sabato 13 settembre 2008

L'effetto Palin


Credo non si fosse mai visto, negli Stati Uniti, il candidato alla vicepresidenza rubare il palco al candidato presidente. Ma è proprio ciò che sta succedendo a seguito dell'entrata in scena di Sarah Palin, autentico colpo di genio di quei principi delle tenebre che sono i Repubblicani. Di fatto, in questi giorni si parla solo di lei nei media ed è strano che non l'avessero scoperta prima due talent scout del male quali Dick Cheney e Donald Rumsfeld. Che, vabbè, hanno pur sempre dalla loro una Condoleezza Rice, ma vuoi mettere questo prototipo di donna americana tutta casa, famiglia e due coglioni che nemmeno Schwarzenegger!? (Arnoldino al confronto è una dodicenne che ha appena avuto per la prima volta le mestruazioni). Sarah Palin piace alle mamme americane perché chi di loro non vorrebbe avere una vicina come lei? Ma dietro a quell'apparenza da brava madre di famiglia, timorata di Dio, io ci vedo "la signora amazzatutti" di John Waters se capite cosa intendo. Uno cioè (e mi riferisco a John Waters) che ha ben compreso come dietro ad un'apparenza rassicurante possano svilupparsi i germi dell'insanità mentale. Sarete d'accordo con me se affermo che solo ad uno psicopatico possano piacere le armi e gli hamburger di alce; solo una personalità bisognosa di urgenti cure psichiatriche può essere favorevole alla pena di morte ed al contempo esprimere ferma contrarietà all'aborto. Ma come: prima difendi strenuamente la vita di un embrione e poi riesci a mandare sul patibolo un essere umano? L'ultima è di ieri, quando Sarah Palin ha minacciato apertamente i russi: o fanno i bravi o li attacchiamo. Parole, queste, che sui bravi ragazzi del Pentagono hanno avuto l'effetto del Viagra. Scherzi a parte, di un eventuale ticket McCain-Palin alla Casa Bianca c'è seriamente da avere paura. Veniamo da otto anni di gravissime tensioni internazionali e c'è assoluto bisogno, in America, di un governo capace di riallacciare i fili del dialogo con il mondo intero. Le malefatte del George W.Bush I e II sono davanti agli occhi di tutti, sempre che non siano coperti dal prosciutto. Un concetto abominevole come quello di "guerra preventiva" è stato allegramente fagocitato dalle nazioni più aggressive (la Russia, tanto per citarne almeno una). Occorre cambiare e in fretta. E il problema - quello vero - non è se gli americani siano o no pronti ad avere un presidente nero. Nossignori: il problema è se gli americani siano pronti ad accettare di essere uguali e non superiori al resto dell'umanità. Questo è il problema.

1 Commenti:

Alle 15 settembre 2008 alle ore 09:32 , Anonymous Anonimo ha detto...

La PALIN mi sta già sulle PALLE

Sergio

 

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