giovedì 8 gennaio 2009

Accade in Palestina


Non esiste peggior cieco di chi non vuol vedere. Quando di mezzo c'è pure l'ipocrisia della politica schierata, beh, in quel caso trattenete i conati di vomito... se ci riuscite. Perché ciò che sta succedendo a Gaza è sotto gli occhi di tutti noi, basta voler guardare. E mentre il resto del mondo - Bush a parte, ma a giorni ce lo toglieranno definitivamente dai coglioni - s'indigna di fronte all'ennesima aggressione israeliana ai danni del popolo palestinese, i "nostri" politici parlano di reazione giusta a fronte dei continui attacchi missilistici di Hamas. Frattini sragiona come sempre; Capezzone ha ormai (s)venduto il culo al diavolo; Gasparri delira da mesi su qualsiasi argomento lo interpellino e davvero non capisco il motivo per cui i giornalisti continuino a mettergli in bocca il microfono. Lo dico a difesa di Gasparri, perché non si dovrebbe prendere per il culo i minus habens. (anche se di lui Gianfranco Fini ha sempre detto: "Non è un ritardato. E' solo che non ci arriva..."). E poi - ai margini della nostra politicuzza da quattro soldi, epperò con un ruolo da opinion leader che non ti spiegheresti (a meno di conoscere un minimo la storia degli anni di piombo e della guerra civile al silenziatore che si combatté in quella sanguinosa stagione) c'è Adriano Sofri, il cui ragionamento - da me liberamente parafrasato - suona più o meno così: ciò che sta avvenendo in Palestina è colpa di Hamas, ma sarebbe bene che le violenze cessassero e comunque è un diritto degli israeliani difendersi e non è colpa loro se i bambini crepano sotto le bombe (anche se si rifugiano in qualche edificio difeso dalla bandiera dell'Onu...) poiché a Gaza i bimbi sono talmente numerosi che non colpirli è impossibile e semmai erano i loro genitori a dovere evitare di metterli al mondo, razza di conigli che non sono altro. Il Papa alza la voce per fermare il conflitto e come sempre nessuno lo ascolta ("Da che pulpito viene la predica", pare sia il commento più gettonato nei cinque continenti). Non lo ascoltano nemmeno i politici italiani, che invece di solito sono prontissimi a coglierne qualsiasi sospiro, fosse sui gay, sulle coppie di fatto o sulle staminali. La realtà è che la Palestina continua ad essere un territorio occupato e che quelli di Hamas non sono dei terroristi, bensì il governo liberamente eletto dai palestinesi. Democraticamente eletto. Ma sappiamo che per l'Occidente baro - americani in testa - tale dettaglio è insignificante se poi a vincere le elezioni non è qualche pupazzo da ventriloquo insediato dalla Cia. Che poi Hamas non stia facendo gli interessi del popolo che lo ha mandato al potere è un'altra storia. Rimane il fatto che - come al solito - la reazione israeliana è del tutto sproporzionata, così come già successe in tempi recenti nel non lontano Libano.

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