide. La Germania non divenne nazista in un minuto. L’Italia non divenne fascista dalla sera alla mattina. La Russia non divenne staliniana facendo scattare un interruttore in una stanza del Kremlino. Ma di solito, quando ti accorgi di essere quello che sei diventato, leggina dopo leggina, decretino dopo decretino, concessione dopo concessione, è troppo tardi o molto doloroso tornare indietro. E nessun regime si forma e si cristallizza senza un forte consenso iniziale. E’ un mito anche quello delle dittature che spuntano come funghi dopo un temporale d’estate, perchè neppure i funghi spuntano dal nulla. Coloro che accarezzano il sogno di un governo duro e forte, che finalmente affronti e risolva, ricordi il famoso monito di Churchilli: “Le dittature risolvono tutti i problemi meno il più grave: loro stesse”.

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