sabato 6 dicembre 2008

Il (non) diritto alla privacy


Nel corso della mia vita ho capito diverse cose. Una di queste è che quando i governi dichiarano di lottare contro terrorismo, fame nel mondo, traffico di droga, ecc. (tanto ci siamo capiti...) quella è la volta in cui dobbiamo davvero preoccuparci. Perché sempre - SEMPRE - i problemi in questione finiscono per essere acuiti, invece che risolti. Ora io penso al diritto alla privacy che dovrebbe avere ciascun singolo individuo e che in effetti - a parole - ci viene garantito dai nostri governi. In Italia abbiamo una legge apposita che nessuno ha mai letto e che tutti però invocano prima o poi a sproposito. Abbiamo una legge sulla privacy, ma in realtà mai come ai tempi attuali i fatti nostri sono trasparenti, alla portata di chiunque voglia conoscerli. Siamo tutti sotto controllo, ma siamo noi a fare in modo di esserlo. Tramite i cellulari, sono verificabili i nostri spostamenti. I nostri sms, le nostre mail, possono essere tranquillamente letti. Ieri mi sono iscritto a Facebook ed ho capito solo in seguito che così facendo ho concesso a dei completi sconosciuti di accedere alle informazioni della mia casella di posta elettronica. Come me, milioni di altre persone, visto che Facebook è la moda del momento. Che poi non ho nemmeno deciso se mi piace...

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