martedì 9 marzo 2010

Lo spartiacque del 28-29 marzo


Anche se qualcuno mi darà forse dell'esagerato, per me le elezioni regionali del 28-29 marzo saranno fondamentali per la storia d'Italia quanto le politiche del 1948. Che si tratti sostanzialmente di un referendum pro o contro Berlusconi è lui stesso a saperlo ed infatti lo ha pure dichiarato in diverse occasioni. Tra il compimento del disegno eversivo piduista e la conseguente instaurazione di un regime di monarchia assoluta con re Silvio padrone di tutto ci sta ormai solo lo spartiacque del suffragio popolare in programma a fine mese (sempre che con un colpo di mano la maggioranza non riesca a fare slittare la data). Dovesse vincere la destra cadrebbe ormai pure l'ultimo baluardo democratico rappresentato dalla magistratura e Berlusca, legittimato dal consenso popolare, si sentirebbe libero di cancellare anche l'ultimo controllo che la Costituzione gli ha messo tra i piedi. Lui e il suo comitato d'affari avrebbero le mani libere per ultimare la distruzione di questo nostro disgraziato Paese. E se è vero che in fondo, noi italiani ce la siamo pure meritata, è altrettanto giusto obiettare che abbiamo sofferto già abbastanza (mi riferisco a quanti ancora hanno la forza per indignarsi di fronte a ciò che sta avvenendo; tutti gli altri - quelli che se ne fregano del conflitto d'interessi e di qualsiasi ignominia questa gentaglia possa commettere - vadano pure a fondo assieme ai politici che hanno votato). Dovesse vincere Berlusca sarebbe la fine della nostra povera Repubblica. Ma potrebbe anche perdere ed è questo che aprirebbe l'ultima fase del Berlusconismo: quella della sua agonia.

0 Commenti:

Posta un commento

Iscriviti a Commenti sul post [Atom]

<< Home page