Buon compleanno Giulio!
Applausi a scena aperta e peana spudorati ieri mattina in Senato a Roma. Un clima di festosità bipartisan (mancavano solo gli esponenti dell’Italia dei Valori) come solo in quei luoghi si riscontra allorché qualcuno tra i politici inquisiti riesce a farla franca con la giustizia. Ma stavolta non c’erano di mezzo sentenze assolutorie (merce comunque rara nel Parlamento dei pregiudicati) o di prescrizione (molto più frequenti), si dovevano invece celebrare i novant’anni di “sua immortalità” Giulio Andreotti. Un rito che i tg nazionali in verità avevano anticipato da giorni, con interviste ed agiografie ovviamente omissivi sulla reale statura del più volte Presidente del Consiglio. E sentendo in televisione cotanti sproloqui, mi è sopravvenuto un legittimo sospetto: trattasi mica del Giulio Andreotti riconosciuto mafioso da una nota sentenza passata in giudicato? O è un semplice caso di omonimia?
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