Il piacere della morte (altrui)

Rischia di passare in Parlamento una legge sulla caccia che - tra le altre cose - concede ai sedicenni il gusto d'imbracciare una doppietta e di fare secca qualche povera bestiola. Si tratta di una normativa dissennata che rischia di riportarci indietro di decenni e d'inasprire i contrasti con l'Unione Europea, che in materia ha dettato delle regole comportamentali ben più rigide e di buon senso. Siamo il paese delle banane, guidato da personaggi che non si vergognano di alzare la voce per salvare la vita ad un morto, ma che si girano dall'altra parte di fronte alle sofferenze vere di uomini (chiedete notizie a mia moglie che ha la mamma in ospedale da mesi...) e animali. Ciò che colpisce di più è che le stesse associazioni dei cacciatori sono contrarie al nuovo disegno di legge. E allora, a nome di chi si sta compiendo questo ennesimo abuso contro la natura? Per scoprirlo Legambiente, Lipu e Wwf hanno commissionato un sondaggio pubblico all'Ipsos. Ecco la sintesi dei risultati. Il primo dato riguarda l'orientamento generale: il 69 per cento è fortemente contrario alle doppiette, il 21 per cento neutrale, il 10 per cento favorevole. Prolungare il periodo di caccia e aumentare i luoghi in cui si può sparare: 86 per cento contrari. Ridurre le sanzioni per chi uccide specie protette: 86 per cento contrari. Aree private in cui è possibile sparare agli animali: 89 per cento contrari. Doppiette nei parchi: 91 per cento contrari. Autorizzare a sparare agli uccelli migratori: 93 per cento contrari. Rilasciare la licenza di caccia a chi ha 16 anni se accompagnato: 94 per cento contrari.
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