giovedì 12 febbraio 2009

Perché i credenti temono la morte?


Mi chiedo perché i preti - ed i credenti in genere - abbiano tanta paura della morte. Molta di più di quanti si dichiarano atei. Eppure, nella concezione cattolica la vita terrena è un ponte verso la vita eterna. Fin da piccoli ci dicono che dopo morti andiamo tutti in Paradiso, a patto che ci siamo comportati bene o che ci siamo pentiti almeno un istante prima di crepare (una scappatoia dovrà pur esserci per i mafiosi, con quello che versano allo Ior...). Cosa sono dunque i pochi anni di permanenza sulla Terra rispetto all'eternità che ci attende in seguito? Sono nulla, NIENTE. Quanto alla morte, dovrebbe essere pertanto accolta con gioia (perché tutte quelle facce addolorate ai funerali cattolici? allegria!), dal momento che ci apre le porte verso l'Assoluto. Invece i pretazzi stanno lì a strapparsi le vesti per le eluane, straparlano di omicidio di Stato, incolpano il povero padre senza nemmeno immaginare ciò che il poveraccio può avere passato negli ultimi diciassette anni. Nemmeno le suore debbono crederci poi tanto, in questo Paradiso. Papa Ratzinger, invece, non ha neanche mezzo dubbio. Del resto, se ci fosse davvero una giustizia divina per lui sarebbero cazzi acidi!

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