Il sabato del villaggio
L'attesa di qualcosa è spesso preferibile a quel qualcosa che si sta attendendo. E' un po' il senso del "Sabato del villaggio" di Giacomo Leopardi, così come della mia recente trasferta in terra austriaca. Eh già, a cavallo di Ferragosto mi trovavo a Salisburgo per l'edizione 2008 del "Frequency", festival fantastico sulla carta, ma in concreto molto meno. Questo perchè a Salisburgo piove sempre. Sempre! Tant'è vero che il cielo è riuscito a far cadere qualche goccia addirittura la sera del 14, al termine di una tipica giornata ferragostana. Stavo aspettando che suonassero i Rem ed eccole arrivare, le prime gocce di pioggia. Non sapevo che era solamente il preludio a qualcosa di molto, molto peggio... Procedo con ordine. Sono partito da casa all'una e trenta pomeridiane del giorno 14, con circa un'oretta di ritardo sui tempi preventivati. A quel punto ero già sicuro di perdermi i Wombats e - molto probabilmente - pure i New Scientists. Vabbè, pazienza. In autostrada effettuo due brevi soste: una per acquistare la "vignette" (il bollino autostradale austriaco) e un'altra per bere una Pepsi. Arrivo in albergo abbastanza facilmente (si trova a Siezenheim) e sono le quattro e mezza. Mi concedo una rapida rinfrescata e riparto per l'autodromo di Salisburgo, luogo del festival. Il tragitto non è breve (l'autodromo non è propriamente ad un tiro di schioppo) ma alla fine riesco ad arrivarci, sgancio 125 euro per l'abbonamento e altri 5 per il braccialetto. Sono le cinque e mezza e mi preparo a godermela, ignaro di ciò che accadrà in seguito, ovvero: un Ferragosto da lupi, con pioggia e fango come neanche a Woodstock nel '69 e - ciliegine sulla torta - la batteria dell'auto che decide di esaurirsi proprio il 15 di agosto (!!!), la fuga anticipata del 16 (per via delle condizioni atmosferiche) e sette (sette!!) ore di viaggio per percorrere 300 chilometri. Mi fermo qui. Domani vi parlerò dei concerti.
5 Commenti:
azzo che sfiga!!
C.I.
c'ero. e penso che il post sul mio blog dedicato all'evento sarà in qualche modo simile. soprattutto per quel che riguarda pioggia e fango. però abbiamo resistito fino alla fine, e la terza giornata, nonostante il freddo, ha dato parecchie soddisfazioni. soprattutto perchè ci sono stati alcuni momenti di asciutto!!!
;)
ad ogni modo: peccato che hai perso i wombats. han fatto onestamente un gran bel live.
saluti
ale-bu
caro ale-bu, il fatto è che a salisburgo, in due anni, mi sono beccato la pioggia cinque giorni su sei. una volta che hai raggiunto l'area dei concerti non è un problema, il problema è arrivarci!!
per il resto, si tratta di un festival come da noi non se ne vedono e nemmeno se ne vedranno mai, a cominciare dalla qualità degli impianti e dell'acustica, davvero strepitosi (persino nelle tende!!)
mmmh...se mi dici che la frequenza delle precipitazioni è questa, l'anno prossimo vado al pukkelpop!
a parte gli scherzi, concordo in pieno con te: organizzazione che in italia ci sogniamo, acustica di livello assoluto, due palchi enormi e capaci di regalare uno spettacolo non indifferente grazie ad effetti e maxischermi.
in più, pur nel degenero, scene fastidiosamente oltre i limiti decisamente molto contenute. per cui 40000 persone che si divertivano senza risultare fastidiose. insomma, peccato per aver abbandonato la tenda nel fango, ma pollice in alto per il frequency. senza dubbi.
Infatti se c'è qualcosa che potrebbe indurmi anche il prossimo anno ad andarci è proprio l'altissima qualità del prodotto Frequency Festival. Ma il problema "atmosferico" è davvero serio se è vero (ho letto i resoconti delle varie edizioni) che il maltempo rappresenta purtroppo una costante. L'anno in cui si sono esibiti i Metallica, ad esempio, è già tanto che non ci sia scappato il morto!
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