mercoledì 2 luglio 2008

L'ingerenza vaticana

E' incredibile come la Chiesa di Roma continui ad ingerirsi in faccende che non la riguardano, evitando al contempo di fronteggiare le sue magagne intestine, a partire dalla pedofilia. Ancora oggi, quando emergono fatti disdicevoli, il Vaticano si preoccupa principalmente di applicare il silenziatore ai famigliari delle giovani vittime, talvolta addirittura colpevolizzandole ("E' stato vostro figlio a sedurre padre Antonio". "Ma se ha solo otto anni!". "Volete dire che quando ha chiesto un leccalecca intendeva davvero un leccalecca?...".)
Quanto al colpevole, di solito viene trasferito in altra sede, libero (spesso) di ricominciare daccapo.
Quel che ci frega - a noi sudditi di una terra che da millesettecento anni subisce l'influenza dei papi - è che siamo programmati in un certo modo sin dalla nascita. Ci fidiamo istintivamente dell'uomo con l'abito talare, mentre del negro, ad esempio, la prima cosa che pensiamo è quasi sempre negativa:
sarà un ladro...
sarà uno stupratore...
è sicuramente sporco...
ammazza che pacco!...
Il negro deve convincerci di essere una brava persona; il prete, invece, è di regola una brava persona finchè non dimostra il contrario. Bisognerebbe rendersi conto, una volta per tutte, che un uomo rimane pur sempre un uomo, a prescindere da ciò che indossa o dal colore della sua pelle. Quindi va giudicato esclusivamente dalle proprie azioni, obbligazioni, Bot e Cct.

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